Christmas

1.9K 78 9
                                    

Aggiustai il vestitino rosso e infilai i tacchi dello stesso colore, sorrisi fiera di come avevo acconciato i capelli e con un ultima aggiustata scesi al piano di sotto, mia madre era avvolta in un lungo vestito che avvolgeva il suo corpo ancora giovane nonostante la sua età, i suoi capelli castani erano alzati da un fermaglio ricoperto di pietre blu, un ragalo che mia nonna le aveva fatto da bambina.

"Mamma" si voltó e mi sorrise "Sei bellissima" da bambina sognavo sempre di diventare come lei, era bellissima e speravo davvero di essere come lei, era così bella, solare.

"Vieni qui" sorrise e mi porse la mano portandomi davanti allo specchio "Guardati tesoro" portó delle ciocche di capelli sulle mie spalle "Tu sei bellissima" sorrisi e l'abracciai.

"Dove sono le donne della mia vita?" Harley scese le ultime scale e ci sorrise "Wow" ridacchiai e corsi verso di lui, stringendolo forte, poggió la testa sulla mia e mi strinse, mi staccai da lui e gli baciai la guancia.

"Siete pronti?" papá scese le scale e ci guardò "Wow, tutta questa bellezza mi acceca" ci sorrise e mi fece l'occhiolino.

"Andiamo, non facciamoci aspettare" disse papá prendendo sottobraccio la mamma, presi il cellulare, la pochette e uscimmo.

Justin

La voce fastidiosa di mia sorella riempí il dolce silenzio della tranquillità.

"Justin ti alzi!" urló ancora e tirai il piumone sulla mia testa "Ellen è già qui" aprii gli occhi e mi misi subito seduto in mezzo al letto, la risata di Jazzy mi perforò le orecchie e le lanciai un cuscino contro.

Mi alzai e con ancora gli occhi chiusi infilai un pantalone della tuta e scesi in cucina, mi buttai sul primo sgabello che circondava il bancone e senza rendermene conto mi ritrovi una tazza di latte caldo davanti.

"Buon Natale!" mia madre mi abbracciò.

"Buon Natale!" ricambiai l'abbraccio e le sorrisi.

"Ma non senti freddo?" domandò e abbassai lo sguardo sul mio petto nudo.

"Ci sono i riscaldamenti sempre accesi, in questa casa non fa mai freddo"

"Muoviti che tra meno di mezz'ora Ellen e i suoi genitori saranno qui" annuii e lei uscì dalla cucina, poco dopo entrò Diane.

"Buongiorno e buon Natale!" disse sorridente.

"Buon Natale!" le sorrisi.

"Sai Justin, sono fiera di te, hai trovato la ragazza giusta per te, Ellen è davvero una brava ragazza" le sorrisi di nuovo.

"Lo so, grazie nonna" le baciai la guancia e andai in camera per vestirmi.

Al suono del campanello mi fiondai al piano inferiore pronto per accogliere la famiglia della mia ragazza...e soprattutto la mia ragazza.

"Buon Natale!" mia madre salutó Kate, la madre di Ellen che era ancora davanti alla porta e nascondeva il resto della famiglia, augurai un buon Natale a Luke, il padre e ad Harley, dietro di lui con un sorriso sul volto apparve la mia ragazza, un vestitino rosso le fasciava il corpo evidenziando le sue forme, non c'erano parole per descrivere quanto fosse bella.

Diede gli auguri a tutti mentre io mi incantai a guardarla.

"Justin" mi chiamò quando mi fu davanti e sbattendo un paio di volte gli occhi le prestai attenzione "Buon Natale!" circondò il mio collo con le braccia e mi bacio la guancia.

"Buon Natale anche a te bimba" le sorrisi e l'abbracciai.

Prima di pranzare aspettammo che arrivasse la Zia Taylor con suo marito e i miei cugini Jason, Logan e la piccola Katrina.

"Io sono Jason, e tu bambolina sei?" roteai gli occhi per il Casanova di mio cugino.

"La mia ragazza Jason, perdi le speranze" abbracciai Ellen da dietro e le baciai la guancia.

