Le settimane passavano vuote e senza particolari cambiamenti, un'orribile routine che continuava a ripetersi.
Novembre era arrivato da poco portando con se un freddo pungente.
Ero seduta al mio posto, ascoltando distrattamente la lezione di chimica in italiano del professor Tanner mentre guardavo fuori dalla finestra i piccoli fiocchi di neve che stavano iniziando a cadere dal cielo posandosi lievi sull'asfalto del cortile.
Mio padre, una volta arrivati a New York, aveva ben pensato di iscrivermi in una scuola italiana. Rette da capogiro, pochi studenti e una marea di pubblicità per lui. Sia io che Noah sapevamo l'italiano abbastanza bene grazie alla nonna che era nata e cresciuta in Italia e che quando veniva a trovarci si rifiutava categoricamente di parlare in inglese.
Tanner non aveva molta fantasia, leggeva a voce alta dal libro di testo reggendosi svogliatamente la testa con la mano. Avevo la forte sensazione che nemmeno lui capisse i concetti che ripeteva. D'altra parte i suoi test erano i più facili in assoluto...un copia e incolla degli esercizi a fine capitolo.
Cercavo disperatamente di non pensare alla lezione successiva del professor Davis. Lui era estremamente bravo ma anche con decisamente troppe pretese. Era un periodo che non perdeva occasione di mettermi alla prova ed ero arrivata a pensare che volesse in qualche modo punirmi. Con gli altri era meno severo e più amichevole, non mancavano mai battute e prese in giro scherzose.
In quel preciso istante la campanella suonò. Ci alzammo tutti creando un gran frastuono e come brave pecorelle sfociammo nei corridoi ognuno diretto alla propria aula.
"Non so proprio come ti sia venuto in mente di scegliere chimica avanzata come corso facoltativo. Che noia mortale." esordì Emily affiancandomi sbucando dal nulla.
"Non vorrei fartelo notare ma tu hai scelto teatro." risi alzando gli occhi al cielo.
"Che vorresti dire con questo scusa?"
"Emy...tu sei una frana a recitare. Non ricordi nemmeno cosa hai fatto 5 minuti fa e vai nel panico ogni volta che sali sul palco. Gli altri pseudo attori ti detestano e alla fine ti fanno sempre e solo alzare ed abbassare il sipario."
Scoppiò in una fragorosa risata.
"Oh è vero non posso negarlo. Ma almeno non mi danno mai niente da studiare, salto le lezioni per seguire quegli attori da quattro soldi in giro per i teatri e ora ho quel dio greco del professor Davis sempre davanti agli occhi." rispose ammiccando.
Alla sua ultima affermazione quasi mi strozzai facendomi andare l'acqua di traverso che proprio in quel momento avevo deciso di bere.
Accidenti a me!
Facendo finta di nulla la spintonai dentro l'aula e andammo a sederci.
Il professor Davis arrivò poco dopo.
"Buon giorno ragazzi" pronunciò tranquillo sistemando le sue cose.
"Spero che abbiate tutti capito l'argomento della scorsa settimana perché dopo quello che vi spiegherò oggi vi toccherà fare un test."
Lamenti e sbuffi si alzarono all'unisono.
"Capisco la vostra frustrazione ragazzi ma gli altri docenti hanno già parecchi voti e mi stanno mettendo non poca pressione." aggiunse.
"Che ci rifilerà oggi prof.?" Chiese Dylan dal primo banco tutto interessato.
"In effetti oggi prima di finire gli argomenti per il test vorrei farvi riflettere su voi stessi e il vostro futuro. Vorrei che per un attimo provaste a dimenticare i poeti, la scuola, i genitori e le regole che la società vi impone e che provaste a scrivermi un tema su quello che vi aspettate dal futuro, di cosa fareste se foste completamente liberi di scegliere, di come secondo voi il mondo sia cambiato negli anni nei confronti dei giovani includendo i vostri amati social network."
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...