29 - Come aggiudicarsi l'immunità

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Sage

Sono distratto e ne sono pienamente consapevole, ma ho ancora gli occhi pieni di lei. Ho preferito assorbire ogni minimo cambiamento avvenuto nel suo corpo in questi mesi, invece che parlare.
Dopo l'ultima conversazione che abbiamo avuto e le conseguenze delle cose che le ho detto, cioè lei che si è trasferita oltre oceano, ho preferito prendermi del tempo per non fare altre stronzate e la conseguenza è che dell'incontro con Malvent non ricordo quasi nulla.

Per fortuna Tony e Raul stanno scrivendo un rapporto dettagliato di quello che ci siamo detti, perché io sto giocando con Vinnie nel piccolo giardino di fronte al rustico che abbiamo affittato.

Dovremmo restare una settimana e poi proseguire per l'Italia, ma non so più se voglio fare quel viaggio.

Rivedere Sabrina, sapere che lei vive qui, mi ha scombussolato i piani. Cazzo, perché Tony l'ha abbracciata, prima?

Basta questo a farmi incazzare.

Cammino nervoso, pensando a cosa voglio dirle e come farlo domani. Sono ancora arrabbiato con lei? Forse. Il sentimento prevalente quando l'ho finalmente rivista? Sconcerto e una leggerezza al cuore che mi sentivo pronto a volare.

Sono innamorato di lei? Ho paura di sì. L'ho perdonata per avermi mentito? Non so nemmeno quando sia successo, ma sì. Ho capito che non aveva nulla a che fare con quell'uomo e secondo Tony è stato perché aveva paura di perdermi, che aveva tenuto la bocca chiusa.

Ma Tony ha un rapporto privato con lei che non digerisco. Non mi piace l'idea che un altro uomo la tocchi.

Se fosse emigrata qui perché si è innamorata di qualcuno? Se ci fosse un uomo, nella sua vita? Cazzo, a  questo non avevo pensato. Nella mia testa lei, come me, trascorre le notti a rigirarsi nel sonno ricordando i bei momenti vissuti insieme.

"Vado a fare due passi" annuncio afferrando il cellulare e il giubbotto.

"Dove vai?" grida Raul dalla veranda.

"Ho bisogno di camminare" spiego e so benissimo a cosa sta pensando, ma me ne fotto. Tony esce di casa con Lavinia, che mi corre incontro. "Papà" chiama allungando le braccia per farsi prendere in braccio. La afferro e la bacio su entrambe le guance.

Lei è tutto quello che mi ha tenuto ancorato alla realtà, quando la rabbia e la nostalgia per Sabrina minacciavano di farmi impazzire. "Ciao piccolina, cosa hai fatto di bello? E' un disegno?" domando indicando il foglio che tiene in mano.

Tony intanto ci ha raggiunto e qualcosa nel suo sguardo mi mette in allarme. "Vinnie, tesoro, portalo in cucina così non si stropiccia" la esorto e appena infila la porta di casa affronto il mio amico.

"C'è qualcosa che dovresti dirmi, forse?"
Lui inspira e ho la certezza che sto per fare a botte con lui, di nuovo.

"Prima che tu facessi a Sabrina quella scenata al telefono, hai presente? Ecco lei mi aveva detto una cosa" inzia, ma sfugge al mio sguardo e so che quello che sto per sentire non mi piacerà.

"Ho trovato io Sabrina." Raul ci raggiunge con un sorriso di soddisfazione e Tony appare scioccato.

"Non era questo che stavi per dire? Lei ti aveva detto che aveva intenzione di venire a vivere qui?"

"Ne aveva parlato il modo ipotetico, non ero certo che.."
"Ho seguito le tracce di quella ragazza per mesi, prima di trovarla" aggiunge Raul, ignorando le parole di Tony.

"Scusate, mi state dicendo che per tutti questi mesi sapevate che lei era qui e non mi avete detto niente?" sbraito, facendo uscire di casa Vinnie, che mi guarda spaventata.

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