Napl a casa mij. Il posto dove sono nato e cresciuto, in mezzo alla gente malata e per bene, poi ci stanno le persone come me cattive, senza sentimenti e senza amore.
"A cosa staij pnazn?"
"A come mi voglio prendere Napoli." Eduardo mi sorride.
"Qualsiasi sia la tua scelta io ci sarò fra." Annuisco donandogli un pizzicotto sulla guancia. Ogni giorno mi manca il mare, mi manca la mia casa e mi manca la mia mamma.
"Guard comm e bell." Dice Eduardo invitandomi con lo sguardo a guardare. Oggi Teresa si è superata, ha indossato una tuta abbastanza stretta e a me non piace come cosa. Ride e scherza con la zingara e non smette finché non si avvicina Viola ma prontamente se ne va senza nemmeno ascoltarla.
"Nun t guard ogg?" Mi domanda.
"Nemmen a toij se e pcchest." Mette il broncio e scoppio a ridere.
"Si peggij nu creatur." Teresa passa per davanti al campo maschile.
"Ti devo parlare." Dice fulminando o piecur.
"Che agga fatt mo." Mi mantengo già i capelli pronto a sapere che altra stronzata gli abbia detto Viola.
"Be' non mi dici niente?" Mi domanda aspettando una risposta.
"E che ti dovrei dire?" Mi fa i gesti con le mani.
"Tere se non parli nun t capisc." Chiude gli occhi e sospira.
"Ieri ti ho visto." Mi ricordo della poca coca che mi avevo tirato e la cazzo...
"Che cosa esattamente?"
"Andiamo Cì nun fa u scem. T sij chiavat a Silvij pcchè logicamente Viola non ti basta." Dice urlandomi contro.
"Io Ciro veramente..." si ferma e singhiozza.
"Mi sono fidata di te,abbiamo fatto l'amore in spiaggia, ci siamo guardati negli occhi e mi avevi fatto una promessa. Io ci credevo Ciro, quando ti vedo mi innamoro ogni giorno ma ora mi sono stancata non voglio stare più male per colpa tua." Spalanco gli occhi ha detto che è innamorata di me...
"No aspetta andiamo Tere parliamone." Si avvicina al mio viso.
"Dimmi solo questa cosa Cì poi me ne vado. Che cosa cia Silvia o Viola meglio di me? Magari faccio io schifo nel senso che sono brutta? Cì dimmelo perché mi devo togliere questo peso." Sono arrabbiato più con me stesso che con le ragazze.
"Te ne devi andare." Spalanca gli occhi e si asciuga le ultime lacrime.
"Non tornerò più però."
"Me ne farò una ragione." Annuisce.
"Me lo dai un ultimo abbraccio solo questo poi non avrai più a che fare con me te lo giuro." Dice guardandomi la porto a me e l'abbraccio forte.
"Mi hai deluso Cì." Se ne va lasciandomi solo come un cane.
"Ahhhhhhhh." Lancio gli oggetti che ci sono sul tavolino davanti a me scaraventando tutto per aria.
"Magga rutt o cazz. M n voglij." Entra Eduardo.
"Lagga perz Eduà... lagga perz." Mi piego sulle ginocchia e piango in silenzio.
"Ciro calmati vien ca." Mi abbraccia piano perché sa quando sto così sono irascibile.
"Ha detto che se ne va per sempre." No. Non voglio.
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Gli occhi più belli di Napoli
Fanfictionpartiamo dal principio due ragazzi con problemi di rabbia e di personalità. Lei è una ragazza stramba non gli piace uscire né tanto meno la violenza. La madre di lei è la direttrice dell'IPM. molto diverse ma qualcosa di uguale. Teresa inizierà un c...