NUN M GUARD NEMMEN

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Sono sdraiato sul letto della mia cella ed la voglia di alzarmi oggi e pari a zero. Dopo la litigata con Teresa mi sento un po' troppo pesante, ci si mette pure papà e in pratica non ho tempo per me.
"Uagliù vnit ja oggi avete lezione." Ecc appunto.
"Ma riccord quand tagga cunusciut." Canticchio una canzone che mi canta sempre Eduardo.
"Non ti arrabbiare ma abbiamo altri chiattilli." Mi volto verso il portone e insieme ai nuovi ragazzi che ci avrebbero fatto lezione c'è anche lei, più bella che mai, raggiante come sempre.
"To giur m sto piglian collr Eduà." Il mio sguardo si incupisce quando lei fa finta di non vedermi.
"Me la detto ieri che non mi avrebbe più guardato." Eduardo la saluta e ricambia con un sorriso.
"Nun m guard Nemmen." Abbasso lo sguardo troppo arrabbiato e triste. Mi manca assai.
"Nun fa accussì Cì magari vedrai che sarà na cosa momentanea." Annuisco andiamo in classe e ci sediamo. Il mio nome non stava su nessuna sedia, mi avvicino al banco di Teresa e vedo che la mia sedia e vicino alla sua. Sorrido al gesto.
"Buongiorno ragazzi."
"Oggi parliamo di fiducia e di voler bene una persona. In pratica dovete scrivermi un tema non troppo lungo però nemmeno troppo corto con delle parole che significato molto per voi." Poi mi guarda.
"So che non sai leggere quindi ti aiuterò io." Annuisco.
"Cosa provi in questo momento." Sta cercando in tutti i modi di non guardarmi.
"Solitudine." Alzo lo sguardo.
"La persona che mi manca di più sei tu Tere mo nessuno ci può sentire ma e così. Se potessi lo urlerei al mondo. Quanto sei bella e quanto tu sia così ostinata ad avere ciò che vuoi." Mi guarda ma non parla.
"Chi erano quelli di questa mattina?"
"Amici della mia scuola." Dice noncurante.
"Mh."
"Questo mh non mi piace Cì. Quindi smettila." È arrabbiata le do tutte le ragioni.
"Teresina ho finito." Viola la sta stuzzicando.
"Viola e rutt o cazz okke?" Dice arrabbiata come non mai, la prende per i capelli e la sbatte fuori dalla classe.
"Accussi s mbar." Sente le urla di Viola che la chiama puttana e non ci vede più corre fuori e inizia a postarla la tiro verso di me mentre Viola ora vuole fare la vittima.
"Aizzt zoccl." Urla Teresa in preda alla rabbia.
"Lasciami stare tu." Si scansa dalla mia presa.
"Sij scem?" Le dico.
"Si pcchè è per colpa tua se faccio queste cose tu nun capisc nu cazz Cì. Io ti amo troppo p t sta lontan. Ma mi hai spezzato troppe volte il cuore e mo te ne devi andare a fare in culo. Tu e sta zoccl." Se ne va lasciandomi senza parole non sapendo come comportarmi.
"Mannagg cazz." Do un pugno al muro e torno in classe.

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