Sorpresa sorpresa

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Erano ancora le 11:00 così andai in cucina e presi un barattolo di gelato a cioccolato, amo il cioccolato, datemi quello che volte basta che ci sia il cioccolato…o la nutella, lo adoro.

Harley entrò in cucina fischiettando “Buongiorno sorellina” mi salutò con un bacio sulla guancia

“Giorno” sorrisi continuando a mangiare “Harley, domani vengo con te” lo avvisai

“Okay” annuì “Come mai?”

“Deve esserci per forza un motivo se la tua sorellina viene a scuola con te?” risposi

Annuì e guardò l’orologio, poi me, poi il barattolo di gelato, poi di nuovo l’orologio, me e il gelato, orologio, me, gelato.

Posai infastidita il cucchiaio “Che cazzo guardi!? La smetti?!” sbottai infastidita

“Wow che finezza sorellina” rise e io alzai gli occhi al cielo “Comunque, ti fissavo perché sono le 11 e tu mangi il gelato, ew”

“Mi prendi per il culo? Hai mai visto cosa mangi prima d’ingozzarti?”

“Lasciamo stare” deviò l'argomento e aprì il frigo prendendo il cartone del latte, dopo prese i cereali, la nutella, una busta di cornetti e…la panna?

“Perché la panna? E poi ti lamenti del gelato, pft” sbuffò

“Perché la panna?” imitò la mia voce “Ma perché non ti fai i cazzi tuoi?” gli mostrai il dito medio “Stronza” ridacchiò


“Si ti voglio bene anche io fratellone” gli mandai un bacio con le mani.

“Ellen, ha chiamato mamma” lo guardai aspettando che continuasse “Tornano stasera”

“Davvero?!” quasi cadevo dallo sgabello “Per quanto rimangono?” domandai cercando di mantenere l’equilibrio

“Non so” cercò di non ridere

“Ehi, non ridere di me!” gli feci la linguaccia.

La giornata migliorava, non vedevo i miei genitori da quasi un mese e mi mancavano, mio padre era un avvocato mentre mia madre…beh mia madre lo seguiva nei suoi viaggi, partivano spesso, a volte anche per mesi.
 

****
 

Presi l’iphone dalla tasca per leggere il messaggio
Da:Justin
Che fai?

A:Justin
Niente, mi annoio, tu?



Aspettai una risposta che arrivò subito.
Da:Justin
Preparati, mezz’ora e sono da te piccola ;)

 
Mi alzai dal divano e corsi in camera, dopo una veloce doccia mi vestii, misi un po’ di trucco e andai in soggiorno.
“Harley!” lo chiamai “Harley!” riprovai “Harley! Dove cazzo sei?!”
Gli mandai un messaggio.

A:Fratellone
Coglione dove cazzo sei?!


2 minuti dopo e lo vidi scendere le scale.
“Non potevi salire e cercarmi?” domandò

“Naah, mandarti un messaggio è meno faticoso” sentii il campanello suonare e mi alzai per aprire la porta.

Aprii la porta con un sorriso che scomparse quando vidi il biondino, non era il biondino che volevo, per carità, voglio bene a Niall, ma Justin…beh è Justin.
Sentii mio fratello ridere, o meglio, rideva di me, aveva visto la mia faccia, riportai la mia attenzione su Niall.

“Ehi Niall!” lo abbracciai

“Ehi Ellen!” ridacchiò e salutò mio fratello con una strana cosa con le mani e cose così pff.

“Come mai qui?” domandai

“Passavo per di qui e visto che da quando sono tornato non ci siamo visti molto che ne dici di uscire, come ai vecchi tempi?” sorrise
Oh cazzo, e adesso? Cosa gli dico? Scusa Niall ma preferisco uscire con Justin…no!

“Niall che-“ non finii di parlare che suonarono il campanello

Andai ad aprire e sorrisi vedendo il biondo davanti a me, i capelli alzati sempre nella sua solita cresta, jeans ovviamente a vita bassa…molto bassa, maglietta bianca con camicia a quadri e supra, perfetto come sempre.

Ridacchiò “Mi fai entrare o andiamo?” alzai gli occhi al cielo e lo feci entrare.

“Ehi Niall!” lo salutò Justin e lui ricambiò battendo il pugno.

Okay, ero in totale imbarazzo, e quel coglione di mio fratello si godeva la scena.
“Ehm, Justin? Mi aspetti in macchina? Prendo il telefono e arrivo” annuì e dopo aver salutato Niall e Harley uscì.

Guardai Harley, con la speranza che capisse che doveva sparire, ma non voleva andarsene.
“Sparisci o ti mando fuori da questa stanza a calci in culo!” sbottai, alzò le mani in segno di resa e ridendo se ne andò al piano di sopra, okay si mantenere la calma non è il mio forte.

