Marò e cosa mi sta facendo. Ogni giorno, ogni ora e ogni singolo secondo con lei mi fa star bene.
"Ciro visite..." urla Lino all'esterno fuori dalla classe.
"Mo vengo." Teresa mi guarda e mi accarezza la guancia.
"Non fare nessuna stronzata Cì." Le sorrido piano e esco dalla classe fine ad arrivare alla sala colloqui.
"Pà!" Dico sedendomi di fronte a lui.
"Com staij Cirù?"
"Ben pà."
"M fa piacer a papà." Mi da uno schiaffo sulla mano non violento ma delicato come me lo dava mamma quando voleva sapere qualcosa.
"Che vuò?"
"Comme c voglij." Dice inarcando un sopracciglio.
"Comm sta pietro?"
"Sta bene." Annuisco.
"Ciro a papà nun fa strunzat. Na poc je e poi sei fuori." Guardo un punto davanti a me e annuisco.
"L'orario delle visite e finito." Mi alzo senza guardare papà.
"C vrimm Cì."
"Cià." Dico un po' irritato. Oggi ho voglia di stare tranquillo non voglio problemi. Perché all'esterno ciò quel bastardo di mio padre mentre dentro ho lei.
"Guarda dove cazzo vai." Alzo lo sguardo ed è lei. Sta piangendo cerca di andare via ma la trattengo.
"Ciù ciù perché piangi?" Si asciuga le lacrime.
"Stai tranquillo Cì poi mi passa." È successo sicuramente qualcosa.... devo scoprire cosa.
"Ci vediamo domani io e te?"domando spensierato.
"Io... Si." Sta balbettando.
"M ric c cazz tien o no Tere? O te lo devo strappare dalla bocca in un altra maniera?"le domando piano senza urlare.
"Cì... semb Milos... ij nun t vulev ricr perché sapevo che mo t faij afferrà p pazz." Strabuzzo gli occhi.
"Ta tuccat?"
"Quasi ma l'ho pestato." Dice guardandomi. Le accarezzo la guancia.
"L'importanza è questa. Mi raccomando qualsiasi cosa la devi dire a me capito?" L'abbraccio forte fino a mancare il respiro.
"Cì cosi però non mi fai respirare." Scoppia a ridere.
"Io t voglij bene ciù ciù nun voglij che t succer nient. Si tropp mbortant mo pa vita mij." Mi prende il viso tra le mani e mi da un bacio a stampo.
"Ma perché non lo togli questo giacchetto?" Mi guardo la giacca di pelle e mi appoggio al muro e poi guardo lei.
"No perché a te ti piace." Sorride sotto i baffi.
"Devo andare Cì. Domani preparati ti interrogo." Sogghigna di poco e scappa via ma la prendo per la vita e scoppia a ridere.
"Cre volevi scappare da me?" Le sussurro piano fino a sfiorare il suo collo.
"Nun m prmetts maij." Scoppia a ridere.
"Ciù ciù tu pruovc a me e ij provc a te." Se la sta ridendo.
"Me ne devo andare Cì" la lascio ma prima le strappo un bacio.
"Mo te ne puoi andare." Dico ridendo.
"Eccert." Qualche passo più avanti mi manda un bacio volante fino a chiudere i cancelli dell'IPM.
"Eduà addo cazz sta Milos?" Dico normalmente.
"Sta pazzian Cì. Te lo devo chiamare?" Annuisco e me lo porta.
"In ginocchio pezzente." Gli prendo i capelli in un pugno.
"Sul nata vot agga sape va tuocc a roba mij e tu si muort. Tagga avvisat." Lo scanso in malo modo e non posso fare altro che a pensare a lei.
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Gli occhi più belli di Napoli
Fanfictionpartiamo dal principio due ragazzi con problemi di rabbia e di personalità. Lei è una ragazza stramba non gli piace uscire né tanto meno la violenza. La madre di lei è la direttrice dell'IPM. molto diverse ma qualcosa di uguale. Teresa inizierà un c...