14- Off

1K 63 26
                                    

Sabrina

"Mi dispiace, Raul."
Ho calmato i singhiozzi, ma non sono ancora riuscita a levarmi di dosso le immagini di ciò che è successo solo un'ora fa.

Raul mi ha lasciata nelle mani di Tony, che mi ha medicato ove possibile, mentre andava a fare rapporto a Sage, ma per quanto io voglia andare da lui, non riesco a muovermi. Non voglio farmi vedere da lui in questo stato e quando Raul è tornato era torvo.

Scuote appena la testa. "Non è stata colpa tua, anzi sono io a dovermi scusare. Non avevo visto quei due stronzi, altrimenti sarei arrivato prima" spiega con gli occhi fissi nei miei.

"Sage era arrabbiato?" Soffio fuori la domanda titubante, perché non riesco a interpretare la sua espressione, ma lui alza il volto verso Tony, escludendomi dal suo campo visivo.

"No. E comunque credo abbia altri problemi adesso."

Guardo i ragazzi, che invece mi ignorano.
"Prati sa di Vinnie" è la ferale risposta di Raul all'occhiata di Tony, che impreca.
Un'ondata di angoscia improvvisa nei confronti della piccola mi travolge all'improvviso e mi siedo di botto, sussultando.
"Stai bene?" Tony mi è accanto in pochi istanti, preoccupato per il mio stato di salute.

"Sì... pensavo a Vinnie" sussurro preoccupata.

"Troveremo una soluzione. Ora dovresti prendere queste pillole e andare a dormire. Se hai bisogno resto con te." Ora mi sento anche in colpa per Tony, perfetto.
"Non ti preoccupare, vado subito" ribatto abbassando lo sguardo sulla maglietta che indosso. E' sua, me l'ha prestata dopo aver visto in che condizioni sono tornata e avermi spedita a fare una doccia. Non mi ha mai persa di vista.

Salgo le scale lentamente, perché le fitte di dolore mi spezzano il respiro, ma quando arrivo davanti alla mia porta, il bisogno impellente di assicurarmi che Lavinia stia bene mi porta fino alla stanza di Sage.
Apro piano la porta per non disturbarlo, ma lui non c'è.

Al suo posto, in mezzo alle lenzuola aggrovigliate c'è una donna. Lunghi capelli chiari, intimo raffinato e appoggiata sopra le coperte, una vestaglia di raso lucida.
Non ci siamo mai viste di persona, ma Raul mi ha costretto a memorizzare ogni suo tratto quando ho firmato il contratto con Sage.

Ella è tornata, a quanto pare.

Non voglio restare qui un istante di più. La preoccupazione per Vinnie finisce in secondo piano, quando la mia nemesi dorme nel letto di Sage e sono certa che avrei preferito infischiarmene e andare a letto.

La porta di Vinnie si apre appena e Sage compare nel mio campo visivo, con addosso solo i boxer.

"Ehi" sussurra con la piccola in braccio, addormentata.

"B-buonanotte. A domani" mormoro indietreggiando.

Lui fa un passo nella mia direzione ed io esco dalla stanza, camminando all'indietro, incapace di distogliere lo sguardo da quell'immagine.

Mi chiudo a chiave in camera, cercando di respirare normalmente, ma l'idea che lei sia nel suo letto, conferma la mia ipotesi che non fosse solo la babysitter di Vinnie, a differenza mia.
Ora che lei è tornata, lui non avrà più bisogno di me.
Forse farei meglio a preparare le valigie.

Mi sono addormentata velocemente, dopo aver preso gli antidolorifici, ma il risveglio non è dei migliori. Tutta la merda di ieri notte è tornata alla carica, assieme a un mal di testa che poco ha a che fare con l'ematoma che mi deturpa lo zigomo.

Vorrei solo raggomitolarmi e restare sotto le coperte fino a scordarmi che esisto, ma l'idea che Sage mi venga a cercare dopo che Raul ha fatto rapporto, mi fa desistere. Potrei andare a lezione, anche se probabilmente farei meglio ad andare da un dottore.

SageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora