Per tutto il resto della mattinata i miei pensieri non fecero altro che vorticare in continuazione su Ryan, su quanto fosse bello e dolce ma soprattutto su quanto fosse uomo.
Ero certa che non fosse la bellezza ad attrarmi, ma i suoi modi gentili e non più da ragazzino, i suoi pensieri, la sua perseveranza e il suo sguardo penetrante capace di sconvolgermi.
L'ora di supplenza l'avevo passata interamente a guardarlo e al contempo a prestare attenzione ad Emily e Mason che, da buoni carnefici quali erano non avevano smesso un minuto di rigirare il coltello nella piaga e a pungolarmi ogni qual volta ne avevano avuto l'occasione.
Anche dopo la fine delle lezioni, mentre mi avviavo verso l'edificio adiacente alla scuola per scontare la mia punizione, non smisi un secondo di stare in guardia, terrorizzata che i miei due amici potessero uscire da qualche cespuglio per tormentarmi ancora.
Ero particolarmente agitata, stavo per rimanere ancora una volta da sola con Ryan e non avevo la minima idea di come mi sarei dovuta comportare dopo tutto quello che era successo tra di noi.
Facevo avanti e indietro per il lungo corridoio vuoto stritolandomi le mani in ansia, e nonostante lì ci fossero tutti i laboratori creativi dei corsi facoltativi, quel pomeriggio non c'era l'ombra di un solo compagno.
"Mi meraviglio che tu ancora non abbia creato un solco nel pavimento, ragazzina."
La voce del "Professor Davis" mi arrivò morbida alle orecchie poco prima che le sue possenti braccia si avvolgessero attorno alle mie spalle per bloccarmi.
Non mi spaventai, anzi, la sua voce scivolò come seta sul mio corpo facendomi dimenticare improvvisamente tutto il nervosismo che avevo accumulato. Aveva come un effetto calmante su di me, una ninna nanna che avrebbe addomesticato anche il mare in tempesta. Mi lasciai andare tra le sue braccia appoggiando la testa sul suo petto e lui di rimando mi strinse più forte.
Eravamo due pezzi di puzzle che finalmente avevano trovato il giusto incastro.
Passai lentamente le mani sulle sue braccia e lo sentii rabbrividire sotto il mio tocco.
"Se il tuo intento era quello di corrompermi...c'eri quasi riuscita sai." mi sussurrò nell'orecchio e toccò a me rabbrividire.
Non riuscii a trattenere una risata.
"Mi hai colta con le mani nel sacco! Sei proprio un tipo sveglio tu." lo presi in giro.
"Ogni battuta che farai su di me, sarà un banco in più che dovrai pulire dai chewingum e da tutte le altre schifezze che i tuoi compagni ci appiccicano sotto." ghignò.
"Non starai parlando seriamente vero? Sapevo che saresti stato tu a scegliere la mia punizione ma credevo ci saresti andato più leggero!" sbuffai.
"Niente favoritismi principessa." esclamò schioccandomi un bacio sulla tempia per poi lasciarmi andare. "Seguimi. Inizieremo dall'aula dove i nostri cari atleti studiano gli schemi per le partite."
"Perché la tua espressione non mi rassicura per nulla?" chiesi titubante.
"Perché io ho già dato un occhiata a quei banchi Charlie." disse disgustato passandomi un secchiello, una piccola spatola e una maschera trasparente per la faccia.
"A cosa dovrebbe servirmi la maschera?" domandai non del tutto sicura di voler sentire la risposta.
"Ci tengo abbastanza a te, per non volerti vedere strozzare accidentalmente con una gomma." mormorò divertito.
Lo spintonai scuotendo la testa e mi infilai sotto il primo banco che vidi; Ryan fece altrettanto con il banco di fianco al mio.
"Perché non mi racconti qualcosa di te?" chiesi bramosa di conoscerlo più a fondo.
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...