Io e Victoria ci eravamo conosciuti al college ed era stato un vero colpo di fulmine.
Non era stato difficile innamorarsi di lei, mi infastidiva ammetterlo ma era sempre stata una ragazza brillante ed estremamente socievole. Aveva dei capelli biondi ondulati che facevano da cornice ad un sorriso sempre radioso e a due occhi color ambra che irradiavano felicità. Era bella in modo indescrivibile e nonostante fossi così in collera con lei in quel momento riuscivo perfino a sentire ancora il suo profumo.
Era desiderata da tutti e io mi sentivo il ragazzo più fortunato del mondo perché fra tutti, lei, aveva scelto me.
Mi sforzai di ricordarmi anche le cose negative di Vic, come il suo egoismo e la sua infinita frivolezza, come in ogni litigio ero sempre io a dover fare un passo indietro, che venivo sempre dopo tutti gli altri e anche dopo miliardi di impegni. Peccato che poi, anche quando mi faceva perdere le staffe, una volta che rivedevo i suoi occhi mi dimenticavo di ogni cosa.
Le avevo chiesto di sposarmi perché in fondo non mi importava di sacrificarmi se alla fine l'avrei avuta per sempre al mio fianco.
Ma quello non era amore, o almeno, lo era ma a senso unico!
Quando Victoria non si era presentata all'altare fu come se qualcuno mi avesse colpito con un calcio allo stomaco così forte da farmi vomitare. Non mi accorsi dei mormorii degli invitati, di mia madre che piangeva e nemmeno di mia sorella che iniziava a ricoprire di insulti quella che avrebbe dovuto essere la mia futura moglie. Mi accorsi nei giorni a seguire, guardando le riprese del fotografo, di quanto io fossi stato patetico.
Lei non si fece più vedere né sentire e io, completamente svuotato nell'anima, ripartii da zero.
"Lo so che non sono più innamorato di Vic!" cercai di convincermi parlando tra me e me. "Non riesci a smettere di pensarci perché non avete mai chiuso veramente, perché non sai per quale motivo ti ha lasciato. Diamine mi sento così sporco!" ringhiai afflosciandomi tra i cuscini del divano.
Il cuore mi tremò nel petto quando lo schermo del cellulare si illuminò e per un attimo temetti che potesse essere proprio lei. Tirai un sospiro di sollievo nel vedere il nome di Charlie, ma nell'istante successivo mi sentii ancora peggio. Non riuscivo a risponderle, l'avrei ferita ed era l'ultima cosa al mondo che avrei voluto fare.
Ignorai il messaggio e come un codardo chiamai Cameron.
Rispose dopo pochi squilli.
"Ei bello! Come te la passi?" chiese allegro.
"Sapevi che Vic era tornata?" chiesi lapidario.
Dall'altra parte del telefono ci fu solo silenzio.
"Be, no, cioè sì, me lo hanno detto gli altri ma non l'ho mai vista di persona." ammise.
"Perché non me lo hai detto?"
"Perché Vic è sempre stata una stronza, ti ha sempre manipolato e ci sta riuscendo anche ora Ryan! Ma non te ne accorgi? Charlotte sarà anche piccola per te ma almeno le interessi veramente e tu stai buttando tutto nel cesso ancora una volta." rispose senza peli sulla lingua.
"E tu come fai ad esserne così sicuro?"
"Perché non mi avresti mai chiamato se tu non fossi perso nei tuoi pensieri. Dimenticati di Victoria, lei con te lo ha fatto e nel modo più infame possibile."
"Cam, è tutto troppo complicato con Charlie, finiremo per farci del male a vicenda." mormorai quasi più parlando con me stesso che con lui.
"Sarai anche il mio migliore amico ma a volte vorrei prenderti a pugni." rispose Cam alzando la voce per sovrastare la musica in sottofondo "da quando hai incontrato quella ragazzina non hai mai smesso un minuto di parlare di lei, questo dovrebbe già toglierti ogni dubbio" continuò irritato "e ti darò un ultimo consiglio prima di sbatterti il telefono in faccia, se non ti sbrighi a chiamare Charlotte, ci proverò io stesso con lei perché questa sera è una vera bomba sexy."
"Non azzardarti mai più a far uscire dalla tua cazzo di bocca il nome della mia ragazza insieme a quell'aggettivo." ringhiai sentendo crescere la gelosia.
"Siamo a Brooklyn, sulla cinquecento novantanovesima strada. Muoviti coglione." Disse Cam chiudendo la chiamata.
Mi preparai in fretta e furia immaginandomi con terrore quanti ragazzini potesse avere intorno Charlie e in cinque minuti fui fuori di casa.
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...