Ti rende felice

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“Allora” disse soltanto.

“Allora” risposi.

“Raccontami un po' Ellen, come vanno le cose?” mi guardó e poi continuó a cucinare.

“Bene” risposi insicura.

“Anche con Justin?” ridacchiai.

“Questo è un inganno!” esclmai dopo cercando di sviare l'argomento.

“Non cercare di cambiare argomento” mi rimproverò con un piccolo sorriso.

“Ma per chi mi hai preso mà?”mi finsi offesa e lei scosse il capo ridendo “Beh, diciamo che le cose vanno bene, litighiamo a volte ma poi si risolve tutto”

“Mi fa piacere che sia tornato” gli avevo raccontato tempo fa del suo ritorno “Ti rende felice” arrossii e spostai lo sguardo alla finestra dietro di lei “Aw non vergognarti El, sono la tua mamma” rise “Inviatalo qui un giorno”

“Un giorno” sorrisi e chiamai per la cena, Harley e papà si fiondarono in cucina prendendo subito posto al tavolo e sempre agli stessi posto, mai cambiati da quando eravamo piccoli.

Per la prima volta dopo tempo ervamo di nuovo una famiglia normale, e unita.

-

10 minuti e sono da te.

Scrissi sul messaggio che avevo appena inviato a Justin, infilai le mie amate Vans e andai al piano di sotto.

"Io esco!" urlai con la speranza che qualcuno mi sentisse.

"Dove vai?" la testa di Harley spuntò dal divano e sobbalzai, da quanto era lì?

"Da Justin, non mi aspettate per pranzo" gli mandai un bacio volante e chiusi la porta.

Era una giornata di sole, per quanto la neve che ci circondava lo permetteva il calore di quei timidi raggi che emanava il sole si sentiva e la neve era pronta a diventare acqua, non c'era vento e stretta nel mio capotto mi avviai verso casa Bieber.

Il biondo mi aprì con un enorme sorriso stampato sul viso e non lo lasciai parlare che mi fiondai sulle sue labbra, non ci vedevamo da tre giorni.

"Mi sei mancata" mormorò a un centimetro di distanza dalle mie labbra e prima che potesse riattaccarle alle sue sorrisi.

"Mi sei mancato anche tu" gli saltai in braccio cogliendolo di sorpresa ma fortunatamente mi prese al volo.

Dopo mezz'ora di baci e carezze dove le mie labbra gonfie chiedevano pietà ma allo stesso tempo un contatto con le sue labbra, finimmo sul divano di pelle bianca a vedere un film, la sua testa era appoggiata sulle mie gambe mentre le mie mani accarezzavano la sua chioma bionda.

"Come è andata con i tuoi?" domandò portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Bene, mamma ti ha anche invitato per cena" ridacchiai.

"Hai fame?" cambia argomento e scoppiò a ridere, mi guarda non capendo le mie risate ma con un sorriso sul volto.

“Si, e sai di cosa ho voglia?” mi avvicino alle sue labbra "Te"

“Mh, ho una fame da lupi” intrappola il mio viso tra le sue mani e mi lascio cullare dal calore del suo corpo sul mio.

 

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