"Eduà e com si pesant maronna mij." Si butta addosso a me come un morto.
"U sce auguri." Mi da due baci sulla guancia.
"Grazie." Scoppio a ridere perché e la prima volta che Eduardo si apre così con me.
"Vien ja andiamo nel campetto." Annuisco.
"Chi sa che fine a fatto Teresa.... mi manca." Dico guardando il mio amico.
"Dopo magari domanda alla direttrice con la scusa del corso e vedi che ti dice." Saggio amico.
"Mo ci vado." Dico lasciando il mio amico nel campetto e andando nell'ufficio della direttrice.
"Avanti." Entro e mi siedo.
"Cosa ti porta qui Ciro.?"
"Volevo quando sarebbero iniziati di nuovo i corsi. Mi piaceva l'arte." Dico per non farmi accorgere della bugia.
"Mia figlia purtroppo non è nelle condizioni... è in un centro soffre di depressione." Spalanco gli occhi.
"Direttrì mi dispiace assai chiedo scusa." Mi alzo e vado via... che cazz agga combinat.
"Eduà vien cu me?" Annuisce e prende in borsello con le canne.
"Embè?" Abbasso gli occhi in preda ai nervi.
"È in un centro." Dico osservando le mie scarpe.
"Di?"
"Soffre di depressione Eduà." Gli dico.
"È tutta colpa mia. Non me lo perdonerò mai."
"Vedi che tornerà tra un po'." Dice accarezzandomi la schiena.
"Quella zoccola di Viola mi aveva provocato e io come nu strunz c so carut e lei mi ha visto." Mi tiro i capelli all'indietro. I capelli mi sono cresciuti parecchio e anche la barba se e per questo. Sento la necessità di vederla e di abbracciarla forte e di chiederle scusa in tutte le lingue del mondo.
"Devo vederla Eduà mi sento spento senza di lei." Mi prende dal braccio.
"Mo parli con la direttrice di tutto quello che senti e vedi che magari ti ci fa andare." Andiamo ma esito ad entrare.
"Direttrì le devo par... Tere." Si gira i suoi capelli e i suoi occhi sono più luminosi. La direttrice ci guarda stranita.
"Mi sei mancata." Mi sorride.
"Da domani iniziamo il corso verrete tutti interrogati preparatevi a Ciro... buon compleanno." Sorrido.
"Dovevi dirmi qualcosa Ciro?"
"Mi domandavo se quel permesso con sua figlia sia ancora valido." Lei mi guarda stupita.
"Si lo è. Potete andare." La prendo per mano.
"Beppe abbiamo il permesso di mamma." Annuisce e ci apre il cancello.
"A oi arij e mar vedi quanto e bello?" Le dico i suoi capelli si muovono velocemente per via del vento.
"Sei maturato tanto." Dice indicandomi la barba e i capelli.
"È passato un anno credo sia normale." Dico sedendomi sulla spiaggia.
"Vieni?" Si sta togliendo i vestiti.
"L'acqua è na favol." Dice ridendo buttandosi sott'acqua.
"Mo vengo." Mi spoglio pure io e mi tuffo. La attiro a me e lei ci sta.
"Mi sei mancato Cì."
"Pure tu assaij." Appoggio la mia fronte alla sua.
"Ma mo me lo dai un bacio Cì?"
"Ua o dic pur." La bacio appassionatamente avvicinandomi con il bacino e lei geme nel bacio.
"C...ciro." si ritrae.
"Scusa... scusa non volevo." Scuote la testa.
"Tranquillo." Mi mantiene la mano e la appoggia sul suo petto.
"Lo senti il mio cuore?" Annuisco.
"Questo è quello che provo per te quando ti vedo anche solo da lontano." Dice cingendo con le gambe il mio bacino.
"E questo è quello che mi fai tu." La mia eruzione si sente abbastanza e infatti lei mi guarda scioccata.
"Madonna Ci. Non hai avuto più rapporti?" Mi domanda ricordandosi di Viola.
"No mi sono promesso che avrei aspettato la donna della mia vita." Sorride. Inizia a strusciarsi sopra al mio amichetto.
"A sce manumal che nun c sta nisciun va." Dico ridendo tirando la testa indietro per il piacere.
"Ciù ciù e ja."
"Mi vuoi Cì?" Mi domanda con occhi pieni di passione peggio dei miei. Annuisco contrariato.
"Pure io." Mi abbassa piano le mutande e io faccio la stessa cosa con lei.
"Vado piano vabbuò?" Annuisce accarezzandomi la guancia. Entro in lei in una spina lenta e piacevole.
"Ah..." geme e mette la testa nell'incavo del collo.
"Ciro più... più veloce." Dice spingendomi di più verso di lei. Spingo più veloce.
"Ciù ciù io sto per venire." Si toglie e si mette a cavalcioni su di me.
"Marò ciù ciù più... di più." Vengo dentro di lei e subito dopo viene anche lei.
"Promettimi na cosa Cì." Annuisco ancora con l'affanno come lei.
"Promettimi che mi amerai per davvero."
"To prumett." Mi bacia.
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Gli occhi più belli di Napoli
Fanfictionpartiamo dal principio due ragazzi con problemi di rabbia e di personalità. Lei è una ragazza stramba non gli piace uscire né tanto meno la violenza. La madre di lei è la direttrice dell'IPM. molto diverse ma qualcosa di uguale. Teresa inizierà un c...