32 - A che punto eravamo?

1.2K 67 13
                                    

Sabrina

Devo dargliene atto, Sage non ha disatteso le mie aspettative, ma è stato bravo a non far prevalere il caratteraccio che si ritrova e questo devo dire che l'ho apprezzato.Ha giocato la carta Lavinia, certo che non avrei mai detto di no a quella bambina. Mi è mancata al punto che per un attimo mi è dispiaciuto sapere che nella mia pancia stava crescendo un maschietto.

E' durato solo un istante, il pensiero che lo avrei chiamato come mio fratello, che ho amato e perduto ha subissato ogni cosa. Non gli avrei dato nessun altro nome, l'ho saputo da subito e sono contenta così.

Ho chiamato un taxi per arrivare da Sage. Non è vero che Neil mi accompagna, volevo solo saggiare la reazione di Sage e dentro di me ho esultato quando ho visto che la cosa lo ha fatto incazzare.

Siamo arrivati in ritardo di qualche minuto, involontariamente, ma Sage era già nervoso. I capelli portavano i segni delle sue dita, sembravano scompigliati e stonavano con il completo a tre pezzi che indossava.

Non mi sono vestita in modo elegante, dopotutto ho dovuto solo occuparmi di due bambini piccoli. La cosa difficile è stata gestire entrambi, dato che Vinnie pretendeva le mie attenzioni assiduamente quasi quanto Samu.

Tony si è offerto di restare con noi, ma sia io che Sage l'abbiamo incenerito con lo sguardo e ha ritirato la proposta. Raul ha osservato Samuele per qualche istante, poi ha sorriso. "E' molto più bello che nella foto che ho trovato nel fascicolo dell'ospedale" ha commentato e io ho sbarrato gli occhi.

Lui sapeva tutto. Tony sapeva che ero incinta. Davvero nessuno di loro ha detto nulla a Sage? Io non li avrei perdonati, se fossi stata al posto suo, ma quando l'ho fatto notare a Raul, ha scrollato le spalle e mi ha risposto che c'era la possibilità che non fosse suo e non voleva alimentare false speranze.

Credo sia più strano di quanto non fosse l'ultima volta che l'ho visto.

Il suo socio dalla bocca larga invece, ha provato ad avvicinarsi a noi, ma quando gli ho detto che mio padre faceva pagare il tradimento con l'amputazione di un arto, ha capito che mi serve tempo per digerire che alla fine abbia confessato tutto a Sage giusto poche ore prima che lo facessi io.

Ho addormentato Samu in braccio e poi quando l'ho messo nella culla, è toccato a Vinnie, che dopo alcuni momenti di diffidenza si è dimostrata dolce e credo si ricordi di me, in qualche modo. Ha preso ad arrotolare una ciocca dei miei capelli tra le dita come faceva alla villa e pian piano mi si è abbandonata addosso e ha preso sonno.

Ammetto di aver scattato loro delle foto mentre dormivano, vicini come fratelli.

Presa da un eccesso di dolcezza, ho girato quella foto a Sage, prima di ripensarci, ma non ho avuto risposta.

Dovrebbero tornare tra poco e sto allattando Samuele. Vinnie sta ancora dormendo.

Quando l'auto si ferma davanti alla casa allungo il collo, per assicurarmi che siano loro e quando Sage fa il suo ingresso, cerca i miei occhi come prima cosa.

Dovrei coprirmi, dato che non ho intenzione di mostrare le mie grazie a Raul e Tony, ma lui mi nasconde alla vista dei suoi ragazzi, avvicinandosi fino a sfiorare la mia nuca con un bacio e lascia una carezza gentile sul braccio di Samuele.

"Vinnie dorme?" domanda sottovoce.

Giro la testa per controllare la bambina, che è ancora abbandonata al sonno sul divano e gli faccio un cenno. Lui sorride e poi posa le labbra sulle mie, come se fosse un gesto automatico, un'abitudine. Dura solo un istante, ma mi scuote nel profondo.

Ho a malapena il tempo di rendermi conto del quadretto familiare che dobbiamo sembrare in questo momento, prima che i ragazzi entrino e si immobilizzino, cercando di non disturbare Samuele.

SageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora