Sfilai le chiavi dalla giacca che reggevo nella mano destra mentre l'altra era troppo imepegnata a cercar di far entrare la chiave nella serratura, il biondo affondò il viso nell'incavo del mio collo lasciando una scia di piccoli baci, mi spinse contro la porta d'entrata e rabbrividii a contatto con il legno freddo.
Riuscii finalmente ad aprire quella fottuta porta e mi spinse dentro chiudendola con un calcio, posò le sue labbra sulle e mie e mi spinse verso le scale, camminavo all'indietro e arrivata sul primo gradino della rampa di scale mi afferrò una gamba, saltai avvolgendo le gambe al suo busto mentre lui mi teneva per il sedere, ogni tanto interrompevamo il bacio per riprendere fiato ma tornavamo immediatamente a muovere le nostre labbra in sincronia, spinse la porta della mia camera e la chiusi a chiave, mi posò delicatamente sul letto e lo tirai sul mio corpo per un altro bacio, sorrise contro le mie labbra e incrociai le mani nei suoi capelli rovinandogli il ciuffo perfetto, in risposta, strinse il mio sedere.
Mordicchiò la pelle del mio collo e lasciai uscire piccoli gemiti di piacere, sfilai la sua maglietta godendomi la vista del suo torace muscoloso, rivoltai la posizione, trovandomi sopra di lui, le mie mani accarezzavano il suo corpo e iniziai a baciare il suo collo per poi scendere verso il petto, mi spinse verso il suo corpo e un gemito di piacere uscì dalle sue labbra appena i nostri bacini si scontrarono, mi ritrovai sotto di lui e abbassò la cerniera del mio vestitino lasciandolo cadere giù dal letto.
“Ti amo” sussurrò sulle mie labbra, sorrise guardandomi negli occhi.
“Ti amo anch'io Justin” risposi prima di baciarlo.
Accarezzò il mio petto coperto dal reggiseno che poco dopo slacciò, baciò il mio petto, leccando e succhiando delicatamente causando l'aumentare dei miei gemiti, mi liberai dei suoi jeans e le sue mani arrivarono all'elastico delle mie mutandine sfilandole prima di guardarmi dalla testa fino a giù, roteai gli occhi scherzosamente e ridacchiando lo afferrai per le spalle tirandolo verso le mie labbra, ridacchiò e ricambiò il bacio sfilando poi i suoi boxer, prese dal suo portafogli un preservativo, lo infilò prima di entrare in me con lentezza, allacciai le gambe al suo bacino incitandolo ad accellerare i suoi movimenti e affondai il viso nel suo collo muovendo il mio corpo in sincronia con il suo, la stanza era riempita solo dal suono dei nostri gemiti, poco dopo mi svuotai seguita da lui che uscì da me sdraiandosi al mio fianco e avvalogendomi con le sue braccia, mi lasciò un piccolo e delicato bacio sulle labbra prima di avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare “Ti amo Ellen” sorrisi stringendomi tra le sue braccia e mi addormentati, cullata dalle sue parole.
Un leggero solletico al collo mi infastidì e piano aprii gli occhi, nella mia visuale trovai un biondo con un sorriso mozzafiato, i suoi occhi luminosi erano puntati nei miei e le sue braccia mi avvolgevano, sorrisi al quel risveglio abbracciando il ragazzo perfetto e affondai il viso nell'incavo del suo collo aspirando il suo dolce profumo, ricambiò l'abbracciò ridacchiando e mi strinse forte.
“Buongiorno bimba” sussurrò mordicchiando il lobo del mio orecchio.
Sorrisi e prima di allontanarmi gli lasciai un bacio sul collo, il suo corpo vibrò contro il mio a causa della sua risata, sorrisi godendomi quel suono meravglioso.
“Perchè ridi?” dmandai divertita, aveva una risata contagiosa, scosse la testa sorridendo e mi guardó, mi incantai a guardarlo, i suoi occhi meravigliosi erano più luminosi del solito, segno che era felice, erano lo specchio dei suoi sentimenti, del suo stato d'animo, quando era arrabbiato o triste quel caramello si scuriva e in quel momento era particolarmente chiaro, la luce del sole che entrava dalla finestra li rendeva ancora più luminosi e i suoi capelli castano chiaro, quasi biondi erano bellissimi, lui era bellissimo e averlo al mio fianco nudo con gli addominali esposti non era un buon modo per permettermi di restar lucida.
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Is back
FanfictionSorrise, un piccolo sorriso, ma mi fece bene al cuore. Le persone ti deludono, in un modo o nell'altro riescono sempre a ferirti ma prima o poi riuscirai sempre a perdonarle. Pubblicazione 15/06/2014