"Teresina oggi non viene?" Domanda Eduardo guardando Lino.
"Dice non sta bene." Mi alzo dalla panchina e mi avvicino a lui.
"Saij c ten?" Gli domando preoccupato.
"No da ieri e andata a casa e la madre ha detto che ha nausee e mal di schiena." Annuisco. Il cancello dell'IPM si apre facendo mostrare la figura piccola ed esile di Teresa. Non mi guarda, non guarda nessuno e va diretta verso l'ufficio della madre.
"Che agga fatt mo?" Mi domando. Torna subito indietro e viene verso di me. Mi sorride.
"Giorno Chico puoi venire un attimo dovrei dirti una cosina." Si mantiene le mani per ansia?
"Certo jamm ciù ciù." Mi alzo dalla panchina e andiamo nel solito posto.
"Che mi devi dire ciù ciù mo sto in ansia." Le dico osservando i suoi lineamenti troppo delicati.
"Ieri quando sono tornata a casa mi sono sentita male..." annuisco e la lascio continuare.
"Questa mattina prima di venire all'IPM gli ho parlato a mamma di noi due, ha detto esplicitamente che contenta per noi perché tu sei cambiato parecchio." Mi sorride, è una notizia bellissima ma non capisco ancora cosa centra il fatto di star male.
"Questa mattina sono andata in farmacia e...-esita un po' a parlare.- Ciro qualsiasi cosa io ti dica staremo sempre insieme vero?" Mi domanda tremolante.
"Certo ciù ciù te lo promesso ricordi." Annuisce.
"Sono incinta." Due parole, due semplici parole che mi hanno fatto sentire speciale.
"Staij pazzian?" Le domando incredulo.
"No Chico è vero." La prendo in braccio e l'abbraccio fortissimo.
"Mo teng na speranz p ascì." Dico accarezzandole la guancia.
"Lo sa anche mamma." Si allontana un pochino.
"E c mn fott l'importante e che stamm buon no?" Le dico semplicemente.
"E normale." Mi abbraccia forte. Le alzo il mento e le do un piccolo bacio sulla tempia e poi sulle labbra.
"Ciù ciù mi fai sentire l'uomo più felice del mondo."
"Ne sono felice amo." Mi ha chiamato amo?
"Mi hai chiamato amo?" Le dico prendendola in giro.
"Embè?" Dice scazzata." Scoppio a ridere.
"M faij muri tu a me."
"Fuori dobbiamo essere felici Cì dovremo dare una vita a nostra figlia."
"Già dici che e femmina? Io dico che è maschio." Scoppiamo a ridere.
"Quando glielo dirai ai tuoi?"
"Quando verranno al prossimo colloquio. Mo però andiamo se no si pensano che stiamo a fa." Usciamo dal laboratorio e la guardo allontanarsi. Si volta verso di me e corre.
"Mi so scordata na cosa."
"Che cos?"
"Questo." Mi da un bacio davanti a tutti quanti, i ragazzi e le ragazze iniziando a fischiare come nello stadio.
"Ci vediamo chico."
"Eccert ciù ciù." Se ne va ridendo per le facce delle sue amiche.
"Marò Eduà so content."
"S ver Cirù ti ha cambiato." Mi sorride e poi mi abbraccia.
"Sai quanto sarà bello se prende da me." Dico ridendo un po'.
"Com si scem." Mi da uno schiaffo dietro al collo e va a giocare a pallone.
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Gli occhi più belli di Napoli
Fanfictionpartiamo dal principio due ragazzi con problemi di rabbia e di personalità. Lei è una ragazza stramba non gli piace uscire né tanto meno la violenza. La madre di lei è la direttrice dell'IPM. molto diverse ma qualcosa di uguale. Teresa inizierà un c...