Raggiunsi velocemente il laboratorio di chimica, entrai e chiesi scusa per il ritardo andando a sedermi vicino a Emily.
"Va tutto bene?" mi chiese ancora prima che riuscissi a sedermi.
"Si, si è scusato per aver chiesto troppo e mi ha detto di sentirmi fortunata ad avere quel mostro come padre".
"E tu che gli hai detto?"
"Gli ho risposto che non è tutto come sembra e me ne sono andata sbattendo la porta" ammisi.
"Non credi di aver esagerato?" intervenne Mason dal banco dietro il mio "che vuoi che ne sappia lui! E' stato pure gentile a scusarsi Charlie".
"Ok forse ho esagerato, me ne rendo conto ma quando si parla di famiglia perdo le staffe, lo sai. Se dovessi per caso incontrarlo ci parlerò." bisbigliai dopo l'ennesima occhiataccia della professoressa.
....
Il resto della giornata passò velocemente e alle 17 in punto ero già davanti al Serendipity.
Entrai, salutai tutti frettolosamente, e mi misi a lavorare.
Non avere molto tempo libero a volte era snervante ma per la maggior parte, mi aiutava.
Riuscivo a staccare completamente la testa dai pensieri che mi soffocavano, avevo sempre la netta sensazione di mancanza, un peso sul petto che non mi lasciava respirare.
Speravo che prima o poi le cose sarebbero andate meglio e questo pensiero riusciva a tenermi a galla.
Il pomeriggio era stato molto movimentato e verso sera il bar si era riempito.
Alle 21 fui costretta a lasciare il bar come promesso a Lily e mi avviai verso casa.
Di solito mio padre tornava a notte fonda, mi domandavo spesso cosa facesse fino a tardi ma il problema non mi toccava finché papà mi ignorava e se ne andava dritto a letto.
Quando arrivai mi sembrò tutto tranquillo, le luci erano spente e non c'erano macchine parcheggiate nel vialetto.
Trassi un sospiro di sollievo, aprii il cancello e percorsi il lungo viale di ciottoli fino alla porta d'entrata.
Una volta dentro salii velocemente le scale, entrai in camera mia e chiusi la porta a chiave.
Puntai subito al letto, mi misi sotto le coperte e in poco tempo caddi in un sonno profondo.
....
Ero in mezzo ad una strada, completamente disorientata, vicino a me c'era qualcuno accovacciato su un corpo senza vita, avevo gli occhi colmi di lacrime che non mi permettevano di mettere bene a fuoco la scena che mi si presentava davanti.
All'improvviso delle urla squarciarono il silenzio, il rumore di alcune sirene si faceva sempre più vicino, il cuore batteva all'impazzata, ora la confusione e l'ansia mi attanagliavano.
Un rumore assordante si fece sentire, non riuscivo a ragionare, mi accovacciai per terra e mi presi la testa tra le mani.
Tutto cominciò a girare...
....
Mi svegliai di soprassalto, tastai freneticamente il letto rendendomi conto che era stato solo un sogno, il rumore che avevo sentivo era la sveglia che suonava incessantemente.
Sognavo questa scena quasi tutte le notti e quello a cui dovevo assistere non cambiava mai.
Mi alzai in fretta, mi vestii e corsi subito al bar.
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...