Rose

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Mercoledì, puoi farcela Ellen, il venerdì è vicino, forza.

Mi incoraggiai mentalmente.

Andai giù in cucina e ovviamente quasi me la facevo la rampa di scale col culo, sentii delle risate provenire dal soggiorno, entrai nella stanza

“Ehi Ellen! Per poco hai mancato il terzo gradino” esclama ridendo quello che riconobbi come Ryan, dopo di lui partirono altre risate, i miei occhi erano due fessure, avevo sonno, tanto sonno.

Gli mostrai il dito medio facendo ridere tutti, mi guardai intorno, c’erano tutti, anche Niall.

“Ciao anche a te” scherzò Ryan, andai ad abbracciarlo

“Perché siete tutti qui?” domandai

“Per andare a scuola, stavamo aspettando te” rispose Harley

“Ah, allora andiamo” dissi sbadigliando.

Mi incamminai verso l’ingresso trascinando i piedi, un braccio mi circondò le spalle e senza vedere il tipo al mio fianco poggiai la testa sulla sua spalla, lo sentii sorridere, ispirai il suo profumo, Justin, sorrisi accoccolandomi ancora di più a lui.

Le ragazze andarono in macchina con Mike e i ragazzi con Niall, e visto che io sono alternativa, andai con Justin.

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Dopo due infinite ore di matematica e una di filosofia dovevamo andare in palestra.

Aprii il mio armadietto per posare i libri, mi ritrovai una rosa davanti e un braccio pieno di tatuaggi  che mi circondava i fianchi, Justin, appoggiò il mento sulla mia spalla e mi lasciò un bacio sul collo

“Un bellissimo fiore per una ragazza ancor più bella” ridacchiai prendendo la rosa

Mi girai circondandogli il collo con le braccia “E chi sarebbe questa ragazza?”

Sorrise “Credo che tu la conosca, è bellissima” arrossii e cercai di nasconderlo abbassando lo sguardo, rise alzandomi la testa.

“Scusate, non vorrei disturbare ma vorrei tanto sapere perché sei attaccata al mio ragazzo” ci ritrovammo Jessica davanti

Mi staccai di colpo da Justin, il suo ragazzo eh? “Cos’è quella rosa?” indicò il fiore tra le mie mani

“Ah no, niente, qualche idiota l’ha messa nel mio armadietto, tieni, te la regalo” le lasciai il fiore e andai via senza dire altro.

Entrai in palestra e poi negli spogliatoi, raggiunsi Brook e Elysabeth, con loro c’erano anche Lexi e Fay.

“Sorpresa!” esclamarono, le guardai senza capire

“Vogliamo fare i provini per diventare cheerleader” disse Fay

Spalancai la bocca “Davvero?! Aw” ridacchiai e andai ad abbracciarle

“Si okay basta smancerie sei entrata in palestra tutta incazzata quindi cambiati, e mentre lo fai, racconta” affermò Ely

“Delicatezza portami via” alzai gli occhi al cielo

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“Ma dai, forse Jessica l’ha detto perché voleva farvi litigare” spiegò Lexi

“Non lo so, comunque se vuole farsi perdonare questo non è il modo giusto” affermai

“Ma perché gli hai dato la rosa? È stato così carino a regalartela” disse Brook e le altre annuirono d’accordo

Alzai le spalle ed uscimmo dagli spogliatoi, come sempre, anche la squadra di basket era lì, alla fine Justin era di nuovo il capitano.

Dopo una mezz’ora di prove la Sanchez ci diede 10 minuti di pausa, stavo per raggiungere le panchine ma qualcuno mi fermò avvolgendo le braccia intorno ai miei fianchi, guardai le braccia piene di tatuaggi con la scritta ‘BELIEVE’, Justin.

Justin

Avevamo 10 minuti di pausa così ne approfittai per andare da Ellen, le circondai i fianchi con le braccia e appoggiai il mento sulla sua spalla, sbuffò incrociando le braccia al petto

“Perché sei arrabbiata?” domandai

“Non ho voglia di parlare con te, e se sei così stupido da non capirlo io non posso farci niente” tolse le mie braccia dai suoi fianchi e andò via.

Sbuffai passandomi una mano tra i capelli, quando tutto stava per andare nel verso giusto succedeva sempre qualcosa che rovinava tutto.

Andai alle panchine e senza farmi vedere dalle ragazze e soprattutto da Ellen afferrai Elysabeth – la mia salvezza – per il braccio e la trascinai con me.

Non aprì bocca finché non ci fermammo in modo che nessuno potesse vederci.

“Fammi indovinare” incrociò le braccia al petto e cercò di non ridere “Devi farti perdonare da Ellen?” rise e io con lei

“Si, ma non capisco perché è arrabbiata” spalancò la bocca e mi diede uno schiaffò sul braccio

“Ehi!” mi massaggiai il braccio, faceva male

“Ma sei scemo!?” sbottò, la guardai senza capire “Ti dice qualcosa Jessica?”

Sbuffai “Non iniziamo con gli indovinelli” mi arrivò un altro schiaffo

“La smetti?!” mi toccai il punto colpito

“No perché sei veramente un idiota! Rispondi!” alzai gli occhi al cielo

“Jessica? Jessica è la mia…ragazza” dissi lentamente e mi sbattei una mano in fronte

“Eh, adesso hai capito?” annuii “Se proprio vuoi farti perdonare lasciala” mi appoggiò una mano sulla spalla

“Lo so, e volevo farlo ieri ma Jessica aveva la febbre” spigai e lei annuì

“Beh, buona fortuna, io vado, ciao” ridacchiò

“Aspetta” l’afferrai per il polso “Grazie El…non saprei che fare senza di te”

“Beh, ammettiamolo, sono geniale” ridacchiai

“E anche modesta” rise e l’abbracciai.

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Aspettai Ellen nel parcheggiò e la vidi camminare verso i ragazzi.

Mi fermai davanti a lei “Che vuoi?” sbottò

“Darti questa” le diedi un’altra rosa e lei cercò di non sorridere “E, farmi perdonare, lo so che sei arrabbiata per Jessica, ma non so se te ne sei accorta ma non è venuta a scuola per tutta la settimana, aveva la febbre e io non sono di certo andato a casa sua” ridacchiò, aggrottai la fronte “Questo significa che mi perdoni?” risi anch’io

“No, questo significa che ti ho visto in palestra mentre ti trascinavi Elysabeth” cercò di non ridere, beccato.

“Mi perdoni?” domandai, rise e annuì.

L’abbracciai e mi avvicinai alle sue labbra ma lei giro la faccia e baciai la sua guancia, rise e se ne andò, lasciandomi lì, da solo.

La raggiunsi e le circondai i fianchi con le braccia “Non è giusto” le sussurrai all’orecchio e lei cercò di non ridere, le lasciai un bacio sul collo e guardai i ragazzi, ci fissavano senza fiatare.

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