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Non dormivo un intera notte tranquilla da anni, il respiro pesante e regolare di Ryan mi tranquillizzava. Con la testa appoggiata al suo petto, ascoltavo i battiti del suo cuore mentre con le dita, tracciavo linee invisibili lungo le sue braccia muscolose che mi avvolgevano e che per tutta la notte non mi avevano lasciata nemmeno per un secondo.

"A forza di toccarmi, mi consumerai, ragazzina." mugugnò Ryan ancora assonnato posandomi un leggero bacio tra i capelli.

Soffocai una risatina e ritrassi velocemente la mano.

"Non ti ho mai detto che mi dispiaceva, non smettere, non smettere mai." bofonchiò riprendendo la mia mano e premendosela sul suo petto nudo.

Ero felice come non lo ero stata mai.

Gli accarezzai dolcemente il viso mentre gli posavo il primo bacio della giornata sulla guancia, il secondo sul naso e il terzo sulle labbra.

Ryan, ormai completamente sveglio, mi strinse a se più forte e con un movimento fulmineo mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui. Continuò a baciarmi lentamente, fin troppo lentamente per i miei gusti. Sentivo crescere il desiderio dentro di me come un fuoco e Ryan lo sapeva bene.

Mi baciava, sorrideva, faceva scorrere le sue dita impazzite su tutto il mio corpo ma non cedeva alla fretta facendomi scivolare in una dolce agonia.

"Sei un uomo così crudele." sbuffai frastornata.

"Che fretta c'è? Abbiamo tutto il tempo del mondo." mi sussurrò lui a fior di labbra "ma non questa mattina." sorrise perfido.

Le labbra mi si contrassero in una smorfia contrariata, Ryan mi posò entrambe le mani sui fianchi e mi rimise dalla mia parte del letto.

"Devi andare a scuola, sei già in un mare di guai, non voglio che attiri ulteriori attenzioni e poi io ho un appuntamento importante con Aaron."

"Non hai lezione oggi?" chiesi dispiaciuta.

"No, oggi sono libero, ma resto comunque nei paraggi. Puoi chiamarmi per qualsiasi cosa e per favore, dopo la scuola, torna qui ok?"

"Ryan" lo richiamai mentre si avviava verso il bagno "dovrò tornare a casa prima o poi, lo sai vero?"

"Non sono ancora pronto a correre questo rischio, ma troverò presto una soluzione. Te lo prometto Charlie." rispose andandosene e perdendo il sorriso.


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"Come è andata con Evan?" chiesi ad Emily in pausa pranzo.

"Come vuoi che sia andata? Mi ha mentito e non si è fatto vivo per tutta la giornata; poi scopro che si è ubriacato e che ha passato la notte chissà dove e chissà con chi e quando provo a parlargliene nega perfino l'evidenza."

"Mi dispiace tanto Emy." dissi accarezzandole la schiena.

"A me no, sai?" disse respingendo il vassoio del cibo "Sono innamorata di Evan e ci sto malissimo ma è evidente che il sentimento non è ricambiato o non si sarebbe comportato così." le sfuggì una lacrima che si affrettò ad asciugare.

Il suo carattere non le avrebbe mai permesso di mostrarsi fragile, nemmeno con i suoi migliori amici.

"Appena si rifarà vivo gliela farò pagare." disse Mason abbracciando Emily.

"Non sporcarti le mani Mason, ho già tre fratelli furiosi a casa e non me ne serve un quarto." gli rispose sarcastica.

"Oh beh, è un vero peccato, dopo le percosse ricevute dal professor Davis ieri, avevo proprio bisogno di sfogarmi." ammise deluso.

Dear Mr. DavisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora