Con una scusa mi rinchiusi in bagno, non avevo molto tempo, come aveva detto lui, il pranzo era pronto ma io non avevo per niente voglia di mangiare e avevo paura di cosa avesse potuto mettere in quel piatto.
Presi il cellulare e trovai circa dieci chiamate, inviai velocemente un messaggio a Justin e spensi il telefono, non avevo di certo bisogno che si scaricasse la batteria, uscii velocemente dal bagno ed entrai in cucina, mi fermai di colpo sulla soglia, di una cosa ero più che sicura, era pazzo, non sapevo che problemi avesse ma ne aveva di sicuro, il tavolo della cucina era perfettamente apparecchiato con tanto di candele e un mazzo di fiori.
Mi avvicinai lentamente e scostai la sedia, David era seduto dall'altro lato felice e sorridente, mi incitò a mangiare e esitante afferrai le posate.
“Posso sapere una cosa? ” iniziai cercando di capire le sue intenzioni.
“Dimmi amore” quasi mi strozzavo con il cibo.
“Perchè mi hai portata qui, in questa casa…senza che nessuno sappia niente?” scandii bene le parole, con calma in modo da non farlo arrabbiare.
“Perchè non volevo che qualcuno ci disturbasse, volevo un po' di intimità” mi sorrise.
Finimmo velocemente la cena e mi feci indicare la mia camera, o come l'aveva chiamata lui: “la nostra camera”
Accesi il cellulare ed entrai in bagno, mi guardai allo specchio, il mio aspetto non era di certo dei migliori, avevo il trucco sciolto e i capelli arruffati, mi allontanai dallo specchio per non guardare ancora quel mostro e afferrai il celllare, c'erano tante chiamate e messaggi di risposta al mio così ne scrissi un altro.
Nonsodovesono, èunquartierericcopienodivilletteinpietra, sonoconDavid.
Esitai un po' sull'ultima parte ma inviai il messaggio, non erano molte informazioni ma speravo che trovassero il quartiere giusto.
“Principessa dove sei?” sentii i passi di David sulle scale e riposai velocemente il telefono nelle tasche.
“Sono qui!” attraversai la camera e uscii nel corrido.
“Vieni, voglio presentarti dei miei amici” mi afferrò la mano e lo seguii nel salotto; i suoi amici erano piuttosto…spaventosi, muscolosi, alti, pieni di tatuaggi e non avevano per niente una bella faccia.
“Loro sono Derek e Tyson” strinsi la mano ai due e Tyson mi fece l'occhiolino.
Ci sedemmo tutti sui divani e David mi trascinò sulle sue gambe, mi sentivo a disagio.
“Ehm, ragazzi, io vado di sopra, sono stanca” mi affrettai a raggiungere le scale dopo aver sentito i loro saluti.
“Cosa hai intenzione di fare con lei?” mi bloccai sull'ultimo gradino.
“Lei è mia” puntualizzò David.
“E il biondino? Il suo ragazzo?” domandò quello che riconobbi fosse Tyson.
“Quello ormai è il suo ex ragazzo, nessuno la troverà qui, è di mia proprietà, non me la lascerò scappare”
Deglutii e corsi in camera, il panico mi stava assalendo e cercavo di mantenere la calma e il respiro regolare prima che mi assalisse una crisi di panico, mi faceva schifo, tutti e tre, lui aveva davvero intenzione di tenermi chiusa in casa senza pensare alla mia famiglia, a i miei amici, a Justin, cos'ero, Raperonzolo? Volevo fargliela pagare e volevo andarmene via prima che le cose iniziassero a peggiorare.

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Is back
FanfictionSorrise, un piccolo sorriso, ma mi fece bene al cuore. Le persone ti deludono, in un modo o nell'altro riescono sempre a ferirti ma prima o poi riuscirai sempre a perdonarle. Pubblicazione 15/06/2014