Sabrina
Non riesco a concentrarmi sulla lezione e so benissimo quale sia la ragione.
Sage Thompson aspetta una risposta alla proposta che mi ha fatto qualche giorno fa ed io non ho ancora preso una decisione.
Mi sento ancora in imbarazzo, quando ripenso a come mi sono svegliata questa mattina. Più di tutto però, mi vergogno del sentimento che ho provato all'idea che lui abbia una compagna. La bambina è sicuramente sua, ma nessuno se ne prendeva cura ieri sera. Ho parecchi dubbi che sia lui a farlo, visti i molteplici affari loschi in cui è invischiato, perciò continuo a domandarmi dove sia la madre della piccola. O almeno una babysitter.Esco dall'aula rimuginando sui tasselli che mancano per comporre il puzzle, quando Tony mi viene incontro.
"Ehi" lo saluto, ma la sua espressione neutra indica che è qui per motivi di lavoro, non di piacere.
"Andiamo."
Non dice nulla di più, si aspetta che lo segua docilmente, dato che si volta e si incammina verso il suv. Aspetta che salga e poi blocca le portiere, immettendosi nel traffico senza badare al flusso di vetture che avrebbero la precedenza.
"Sei arrabbiato con me?" domando, incerta.
"No."Decisamente poco locquace. "Stiamo tornando alla villa?" chiedo cercando di ricavare almeno un indizio.
Apre la bocca per rispondere ma il suono del suo telefono lo interrompe. Risponde immediatamente. "Sì. Otto minuti."
Quando riaggancia, non ho bisogno di avere risposta al mio quesito.Sage ci aspetta davanti al portone d'ingresso, le gambe divaricate e le braccia lungo i fianchi. Sembra tema che io possa scappare, ma la verità è che mi incanto ad osservare come la linea delle sue spalle sia evidenziata dalla maglia nera a maniche lunghe che indossa.
Il nero è decisamente il suo colore. Incute timore e rispetto, ma lo rende anche pericolosamente sensuale.Odio la risposta spontanea del mio corpo, nel momento in cui vedo l'uomo che potrebbe diventare il mio datore di lavoro. La contrazione del ventre e il leggero affanno nel respiro. Dannazione.
Dato che Tony resta in silenzio, faccio lo stesso, anche se Sage mi saluta con un sorriso misterioso e io risulto scontrosa ai suoi occhi.
"E' un piacere riaverti qui" dice eppure sento una corrente sottopelle, come se tutto ciò che è in sospeso tra noi stesse sgomitando per farsi avanti proprio qui, sulla ghiaia rosata del vialetto.
Come se ciò che entrambi sentiamo uno verso l'altra non potesse aspettare di manifestarsi.
"Sei stato così premuroso di mandare Tony a prendermi, come avrei potuto rifiutare" ribatto lanciando un'occhiata al mio autista, che si stringe nelle spalle.
Sage invece scrolla le spalle e mi fa strada all'interno.Percorro un corridoio a cui ieri sera non avevo fatto caso, fino ad una porta che si confonde con la boiserie dell'arredo.
Entro in un ufficio che sembra uscito da qualche vecchia rivista di design. Una poltrona imbottita posta esattamente al centro della scrivania, due sedie in legno pregiato davanti ad essa e una strabiliante collezione di libri. Una grande libreria di mogano scuro riempie due pareti della stanza ed è stipata di volumi.
Le mani fremono per andare a vedere che cosa contenga quel tesoro inaspettato, ma ho paura a scostare lo sguardo dalla figura di Sage, che troneggia davanti a me.
"Siediti."
L'ordine, abbaiato senza la solita astiosità, mi fa spalancare gli occhi e mi stringo al petto i libri, mentre prendo posto a una delle sedie.
Tony resta sull'uscio, finché Sage non lo manda a controllare l'esterno.
A quanto pare, questa conversazione sarà intima."Hai contravvenuto agli ordini di Raul ieri sera, non è vero?" inizia.
Prendo fiato, ma così facendo inalo anche una zaffata del suo profumo e questo mi dà alla testa. La fragranza scelta non è rude, vecchio stampo oppure opprimente come mi aspettavo e resto imbambolata per secondi preziosi."Ho controllato che Sharon fosse al sicuro, ma dopo un po' ho iniziato a sentire dei rumori e temevo che ci fosse qualche malintenzionato in casa" tento di spiegare.
"E invece di restare al sicuro sei andata incontro a un potenziale pericolo?"
Capisco che sia scettico.
"Mi sembrava un pianto, o qualcosa di simile, ho pensato che qualcuno stesse male" spiego.
"Ma non hai appena detto che credevi ci fosse un malintenzionato? Hai mai sentito un criminale piangere?"
Merda.
"E perché una neonata era senza alcun controllo da parte di un adulto?" lo aggredisco. Tanto ormai, peggio di così non può andare.
Digrigna i denti, guardando da un'altra parte e resta in silenzio così a lungo che penso non avrò mai risposta, poi invece rilassa le spalle ed espira.
"La sua babysitter è scomparsa ieri sera. La sua auto è stata ritrovata in fiamme" dice invece.
Non sembra avere intenzione di parlarne, il suo tono è chiaro.
Eppure, quando mai con lui io facci ociò che si aspetta?

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Sage
Roman d'amourRichard sogna le amiche della figlia teenager. Matt vuole essere dominato. Lorna vuole farla pagare al marito. E io? Realizzo le loro fantasie. Purtroppo la mia agenda è già piena, non ho davvero tempo per Sage, non importa che lui sia sexy da morir...