"Ah sei la famosa Ellen!" esclamò Logan alle sue spalle "Piacere, Logan" porse la mano alla mia ragazza che si presentò.

Abbassai lo sguardo appena sentii tirarmi una gamba, la piccola Katrina era con le braccia tese e aspettava che la notassi.

"Piccola" la presi in braccio e sorrise "Ellen, lei è Katrina" nascose il viso nel mio collo mentre Ellen le sorrise.

"Ciao Katrina" guardò Ellen e sorrise leggermente "Ma lo sai che sei bellissima" Katrina sorrise ancora di più, Ellen allungó le braccia verso di lei per prenderla in braccio e timidamente si sporse verso di lei.

Erano così dolci insieme, Ellen aveva subito conquistato la sua fiducia, stavano infatti giocando da sole, senza pensare più a nessuno, Ellen sorrideva e coccolava Katrina, ero più che sicuro che sarebbe stata una madre fantastica.

Ellen

Il pranzo era stato ottimo ed ero sul punto di scoppiare, Katrina era sulle mie gambe e pian piano chiudeva sempre di più i suoi occhietti.

"Justin" sussurrai per non far svegliare la bambina, si giró e mi sorrise.

"Non è bellissima?" guardai la bimba e le accarezzai i lunghi capelli scuri.

"Non hai idea di cosa i miei occhi stiano ammirando da stamattina" sorrisi e gli baciai la guancia accoccolandomi poi sul suo petto "Bimba, è l'ora di aprire i regali" ridacchiai contro il suo collo "Vieni con me" delicatamente poggiai Katrina sul divano e prendendomi per mano Justin mi portò in camera sua.

"Buon Natale bimba" mi porse un pacchetto rosso, lo scartai trovando una scatolina, un piccolo ciondolo era poggiato sul cuscinetto, presi tra le dita il piccolo ciondolo, era un piccolo palazzo, un grattacielo, l'Empire State Building "Ho pensato al tuo bracciale" sorrisi guardando il mio polso, da bambina avevo deciso di formare un bracciale con tutti i ciondoli che rappresentavano i luoghi che avevo visitato.

"È splendido" c'erano piccoli brillantini che riflettevano un arcobaleno, lo abbracciai forte "Justin" mi allontanai staccando l'abbraccio "Io non sono mai andata a New York" ero sicura che la mia faccia fosse un enorme punto interrogativo, mi porse un altro pacchetto, lo aprii tirandone fuori due fogli bianchi, spalancai gli occhi e guardai Justin che ridacchiava "Oh mio Dio" gli saltai addosso stringendolo forte "Oddio" ripetei e gli saltai di nuovo addosso, stavolta stringendo le gambe intorno al suo corpo.

"Due biglietti per New York oddio" gli avevo parlato tante volte del mio sogno, quello che davvero desideravo, un giorno avrei voluto trasferirmi a New York, ma mi bastava anche solo visitarla, vederla con i miei occhi.

"Era una promessa" sorrisi e mi fiondai sulle sue labbra.

"Raccontami il tuo sogno, cosa desideri?" sorrisi pensandoci.
"New York" risposi sicura.
"New York?" chiese per avere conferma.
"Si New York" affermai ridacchiando.
"E perché proprio New York?" scrollai le spalle.
da quando avevo quattordici anni che sogno di andarci...il mio desiderio sarebbe trasferirmi , ma mi basterebbe anche solo vederla" sorrisi al solo pensiero di poter camminare tra le strada newyorkesi.
"Ti ci porto io a New York bimba, promesso"

"Ti amo Justin" sussurrai a un centimetro dalle sue labbra "Ti amo da impazzire"

"Ti amo anch'io bimba" sorrise e delicatamente poggió le sue labbra sulle mie.

"Adesso tocca a me!" mi staccai di colpo e gli porsi la busta che avevo nascosto, estrasse i tre fogli e spalancò gli occhi, gli avevo regalato i biglietti per una partita di basket.

"No ma io ti sposo" mi prese in braccio facendomi girare "Ti amo troppo basta" risi e lui mi abbracció.

Is backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora