ME LE A RA TU NU VAS MO

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"Cirù, Viola ti ha fatto un altro servizio?" Mi indica le mie parti basse.
"No a m fa eccità e stata quella la." Indico Teresa con un dito mentre ride con Naditza e Silvia mentre Viola si mantiene la faccia.
"E c t sta facenn chella uaglion Cì." E chi lo sa...
"Amma pazzià p lor?" Il mio amico annuisce e andiamo nel loro campo. La prendo per i fianchi.
"Ciù ciù comm si rigid."
"Maij quant e te." Dice ridendo. Si stacca.
"Che ci fate qua?" Domanda ai tutti noi.
"Volevamo giocare a calcio come si deve vere squadre." Lei guarda le ragazze.
"Se vinciamo cosa ci date?" Dice Teresa fissandomi. Mi avvicino al suo orecchio.
"Nu vas." Abbassa la testa in segno di negazione.
"Te lo do io a te se voi vincete." Ci stringiamo la mano in segno di consenso.
"Uagliù in posizione." Urlo squadra femminile di la e maschile di qua avec bell.
"A sinistra Pirù, Totò passa a ca." Me la passa e faccio per fare il goal ma Teresa lo prende in pieno. Sogghigna perché sa che sta vincendo lei.
"Augliù vnit ca. Allor dobbiamo fare solo un goal e vinciamo noi." Ci mettiamo di nuovo in posizione e GOAL.
"AMMA VINCIUT." urlo contento. Vado nella squadra femminile e prendo Teresa con la mano.
"Mo vieni con me." Dico ridendo un po'.
La porto nella cella d'isolamento dove di solito ci passò il mio tempo guardando il mare. Mi spinge un po'.
"Hai barato." Dice mettendo il broncio.
"Me le a ra tu mo nu vas." Dico sorridendo avvicinandomi al suo viso.
"Io... ho la febbre." Dice mettendo una mano sul mio petto.
"Staij bon invece solamente hai paura di darmi un bacio." Dico ridendo sotto i baffi. Mi da un bacio a stampo.
"No no no, non così. In questo modo qua." La prendo per il viso e la bacio con molta passione finché però non mi morde il labbro.
"Mannagg me e scappat." Dice ridendo.
"A si?" La prendo a peso e la metto sul lettino facendole il solletico. Mi fermo osservando i suoi lineamenti.
"Si bellissim." Dico accarezzandole il fiato. Mi avvicino piano a lei.
"Ciro lasciami andare." Dice girando la faccia.
"Ho fatto qualcosa che non va?" Domando.
"No o problem song ij e se mamma lo viene a sapere non voglio stare sola di nuovo." Dice guardandomi negli occhi.
"Io non ti basto." Dico facendola ridere un po'.
"Stat zitt." Scoppia a ridere mantenendosi la pancia e risate.
"Me lo dai un bacio?" Le domando guardandola attentamente. Mi prende in viso e mi bacia con molta velocità nel senso che ha fatto tutto così in fretta. Mi stacco prendere fiato e mi avvicino al callo iniziando a baciare piano.
"C..ciro." geme dal piacere che le sto dando. Gli lascio un succhiotto e mi stacco. Mi prende la testa e avvicina i nostri visi.
"Avevo già perso." Dice ridendo.
"La scommessa.?" La guardo sconvolto.
"Non pensavo che mi avresti fatto sentire diversa quindi mi sono sentita impotente." Le accarezzo la guancia.
"Non lo sei."
"Ti ricordi quando disegnai la leonessa?" Annuisco. Si alza un po la maglia fino al punto del suo seno e noto un enorme pantera nera.
"Io mi definisco così." Dice guardandomi.
"Due pantere allora." Si avvicina al mio collo e ricambia il succhiotto.
"Tu già me lo avevi fatto signorì." Dico rimproverandola.
"Peggio di mamma oh." Si alza per andare via ma prima si volta e mi da un bacio.
" m raccumann nun fa u strunz quand m n vang." Dice lasciandomi li sul bordo della finestra. La vedo camminare tranquilla.
"Ciù ciù." Alza il volto verso di me.
"Dimmi Cì." Le sorrido e lei ricambia.
"Sognami." Mi manda un bacio volante.
"Pure tu." Se ne va dalla mia visuale.
"Madonna e che donna." Dico ridendo.
"Che c faij ca Ciro?" Dice Beppe osservandomi mentre rido.
"Mo me ne vado notte Beppe." Gli lascio uno schiaffo amichevole sulla spalla.

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