Cena in famiglia

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Ti passo prendere alle 8 ;)

Sospirai lanciando il telefono sul letto, erano le 7:30 ed io ero ancora nella cabina armadio con solo un asciugamano intorno al corpo, sopirai fissando la marea di vestiti che in quel momento erano inutili, in momenti come questi desideravo di essere nata maschio, loro non hanno problemi.

Sospirai per la millesima volta e imprecando spostai gli abiti che proprio non avevo intenzione di indossare per tutto il resto della mia vita, in quale periodo oscuro della mia vita avevo osato comprare quei cosi non lo so, un camion mi doveva investire appena avevo passato la mia amata Visa alla cassiera.

Buttai a terra il millesimo vestito e per la millesima volta sbuffai, avevo già pensato più e più volte di fingermi malata ma da donna responsabile e adulta che sono avevo buttato quel pensiero, dovevo accettare le mie responsabilità, cacciai un urlo e presi il cellulare scrivendo già al mio ragazzo che stavo per andare in ospedale ed ero pronta per un trapianto di cervello, nemmeno sapevo se si facessero i trapianti di cervello ma il mio era troppo complessato, forse era il genere femminile ad essere complessato ma-urlai di nuovo rendendomi conto di essermi persa in un altro e inutile complesso mentale.

Ritornai all'armadio e cercando per altri dieci minuti trovai finalmente un vestitino decente, era molto carino in verità, aveva lo scollo a cuore e un fascia in vita, sorrisi da sola come un emerita cretina e indossai il vestito, ci abbinai un paio di tacchi neri e velocemente mi truccati, avevo già sistemato i capelli in piccoli boccoli che cadevano sulla schiena, afferrai il cellulare e mi fiondai al piano di sotto.

“Come sto?” urlai apparendo in cucina e spaventando tutti.

“La mia bambina” roteai gli occhi per la sdolcinatezza di mia madre ma le sorrisi.

“Sai quanto é corto vero?” mi ritrovai Harley e papà davanti.

“Si Ellen, sei bellissima” imitai una voce maschile e roteai gli occhi.

“Sei splendida tesoro ma quest-”

“Oh é tardi vi voglio bene ciao” sorrisi e gli lanciai un bacio, mamma rise e mi fece l'occhiolino.

Uscii fuori chiudendomi la porta alle spalle, guardai l'ora sul telefono, le 20:00, precisa come un orologio svizzero, mi girai dando le spalle alla porta e alzai lo sguardo sulla figura davanti ai miei occhi.

“Porca troia” mi portai una mano sul cuore “mi hai fatto prendere un col-”

“Sei bellissima” mi interruppe senza farmi finire, lo guardai negli occhi e appena realizzai le sue parole sorrisi timidamente e mi avvicinai a lui, intrecció le sue dita alle mie e strofinò i nostri nasi, sorrise e mi bació.

“Ti ho già detto che sei bellissima?” domandó appena si allontanò.

“Forse, non ricordo” sorrisi.

“Sei bellissima El” ripeté.

“Grazie” ero sicura al 1000% di essere diventata la sorella dei peperoni ma fortunatamente era buio e non poteva vedermi.

Mi prese la mano e attraversammo il cancello di casa.

“No ti prego” rise e lo fulminai con lo sguardo “Ed io come faccio a salire?” gli domandai ma non rispose.

“Scusami bimba ma era da tempo che non ci salivo” spiegò accarezzando la sua amata ducati.

“Lasciala qui, prendiamo l'auto dal garage, quella che vuoi basta che non salgo su questa” indicai il mio nemico, sapevo che non l'avrebbe lasciata facilmente.

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