ECOGRAFIA

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La direttrice mi vuole nel suo ufficio entro e non oltre i 5 minuti ma non ho la minima voglia di alzarmi.
"Ciro muovt" mi urla Lino fuori dalla cella. Sto facendo tutto con troppa calma.  Mi prende per il braccio e mi trascina fino all'ufficio della direttrice.
"Direttrì le ho portato a Ricci." Entro e mi siedo di fronte a lei.
"Ditemi Direttrì." Mi sorride.
"Sono fiera di te Ciro e se continuerai in questo modo tu e mia figlia avrete una vita fuori." Solo a pensarci mi viene voglia di restare chiuso in cella così da poter uscire subito.
"Direttrì mi creda farò di tutto." Mi porge la mano.
"Oggi Teresa deve fare l'ecografia vieni?"
"Direttrì non lo sapevo e ci siamo visti ieri." Annuisce mi alzo con lei.
"Tranquillo verrai in taxi con me." Usciamo dall'IPM e ho un ansia assurda.
"Lei è già li quindi molto probabilmente   la starà già facendo." Dice tranquilla con un sorriso senza mostrare i denti dopo vari minuti siamo fuori all'ospedale.
"Buongiorno sua figlia e nell'atrio est."
"La ringrazio." Camminiamo fino ad una porta rossa. Bussiamo.
"Direttrì lei non entra?" Domando ingoiando il groppo in gola.
"No questo e un momento vostro." Mi appoggia una mano sulla spalla.
"Cap e cazz se o sapev m n stev zitt." Dico sussurrando. Entro e vedo che sta facendo un videomessaggio.
"Guarda qua quanto e bello nostro figlio." È maschio sono li fermo ad osservarla ancora che sorride e piange contemporaneamente.
"Ciù ciù." Si volta verso di me.
"Che ci fai qua sei venuto sa solo?" Mi domanda. La dottoressa prende parola.
"È lui il fortunato?"lei annuisce sorridendo.
"Pccrè mi raccomando a riposo e non affaticati troppo capito?"
"Si dottorè grazie." Se ne va lasciandomi solo con lei.
"Embè che cos'è?" Faccio finta di non saperlo.
"È maschio Ciro." Mi sorride e mi abbraccia.
"Embè ha scegliamo un nome si?" Le dico accarezzandole la guancia.
"Ti piace Andrea?" Mi domanda corrugando le sopracciglia. Poi però mi ricordo che e solo grazie al comandante se l'ho conosciuta.
"Massimo." Dico di getto guardandola negli occhi.
"Come ti è venuto amo?" Mi domanda.
"Il comandante si chiama così ed è grazie a lui se siamo arrivati qua mo." Le dico dandole un bacio sulla fronte.
"Ti prometto che quando uscirò da questo inferno ti farò vivere una vita da sogno."
"L'importante che ci sei tu il resto non mi interessa."

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