Mi girai verso Niall che rideva, lo fulminai con lo sguardo “Siamo un po’ nervosi oggi?” alzai gli occhi al cielo ignorandolo.

“Ehm…Niall, senti, sai dovevo uscire con Justin e…”

“Non preoccuparti El” mi salutò con un bacio sulla guancia e uscì.

Uscii di casa e salii sulla Range Rover di Justin “Andiamo?” domandai, sorrise e scosse la testa

“No, prima voglio un bacio” si toccò le labbra, ridacchiai e mi avvicinai a lui ma gli lasciai un bacio sulla guancia, mi guardò con una faccia da cucciolo e gli feci la linguaccia, rise e mise in moto l’auto.

“Dove andiamo?” domandi dopo 5 minuti

“Ssssh, è una sorpresa” mi fece l’occhiolino

“Dai dimmelo” scosse la testa ridendo, incrociai le braccia al petto e sbuffai

“Ma come siamo impazienti” fece una faccia buffa e risi, prese gli occhiali da sole e li mise

Mi allungai un po’ prendendoli e mettendoli “Ehi” protestò, ridacchiai

“Tu dimmi dove mi porti e ti darò gli occhiali” provai

“Allora puoi tenerli” rise e io sbuffai.

“Dove andiamo?” domandai al biondo davanti a me
“Sorpresa sorpresa” canticchiò
“Ma dai, dimmi dove andiamo daii” dissi mettendo il broncio
“No Ellen, così non vale, non ti guardo” risi e si girò guardando la strada

Sorrisi al ricordo, era passato così tanto tempo, 10 minuti dopo fermò la macchina, scesi guardandomi intorno, si sentiva l’odore del mare e il rumore delle onde che si scontrava con gli scogli, mi portò sulla spiaggia, era bellissimo, il sole stava tramontando in mare e l’acqua brillava.
Sorrisi e mi prese la mano portandomi sulla spiaggia, mi sedetti vicino la riva in modo da non bagnarmi.

“Ti piace?” domandò sedendosi dietro di me e circondandomi i fianchi con le sue braccia

Annuii “Tanto” iniziò a lasciarmi piccoli baci sul collo, dopo un po’ si fermò e mi guardò “Che c’e?” domandai, odio quando mi fissano.

Non rispose e si riprese gli occhiali “Hey!” protestai e lui rise “Comunque stanno meglio a me” continuai e gli cacciai la lingua

“Si…ti stanno bene” rise.

“El?” mi chiamò

“Mh” mormorai

“Perché Niall era a casa tua?” alzai le spalle

“E’ un mio amico” annuì

“Non mi piace questo tuo amico” ridacchiai e mi girai per guardarlo

“Ah davvero?” annuì “ A me sembrava il contrario” scosse la testa

“Finché ti sta lontano mi sta bene, se si avvicina gli spacco la faccia” risi

“Ah si?”

“Si” rispose

“E perché?” domandai
“Perché sei mia” senza rendermene conto mi ritrovai stesa sulla sabbia, gli circondai il collo con le braccia.

“E chi dice che io sono tua?”


“Io” mi baciò la fronte, poi la guancia destra, la sinistra e poi la punta del naso, ridacchiai, sorrise e poggiò le sue labbra sulle mie.
 

****


“Ci vediamo domani?” annui lasciandomi un ultimo bacio


“Ci vuole ancora tempo?” qualcuno dietro di noi si schiarì la gola, spalancai gli occhi staccandomi subito da Justin.

“Ciao Justin” salutò mio padre

“Buonasera Signor Luke” salutò mio padre grattandosi la nuca, segno che anche lui come me era in imbarazzo, si conoscevano già ma dai, chi non trova imbarazzante baciare il suo ragazzo davanti suo padre, soprattutto se il ragazzo ha fatto soffrire la sua bambina.

“Ehm…allora io vado eh? Arrivederci” se ne andò velocemente, cercai di non ridere.

Mi girai verso mio padre che mi sorrise “Non mi saluti bimba?” lo abbracciai forte saltandogli addosso

“Mi sei mancato” mormorai sul suo collo

“Anche tu bimba” mi strinse forte.

Mi staccai da lui ed entrammo in casa “Mamma!” esclamai

“Piccola mia” abbracciai forte anche lei.

Dopo baci e tanti abbracci andammo in soggiorno.
“Per quanto rimanete?” domandai

“Ripartiamo domani” abbassai lo sguardo, bene, ci lasciavano di nuovo soli.

“Ma” continuò mia madre “Partiamo e ritorniamo tra una settimana, poi rimaniamo qua” spalancai gli occhi

“In che senso rimanete qua?” domandò Harley

“Che rimaniamo qua, non partiamo più…beh ovvio ci saranno ancora piccoli viaggi ma raramente e di pochi giorni” concluse Luke

“Davvero?” domandai, annuì e gli saltai addosso.

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