Sei innamorata

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Ripensavo al suo viso, i suoi occhi delusi e colmi di lacrime, nonostante tutto quello che mi aveva fatto mi sentivo in colpa, era più che chiaro che avesse dei problemi.

"Non ti ha taccata vero?" sussurrò al mio orecchio Justin, ero seduta sulle sue gambe in viaggio verso casa, nascosi il viso nel suo collo e scossi il capo, poggiò il capo sulla mia spalla e rimanemmo abbracciati fino a casa.

"Ellen" Elysabeth e Lexi mi chiamarono e dietro di loro c'erano Brook e Fay, mi girai prima di entrare in casa, le sorrisi e in due passi le raggiunsi per stringerle in un abbraccio, un abbraccio da togliere il fiato, senti il mio collo bagnarsi e strinsi Fay più forte.

"Mi sono spaventata a morte" sussurrò e la mia vista si ofuscó.

"Scusami, non volevo farvi preoccupare" strinsi gli occhi per non lasciar scorrere le lacrime.

Non saprei dire quanto durò quell'abbraccio ma ne avevamo bisogno tutte, entrai in casa e trovai Harley che mi aspettava seduto sul divano.

"Sai" iniziò "Pensavo che ti avrei persa" sentii il tremolio e la tristezza nella sua voce mentre i miei occhi si ofuscarono di nuovo.

"Non sai quanto mi dispiace Harley, i-io non so cosa gli sia successo, è diventato pazzo" si alzò e mi strinse tra le sue braccia, appoggiai la testa e entrambi lasciammo uscire le nostre lacrime.

"Non preoccuparti sorellina, l'importante è che adesso sei qui e stai bene" mi strinse più forte.

"Ti voglio bene Harley" lo sentii sorridere.

"Anch'io Ellen"

Ci staccammo entrambi da quell'abbraccio e mi disse che Justin mi stava aspettando in camera avvertendomi poi di non fare nulla, salii velocemente le scale e aprii piano la porta della mia camera, Justin era disteso sul mio letto con le braccia incrociate sotto il capo, mi avvicinai lentamente sedendomi al suo fianco, dopo secondi di silenzio parlò.

"C'e una cosa che proprio non riesco a capire" iniziò non distogliendo lo sguardo dal soffitto.

"Quale?" gli chiesi timidamente

"Come ha fatto a portarti via?" incrociò per la prima volta il mio sguardo

"Cosa stai insinuando Justin?" domandai sentendo già la rabbia salire

"Io niente" disse innocentemente

"No, niente un corno, tu credi che io sia andata da lui, davvero credi che possa aver fatto una cosa del genere? Sai ci tengo ancora alla mia vita e non volevo di certo essere violentata da un maniaco!" esclamai, e lui si alzò appoggiandosi con la schiena alla spalliera del letto.

"Ellen, senti" la voce gli tremò "Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia" abbassai il capo sentendo una fitta nel petto, lo guardai e vidi i suoi occhi diventare lucidi.

"No no no" scattai "Non piangere ti prego" mi sedetti sulle sue gambe prendendogli il viso tra le mani.

"Ho avuto paura di perderti, paura che ti sarebbe potuto succedere qualcosa e quando ho visto quello stronzo che ti sovrastava-" non terminò la frase.

Spalancai gli occhi, avevo perfettamente capito cosa sentiva "Non è stata colpa tua"

"Se ti avrei tenuta d'occhio da lui non sarebbe successo" scossi il capo.

"No Justin, non puoi fare la mia guardia del corpo, non è stata colpa di nessuno, adesso basta, non pensiamoci più" appoggiai la testa sul suo petto e abbracciati ci addormentammo.

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Attraversai il corridoio raggiungendo il mio armadietto, mi fermai di colpo osservando David, non era in buone condizioni, oltre all'occhio nero aveva il viso spento, triste e due enormi occhiaie sotto gli occhi, la sua figura appoggiata al muro che cercava di mettersi in piedi mi passò davanti e le sue parole si fecero spazio nella mia mente, chiusi gli occhi incoraggiandomi da sola e mi avvicinai a lui.

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