Delusione

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"A volte penso che dovrei proccuparmi e tenerti lontano da lei" commentò Justin con una punta di sarcasmo ma dicendo la verità di ciò che pensava.

"Già, credo che dovresti, sai mi sono innamorato di lei e stasera ho intenzione di scoparmela" cercò di dire seriamente Mike ma un sorriso gli fasciò il viso.

"Hey" gli diedi uno schiaffo sul petto "Parlate come se non ci fossi e comunque non devi preoccuparti di nulla Bieber" mi avvicinai a lui e appoggiandomi con le mani sul suo petto lo baciai.

"A più tardi bimba" mi lasciò un sorriso e lasciò ironicamente uno sguardo minaccioso a Mike che ridacchiò.

Salii sulla macchina di Mike rossa fiammente e allacciai la cintura di sicurezza "Dove andiamo?" gli chiesi impaziente di passare del tempo con il mio migliore amico.

"Dove vuoi principessa" sorrise.

"Al mc!" esclamai "No no no, al cinema!" rise "Oppure al parco" proposi e rise più forte.

"Okay allora andiamo a pranzare al mc, digeriamo al parco e ci rilassiamo al cinema" propose il suo piano per la giornata e annuii, mise in moto l'auto e ci lasciammo alle spalle il parcheggio scolastico.

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"Oddio David non potevi scegliere film peggiore!" risi ma contemporaneamente disgustata da ciò che avevo visto.

"Sei troppo sensibile principessa" e rise mantendendosi la pancia.

"Cosa? Ma hai visto quanti cadaveri e ferite, ew" quasi mi venne da vomitare ricordando le scene di quel film.

"Mi spieghi una cosa" disse ancora ridendo "Come cazzo fai a guardarti American Horror Story se sei così sensibile alla vista di un cadavere" e riprese a ridere "la tua faccia durante il film-" non riuscì a terminare la frase che rise più forte "oddio se solo ti fossi vista" incrociai le braccia al petto e sbuffando mi appoggiai ad un muretto aspettando che si calmasse.

"Non sono troppo sensibile, è solo che non mi piace vedere l'interno di un corpo squartato" dopo più di cinque minuti si calmò e si appoggiò accanto a me.

"Dai non prendertela principessa" mi circondò le spalle con un braccio e mi baciò una guancia "Sei arrabbiata con me?" non risposi e sospirò, un urlò uscì dalla mia bocca quando mi sollevò portandomi sulla sua spalla.

"Mike oddio fammi scendere!" esclamai terrorizata di poter cadere.

"Solo se mi perdoni" tirai un pugno sul suo sedere e rise.

"Ti perdono Mike ma adesso fammi scendere ti prego!" lo supplicai ma non mi ascoltò, camminò fino alla sua macchina e mi buttò delicatamente sul sedile, fece il giro dell'auto ed entrò anche lui "Oddio, ho il sangue alla testa" mi portai due dita sulle tempie cercando di far passare il piccolo capogiro, Mike ridacchiò e lo fulminai schiaffeggiandogli il braccio.

"Si ti voglio bene anch'io El" risi e scossi il capo.

Fermò la macchina accanto al cancello del cortile e con un bacio sulla guancia lo salutai "A domani principessa" sorrisi.

"Mi sono divertita Mike, a domani"

"Avevi dubbi?" rise ed io con lui; aprii il cancello del cortile e recuperai le chiavi dalla borsa, entrando in casa

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La voglia di scaraventrare quel maledetto cellulare fuori dalla finstra era invitante ma ero troppo pigra anche per quello, decisi di alzarmi e come se l'avesse capito, la sveglia si spense, la guardai quasi terrorizzata e la tolsi in modo che non suonasse di nuovo, entrai in bagno e sobbalzai vedendo la ragazza che mi guardava, avevo dei capelli enormi, risultato dello shampoo della sera prima, non avevo passato la piastra ed ecco il risultato, lasciai perdere i capelli, a quello ci avrei pensato dopo, li legai e mi buttai sotto la doccia, infilai un paio di jeans che avevo comprato la settimana scorsa, li adoravo e esaltavano il mio sedere, ridacchiai da sola per i miei pensieri e sopra ci abbinai un maglioncino per tenermi calda,mi sentivo pittosto allegra e spensierata così decisi di indossare un paio di tacchi, era strano per andare a scuola ma nessuno ci avrebbe fatto caso dato che per le mie compagne andare a scuola con i tacchi era come andare con le scarpette da ginnastica, passai velocemente la piastra per sgonfiare l'ammasso di paglia che erano diventati i miei capelli e li legai in una trecccia, infine, applicai eyeliner, mascara e blush sul mio viso, sorrisi guardandomi allo specchio e prima di uscire afferrai la borsa buttando il libri che mi sarebbero serviti al suo interno.

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