Sabrina
Sono trascorsi quattro giorni e ancora Sage mantiene la sua promessa di portare Vinnie anche solo per qualche minuto a trovarmi.
Dopo quel primo traumatico giorno mi sono obbligata a scendere almeno per i pasti, anche se mi vergognavo da morire per le occhiate inevitabili dei ragazzi a tavola. Ognuno di loro sa cosa ho subito, quindi non è facile e il dolore non passa così velocemente come mi ero raccontata all'inizio.Ella non prende parte ai nostri pasti, resta con Vinnie e immagino che le notti le passi con Sage.
Il rimpianto per non aver colto l'occasione con lui, prima di rovinare ogni possibilità mi tortura quando non riesco a dormire, prima che i ricordi sfocati di quello che Vince mi ha fatto prendano il sopravvento e io nasconda il viso sotto al cuscino, urlando.
Ho imparato a chiudere a chiave la porta la prima notte.Sage si era precipitato ad armi spianate nella mia stanza dopo pochi istanti, come se fosse piantonato davanti alla porta, cosa irreale.
Da allora mi chiudo dentro e urlo il mio dolore cercando di fare meno rumore possibile.Vedo la pena con cui tutti mi guardano, eppure non riesco a togliermi dalla mente che me la sono cercata. Non tentavo di farmi violentare, ovviamente, ma ho giocato d'azzardo per farmi scegliere da quella bestia d'uomo e me ne sono pentita amaramente.
"Sabrina oggi devi andare a lezione?"
Lo sguardo saetta su Tony, mentre assorbo le sue parole.
"No, recupererò la settimana prossima" rispondo guardando il piatto con il bacon davanti a me.Sage si muove sulla sedia ma non riesco a guardarlo.
"Ok. Se devi andare da qualche parte comunque fammelo sapere che ti accompagno" si offre allora, ma scuoto la testa.
"Certo" mormoro tornando a mangiare. In realtà sto tagliando a fette ciò che ho nel piatto nella speranza che qualcuno non si accorga che non ho toccato cibo nemmeno oggi."Posso farti preparare qualcosa da mangiare di diverso se vuoi" propone Sage. Mi ha beccata.
"No, non ho fame, grazie.""Raul" salutano in contemporanea gli altri due e io alzo gli occhi verso di lui in tempo per fargli un cenno.
"Ho bisogno di una doccia, poi sono a disposizione" dice con la voce impastata mentre mi passa accanto. "Sharon ti saluta" sussurra con un sorriso. Sorrido di riflesso, pensando alla mia amica. Non la sento da quando mi sono trasferita qui.Non ho ancora lasciato perdere l'idea di andarmene da qui, ma da quanto Sage sa cosa è successo, non mi lascia quasi mai senza controllo e ha aggiunto un paio di guardie all'ingresso della villla e atrettante al cancello.
Devo escogitare un altro piano e andarmene prima che il mio traballante castello di bugie si accartocci su di me."In realtà oggi vorrei andare in un posto se puoi accompagnarmi. East Side" dico mentre un'idea si forma nella mia testa.
Tony annuisce e a me non resta che chiamare pensare a una scusa per chiamare Lorna.
"Cosa devi fare?"
Sage e la sua mania di controllo."Vado a incontrare Lorna. Te la ricordi, ci siamo visti a un suo evento" ricordo brevemente. Annuisce e pare ricordare gli eventi di quella sera. Sono riuscita a sfuggire a lui e ai ragazzi per un pelo, ma sapevo quello che facevo.
Eppure, alla fine mi ha intrappolata lo stesso."Vengo con te."
Spalanco gli occhi. Assolutamente no.
"Devo andare a dire una cosa a una mia ex cliente, donna oltretutto. Perché dovrei avere bisogno di te?"
"Non ho detto che ne avrai bisogno. Ho detto che vengo con te."Sbuffo indispettita. Non mi rende le cose facili.
"Sage sono stata senza un babysitter per vent'anni, non credo mi serva adesso. Viene già Tony, non serve che ci sia anche tu" replico mantenendo un tono accondiscendente.
Sage si alza di botto, abbandonando il resto della colazione nel piatto e allontanandosi lungo il corridoio.

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Sage
RomanceRichard sogna le amiche della figlia teenager. Matt vuole essere dominato. Lorna vuole farla pagare al marito. E io? Realizzo le loro fantasie. Purtroppo la mia agenda è già piena, non ho davvero tempo per Sage, non importa che lui sia sexy da morir...