8 - Una cena per dire...

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Sabrina

Sage ha esattamente la faccia che mi aspettavo, dopo che ci ha beccato mentre ci stavamo baciando. Evito di fargli vedere quanto io stia gongolando, perché sarebbe controproducente, anzi, mi lascio condurre docilmente nel salone, dove Sharon e Raul ci stanno aspettando e cerco di non guardarmi troppo in giro.
Sage non mi perde d'occhio e non voglio che creda io sia qui per spiare casa sua. Soprattutto perché non ho ancora deciso se sia davvero così.
Tony è simpatico e divertente come l'altra volta, ma sono certa che si sia reso conto che il suo capo non ci toglie gli occhi di dosso.
Gli ho detto che mi ha offerto un lavoro, a dire il vero gli ho anche spiegato cosa vuole che faccia, durante il tragitto per venire qui. Ho iniziato a capire dove mi stava portando man mano che lo vedevo diventare più nervoso. "Mi stai portando da lui?" ho chiesto dopo qualche minuto di silenzio da parte sua.
Mi sono fatta venire a prendere al Fairytale, perché non volevo sapesse dove vivo e quando ha sospirato, senza rispondere, ho capito che era un sì.
Quella davanti alla porta non è stato il nostro primo bacio, ma ammetto di non aver pensato a lui mentre lo baciavo.
Apprezzo che tenga la mano sulla mia schiena, mentre mi accompagna nel salone, dove Raul e Sharon ci salutano con calore, prima di prendere posto.

Sage è un ospite perfetto, mentre fa domande di poco spessore a me e Sharon, ma se quelle per la sua amica sono fatte per metterla a suo agio, quelle rivolte a me sembrano contenere tutta un'altra serie di domande che invece non esprime a voce.
"Tony ti voleva tutta per sé a quanto pare, non sapevo fossi tu la sua misteriosa frequentazione" dice come se uscire con me fosse una macchia sul suo curriculum.
Mi accosto al mio accompagnatore, prima di rispondere. "Beh, la prima volta che siamo usciti hai interrotto la nostra serata, nemmeno io ero felice di avere a che fare con te."
Nel momento in cui lo dico vedo la mano di Sage scattare verso l'alto, come se si preparasse a darmi uno schiaffo, ma così come si è levata, con la stessa velocità torna sotto al tavolo, proprio mentre la sua espressione muta da oltraggiata a un sorriso di facciata.
"Spero che poi abbiate potuto recuperare la serata" afferma, falso.
Lancio un'occhiata a Tony, che mi sorride per la prima volta da che ci siamo seduti. "Sì, tutto a posto" risponde per entrambi.
"Ottimo. Quindi fatemi capire, entrambe soddisfate le fantasie sessuali degli uomini per vivere?"
Sharon si muove imbarazzata sulla sedia e mi sento solidale con lei. Il tono che ha usato sembrava sottintendere che siamo delle puttane e a me è tornata in mente la maledetta doccia di qualche giorno fa.
E' questo principalmente il motivo per cui non ho ancora deciso se accettare oppure no la sua proposta.
Vorrei ripagare Polly del suo aiuto prezioso, ma legarmi a Sage è una cosa che mi attrae e mi ripugna quasi con la stessa intensità.

"Se non sbaglio, è un servizio di cui hai ususfruito anche tu, no?" ribatto piccata.
"In effetti sì. E più di una volta" ribatte compiaciuto osservando la reazione di Tony.
"Oh, quindi è un nostro cliente?" cinguetta Sharon.
"Credo non lo sarò mai più, ma in effetti hai ragione" risponde Sage.
"Oh. Qualcosa nel servizio non l'ha soddisfatta?" domanda e senza preavviso  mi irrigidisco. Tony se ne accorge e mi abbraccia le spalle, tirandomi più vicina a lui.
"Diciamo che di solito non ho bisogno di pagare qualcuna perché soddisfi le mie fantasie" spiega.
Sharon ci resta male, è palese, così Raul cerca di spostare la conversazione sulla sua nuova moto, che lei insiste per guidare anche se non ha mai nemmeno preso la patente.
"Tutto ok?" sussurra Tony mentre nessuno ci presta attenzione.
Sorrido appena e gli stringo la mano sotto al tavolo, annuendo.
Ascolto Sage parlare con Raul e Tony e cerco di figurarmi insieme a loro, a discutere di piani loschi, per capire quale sia la scelta giusta.
Ho l'impressione che Sage mi renderebbe la vita impossibile, eppure il senso di colpa nei confronti di Polly, se deciderò di rifiutare, non mi lascia respiro. Lei sa chi sono, della situazione con la mia famiglia, del perché io abbia rifiutato ogni legame per finire a soddisfare le fantasie di altre persone per pagarmi l'università, invece di chiedere aiuto a papà.
Il mio debito studentesco è lontano dall'essere estinto, ma mi va bene così. Se sceglierò di accettare, ho idea che il travestimento sarà un accessorio imprescindibile. La faida degli ultimi mesi tra Sage Thompson e Saverio Prati è tutto ciò da cui vorrei allontanarmi, ma so che non sarebbe possibile.

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