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POV RYAN

"Dimmi dove è andata!" dissi minaccioso tenendo Mason inchiodato al muro del mio ufficio.

"Te lo ripeto, non lo so e se anche lo sapessi non te lo direi." rispose fiero di se stesso.

Charlotte era scappata via senza dire una parola e non si era più fatta viva per tutto il resto della giornata. Io invece ero arrivato al limite della sopportazione. Mi erano bastati pochi minuti nell'ufficio del preside per farmi capire da chi continuava a scappare Charlie e, finalmente, anche le parole di mia sorella avevano avuto un senso. Se quel fallito di suo padre mi fosse capitato tra le mani lo avrei ammazzato e ripagato con la sua stessa moneta.

"Dannazione!" urlai e in un impeto di rabbia sbattei violentemente Mason contro la parete.

Il ragazzo sbiancò improvvisamente e grugnì per il dolore.

"Professor Davis, la smetta! Le diremo dove trovarla." mi pregò Emily posandomi una mano sul braccio.

Mi ero quasi del tutto scordato della sua presenza. Lasciai immediatamente Mason, che trasse subito un sospiro di sollievo,  e mi rivolsi a Emily quasi disperato.

"Ti scongiuro, voglio solo assicurarmi che stia bene."

Emily tentennò per qualche secondo torturandosi le mani.

"Avanti, diglielo Emy." la spronò improvvisamente Mason. "È ora che Charlie si faccia aiutare da qualcuno. Noi non ci siamo riusciti e di lui possiamo fidarci."

"D'accordo." bisbigliò Emily. "C'è un edificio abbandonato sulla trentaquattresima strada; è l'unico vecchio palazzo che troverà, non si può sbagliare. Salga fino all'ultimo piano ed esca sul tetto. La troverà sicuramente lì."

"Grazie, grazie di cuore Emily." dissi baciandole la fronte sollevato "e scusami tanto Mason." aggiunsi frettoloso agguantando la giacca e le chiavi della macchina per poi uscire dalla stanza.

Emily aveva ragione, non fu difficile trovare il palazzo. Era circondato da un infinità di edifici moderni mentre quello sembrava cadere a pezzi da un momento all'altro.

Salii i gradini a due a due ancora incazzato ma soprattutto ansioso di arrivare in cima, di prendere Charlotte tra le braccia e dirle che non avrebbe più sofferto e che da quel momento in poi ci sarei stato io a proteggerla.

Quando mi trovai davanti alla grande porta di ferro arrugginito non esitai un solo secondo e mosso da un fuoco invisibile la spalancai. 

Mi si mozzò improvvisamente il fiato davanti al panorama che mi si presentò di fronte. Quante scale dovevo aver fatto per essere arrivato così in alto? Si vedeva New York a trecentosessanta gradi, la città che non dormiva mai vestita di luci splendide; e Charlie, appoggiata al parapetto mentre scrutava l'orizzonte con i capelli leggermente mossi dal vento ormai gelido, era il mio faro nella notte.

Mi avvicinai a lei lentamente e in silenzio, l'avvolsi con le braccia e le appoggiai il mento sulla nuca. Charlie non si spaventò e non sembrò nemmeno sorpresa di vedermi, si accoccolò semplicemente tra le mie braccia e sospirò.

"Che ci fai qui, Ryan?"

"Sono venuto a salvarti ragazzina." bisbigliai tra i suoi capelli. "Anche se so che non ne hai affatto bisogno. Vorrei solo che la smettessi di scappare." abbassai il tono della voce e con la mano scivolai lento fino al braccio che suo padre aveva stretto fino a farle male. "Voglio solo che tu sappia che di me ti puoi fidare, che ti ascolterò e che ti darò tutto il tempo di cui avrai bisogno."

Charlie si irrigidì ma non si ritrasse.

"Sono sempre così arrabbiata Ryan." disse con la voce rotta dal pianto "Così tanto che, a volte, mi tremano le mani e non riesco più a respirare. La mia mente è velata di incertezze e l'unica cosa che mi riesce bene è scappare. Poi salgo qui sopra e finalmente respiro a pieni polmoni e quasi mi viene da ridere. Perché qui sono solo un minuscolo punto nell'universo e posso smettere di pensare."

La mia mano corse veloce ad asciugare le lacrime amare che scivolavano lungo le sue guance. La feci voltare verso di me e la strinsi ancora più forte. Charlotte incastrò la sua testa nell'incavo del mio collo incapace ormai di trattenere il fiume di lacrime.

Le accarezzai dolcemente i capelli. Avrei tanto voluto che il tempo si fosse fermato perché, anche se non lo dissi, con lei tra le braccia tornavo a respirare pure io.

"Sembri così forte Charlie, così indifferente al mondo che ti circonda, che le persone si aggrappano a te per non cadere, senza accorgersi che a momenti non riesci a reggere nemmeno te stessa. Ho visto attraverso i tuoi occhi la tua fragilità e ho capito che eri tu ad aver bisogno di un appoggio e io sono qui apposta per te." ammisi quasi in imbarazzo.

Poco a poco il suo respiro tornò regolare e due occhioni blu arrossati tornarono a guardarmi. Le leggere lentiggini cosparse sul suo volto la fecero, se possibile, ancora più bella.

Sostenni il suo sguardo e dovetti trattenermi dal baciarla quando un brivido mi attraversò tutto il corpo.

"Non sono in grado di dirti a parole quello che succede a casa con mio padre...ma più tardi te lo potrei mostrare." mi disse con voce debole avvicinandosi ancora di più al mio viso. "Ma solo se sei sicuro di volermi stare accanto."

Appoggiai la fronte sulla sua tenendola ancora stretta tra le mie braccia.

"Se possibile, per sempre, ragazzina."

E come a voler suggellare quella promessa, intrappolai le sue labbra in un bacio che aspettavo ormai da troppo tempo.

Più tardi, quella stessa notte, Charlotte si spogliò di tutte le sue insicurezze e Ryan, senza esitazione, l'accolse baciandole ogni livido e accarezzandole l'anima.

E fecero l'amore senza pensare al domani, semplicemente bastandosi in quel momento.

E fecero l'amore senza pensare al domani, semplicemente bastandosi in quel momento

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Wow, che dire...10k letture per me sono un enorme traguardo, soprattutto per il tempo infinito che lascio passare tra un aggiornamento e l'altro. Mi riprometto sempre di essere più costante ma alla fine finisce sempre che, se scrivo senza nessuna ispirazione, mi escono delle vere oscenità e finisco sempre per cancellare tutto. Volevo quindi ringraziare le persone che continuano a leggere Dear Mr.Davis nonostante io vi faccia continuamente aspettare.

Grazie, grazie di cuore. <3

Dear Mr. DavisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora