Sage

23 - Maria Sabrina Prati

Sage

Questa improvvisazione di Tony mi sta facendo incazzare. Odio che mi nascondano le cose e questa sembra proprio il genere di cose che avrei dovuto conoscere.

Sabrina non mi guarda e non mi piace la sensazione che serpeggia dentro di me in questo momento, ma Ella sta già avanzando, con Vinnie in braccio. La piccola dorme, ma indossa ancora gli abiti con cui è stata rapita e odio questa donna per non aver nemmeno pensato ad accudirla.

La mia bionda comincia a camminare verso di loro e devo farmi violenza per non allungare un braccio e trattenerla.
Quando si incrociano, Ella non resiste e le sorride sardonica, mentre Sabrina la fulmina con lo sguardo.
Lavinia dorme beata e ringrazio che non sembri ferita. Raul sa che deve prenderla in consegna e assicurarla al seggiolino sul sedile posteriore della mia auto. Io mi scanso per non farmi nemmeno sfiorare dalla donna, ma lancio più di uno sguardo alla piccola.

"Hai firmato la tua condanna a morte" sibilo ad Ella, quando mi passa accanto. Il tono ferale delle mie parole la fa irrigidire, ma continua a camminare verso Prati.
Sabrina è davanti a lui e io temo di morire se non escogito un piano per riprendermela immediatamente.

Pensavo sarebbe stato più difficile e non capisco quanto devo tenere ancora la guardia alta.
"Possiamo andare?" sbotto verso il gruppo di fronte a me.

Prati si volta appena nella mia direzione, mentre i suoi uomini stanno spogliando Sabrina di tutte le armi. Ha ancora il bavaglio e tentenno, cercando di decidere se mandare via uno dei ragazzi con Vinnie e restare ad affrontarlo per riavere la ragazza o aprire il fuoco e nello stesso tempo andare da lei, strapparla da loro e correre via.

Avevamo preparato vari scenari, ma uno scambio vero, pulito, non ci era passato per la mente.
Prati sembra soddisfatto e questo mi fa pensare che non debba vedere così spesso sua figlia, se non capisce che Sabrina non è la persona che cerca.

"Thompson, grazie per il regalo. E' un po' che avevo perso le sue tracce. Voglio essere magnanimo e lasciare andare te e i tuoi. Tornate a casa a sfornare dolci e state lontano dai miei affari."
"Andiamo" mormora Tony facendo cenno a Raul.

E' impazzito? Non lascerò mai Sabrina nelle mani di quel pazzo. Penso a Vinnie e l'indecisione mi dilania. Indietreggio senza dare le spalle a Prati e i suoi scagnozzi, cercando di capire cosa stanno dicendo.

"Maria, cara, ti eri nascosta davvero bene, ti faccio i miei complimenti" le dice affettuoso Saverio e sto per lanciarmi verso di loro, quando lui le scioglie il bavaglio.
"Fanculo, papà."

Lui ride e a me si ferma il cuore.
No.

Non è possibile.
Non può.

Non è vero.

"Raul, porta via Sage e Vinnie." L'ordine di Tony è perentorio e mi accorgo di avere in mano la pistola. Non so nemmno quando l'ho estratta dai pantaloni.
Raul mi sospinge verso l'auto, mentre io non riesco a distogliere lo sguardo.

Ella sembra sorpresa e la cosa non mi stupisce, ciò che resta indelebile nella mia mente invece e il comportamento di Tony. Non è sorpreso, non è scioccato dalle parole di quell'uomo e pian piano il suo comportamento di ieri inizia a delineare una realtà impossibile.

Lei non può essere la figlia di quel mostro. La mia bionda non può avere nulla a che fare con quel criminale depravato. Anche di Samu pensavi lo stesso mi dice la testa. No.
Lei non sapeva che Vinnie non fosse realmente mia figlia fino a poche ore fa. Ha proposto lo scambio prima o dopo averlo saputo?

Nella mia mente c'è un gran casino e non riesco ad essere lucido. Raul mi obbliga a salire in auto e chiude la portiera, ma non riesco a calmarmi nemmeno ascoltando il rumore di Lavinia che brontola nel sonno. Cosa è appena successo?