POV RYAN
Dopo la serata passata a Fort Green avevo portato Charlotte nel mio appartamento per la sorpresa finale. Il cinema era stata un idea disastrosa ma quando Charlie aveva varcato la soglia di casa si era trovata davanti una tavola imbandita pronta per una cena a lume di candela e un mazzo di fiori gigante.
Arrossì violentemente e io capì subito quanto poco fosse abituata a gesti romantici, ma io ero fatto così e fin che mi sarebbe stato possibile mi sarei donato completamente a lei. Poco più tardi ci eravamo spostati in camera da letto e avevamo parlato fino a quando Charlotte non era crollata tra le mie braccia.
Mancavano ormai pochi minuti al suono della sveglia e nonostante non avessi chiuso occhio per tutta la notte non mi sentivo per nulla stanco. Continuavo a bearmi della visione di Charlotte dolcemente addormentata, appariva così vulnerabile e tenera che avrei voluto riempirle le labbra di baci.
Spensi la sveglia prima che suonasse e mi avvicinai lentamente a Charlotte, le posai un bacio sulla fronte poi un altro sulla guancia e infine scesi piano fino al collo.
"Mmm non svegliarmi. Voglio rimanere così per sempre." mormorò ancora assonnata.
"Se dipendesse da me ti terrei qui per tutta la vita, piccola."
Feci per alzarmi ma le sue braccia mi avvolsero il collo e mi trascinarono verso di lei.
"Ti lascerò alzare solo quando mi avrai dato il bacio del buon giorno." mugugnò come una bambina.
Mi abbassai su di lei e posai le mie labbra sulle sue poi feci leva sulle braccia, le misi le mani sotto i glutei e lei incrociò le gambe dietro la mia schiena.
"Tieniti forte." le sussurrai in un orecchio. "Ti porterò io fino in cucina."
"Tranquillo, non mi staccherò mai più da te." rise allegra incastrando la testa nell'incavo del mio collo.
Entrai a scuola più contento che mai, non mi sentivo così felice e leggero da anni. Ero convinto che niente avrebbe potuto rovinarmi la giornata.
Avevo lasciato Charlotte davanti al solito bar con la promessa che ci saremmo rivisti alla fine delle lezioni per riportarla immediatamente nel mio letto, al sicuro tra le mura di casa.
Non potevo fare a meno di lei, la pensavo costantemente e avevo ancora addosso il suo odore.
"Dalla sua faccia posso dedurre che la serata è andata a buon fine o mi sbaglio?" disse il professor Tanner raggiungendomi.
Ma come faceva quell'uomo a sbucare sempre fuori dal nulla?
"Anche meglio di come mi aspettavo." risposi imbarazzato.
"Oh, non faccia il timido. Dagli sguardi che riceve lungo i corridoi non faccio fatica a credere che ogni donna cada ai suoi piedi."
"Mi creda signor Tanner, se potessi, glieli regalerei tutti gli sguardi ai quali allude, a me ne basta solo uno." risposi tranquillo.
All'improvviso delle voci squarciarono il silenzio.
Una bolgia di ragazzi era riunita in cerchio attorno a qualcuno, mi feci velocemente largo tra di loro, tallonato dal professor Tanner, per fermare qualsiasi cosa avesse avuto inizio.
Mi paralizzai quando vidi che al centro c'era Charlotte con Ashley.
"Perché non dici a tutti dove si trova veramente il tuo fratellino?" sputò velenosa la bionda. "E invece tua madre che fine ha fatto? Sei proprio una sfigata! Dovrebbero rinchiudere anche te in quell'istituto per matti, una che lascia morire sua madre su una strada, è lì che dovrebbe finire." rimarcò ridendo.
I ragazzi ridevano e bisbigliavano tra loro, altri riprendevano il tutto con i cellulari.
Charlie era immobile, le mani strette a pugno e gli occhi completamente inespressivi.
Stava per scattare e io lo sapevo fin troppo bene. Dovevo fermarla ma il tempo sembrò fermarsi di colpo.
Nel giro di qualche secondo la sua esile mano saettò verso il viso di Ashley. La mano sinistra le afferrò il colletto della camicia e la destra si abbatté dritta sul suo naso.
Un boato riecheggio per tutto il corridoio e fu in quel momento che iniziai a spintonare tutti gli studenti per farmi largo fino a Charlie. L'afferrai di peso e me la caricai in spalla mentre il signor Tanner controllava Ashley.
"Lasciami, lasciami andare! Non ho ancora finito con lei!" urlò Charlotte a pieni polmoni.
"Ha visto cosa mi ha fatto professore Tanner?" piagnucolò Ashley mentre una delle sue amichette le tamponava il sangue che le usciva dal naso.
"Che sta succedendo qui?" urlò a gran voce il preside Scott. "Filate tutti quanti nelle vostre classi! E lei professor Davis che sta facendo? Metta giù immediatamente la signorina King! Questi non sono comportamenti da tenere in una scuola così prestigiosa!"
"Preside Scott, Charlotte mi ha aggredita, guardi il mio naso. Deve essere allontanata immediatamente." sbraitò la bionda.
"Professor Davis porti subito la signorina King in presidenza e dica alla segretaria di chiamare subito suo padre. E lei professor Tanner accompagni la signorina Reed in infermeria e quando avrà finito la riporti subito nel mio ufficio. E' ora di finirla, questa scuola non è un circo!" sbraitò.
Feci come mi aveva ordinato ma appena incrociai gli occhi della mia piccola guerriera mi sentii morire.
Charlotte era terrorizzata.
Piccolo capitolo dopo una lunghissima assenza. Chiedo scusa in anticipo a tutti voi e vi prometto che pubblicherò il prossimo capitolo in settimana.
Buona lettura. <3
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...