"Ed ecco come Logan mi ha spezzato il cuore." esordii finendo di raccontare a Ryan la verità sul misterioso ragazzo nel vicolo.
Ryan era appoggiato alla sua auto, io appoggiata al suo petto con la schiena e la testa sulla sua spalla. Eravamo immersi nel tramonto non molto lontani dal Brooklyn Bridge Park.
"E ha minato per sempre la tua fiducia..." mormorò Ryan baciandomi dolcemente la nuca.
"Lo so che è stupido trascinarsi dietro le cose, eppure riuscire a fidarmi di nuovo di qualcuno mi risulta ancora difficile." replicai insicura.
"In realtà non è stupido, hai riposto il tuo cuore nelle mani di qualcuno che non è stato in grado di amarti abbastanza. Credo anche però, che alla base, ci sia qualche difficoltà a dare fiducia prima di tutto a te stessa."
"Nel profondo so che non è stata tutta colpa di Logan." ammisi distogliendo lo sguardo dal sole che lentamente scendeva verso l'orizzonte e dal cielo che si era completamente colorato di rosso e oro.
"La sera della festa ho chiamato mia madre in lacrime per farmi venire a prendere, non ha esitato un secondo a partire ed è rimasta al telefono con me fin che non ci ha raggiunti, mi ha fatta salire in auto e insieme a Noah ha mandato via tutti i miei amici. Sulla strada del ritorno, mentre guidava, mi teneva la mano e mi accarezzava il volto asciugandomi le lacrime..." mi portai istintivamente la mano sulla guancia, come se potessi ancora sentire il suo tocco su di me. "È bastato un secondo di distrazione e ha saltato una precedenza...quando il camion ci è venuto addosso, quando l'ho vista perdere i sensi, non ho fatto nulla. Noah stava cercando di aiutarla, io no. E' morta perché non ho fatto abbastanza. Quindi si, Logan mi ha spezzato il cuore, ma sono stata io a lasciare che si frantumasse."
Ryan mi strinse a se più forte.
"Mi dispiace piccola, non ne avevo idea. Sono sicuro che tua madre vorrebbe solo vederti felice e che non ti ha mai lasciata veramente. Vorrei dirti che il dolore scomparirà, ma non è vero, però con il tempo passerà in secondo piano. Aggrappati al ricordo di tua madre, alle sue carezze, ai suoi baci e vai avanti Charlie. Guarda il tramonto, segna la fine di una giornata che può essere stata meravigliosa o disastrosa, porta con se la notte e poi ci sarà un nuovo giorno ed è tutto nelle tue mani, e poi ricordati che da ora io sarò con te in ogni tramonto e mi ritroverai in ogni alba."
"Ma tu, da dove sei uscito?" chiesi incredula ridacchiando.
"Se rispondo "dai tuoi sogni" sembro troppo banale?"
"O mio dio, non lo puoi avere detto veramente!" dissi scoppiando in una fragorosa risata.
"Beh, non posso essere sempre perfetto ragazzina." rispose sbuffando.
"Io per oggi ho parlato fin troppo, perché ora non mi racconti qualcosa di te?" chiesi prendendo le sue mani tra le mie.
"Che vorresti sapere?" domandò curioso.
"Ti sei mai innamorato?"
Lo guardai di sottecchi, il suo volto illuminato dai caldi colori del cielo si piegò improvvisamente in una smorfia malinconica. Avevo sicuramente beccato qualche tasto dolente.
Sembrò pensarci un po' su prima di rispondere.
"Nonostante io sia stato con tante ragazze, la prima volta che mi sono innamorato veramente ero al secondo anno di college." disse sospirando pesantemente.
Mi sentii improvvisamente a disagio.
Se questa ragazza aveva ancora questo effetto su di lui, che ci faceva con me?
"Tutto qui?" chiesi titubante.
"No, non è tutto qui. Mi sono innamorato, poi siamo cresciuti e siamo cambiati e mi sono accorto di essere rimasto innamorato di un ricordo, di una persona che ormai non esisteva più. Così ci siamo lasciati e abbiamo preso strade diverse." disse frettoloso staccandosi da me.
"Mi dispiace, Ryan" borbottai.
"A me no, se no ora non sarei qui con te, non credi?"
Mi diede un bacio sulla fronte senza lasciarmi replicare e si affrettò a raggiungere la portiera dell'auto.
"Forza, sali in macchina, sei un pezzo di ghiaccio e si sta facendo tardi. Ti riporto a casa ragazzina."
Mi sbrigai a salire e non proferimmo più parola.
...
"Devi smetterla di farti tutte queste paranoie Charlie." gracchiò Emily al telefono. "Se avesse qualche storia in sospeso con un'altra perché sprecherebbe il suo tempo con te?"
"Per passatempo?" azzardai una timida risposta.
"Un passatempo che potrebbe costargli la carriera e anche la galera tesoro? Dobbiamo proprio fare qualcosa per questa tua insicurezza!"
"Hai ragione, sono patetica. Gliel'ho chiesto io e ero sono qui a torturarmi, sono proprio un fenomeno."
Mi ero fatta lasciare da Ryan a qualche isolato di distanza dalla mia strada e gli avevo indicato una casa a random. Era stato un viaggio talmente strano che una volta scesa dall'auto non avevo esitato un solo secondo a chiamare Emily.
"Se vuoi ti posso raggiungere, dormo da te e domani andiamo a scuola insieme, ti va?" chiese la mia migliore amica dall'atro lato del telefono.
"Mi piacerebbe, ma lo sai che non mi fido. Mio padre potrebbe tornare da un momento all'altro e non voglio metterti in mezzo e poi Mason terrebbe il muso per settimane."
"È ora che il ragazzo capisca che certi discorsi non sono sempre adatti a lui!" sbuffò infastidita. "E poi tanto Evan mi ha detto che questa sera Aiden e Mason andranno a casa sua per giocare alla Play. Non abbandonarmi qui a casa con quei tre scimmioni dei miei fratelli, ti scongiuro!"
"Perché non riesco mai a dirti di no?" chiesi disperata.
"Perché sono adorabile. Sarò lì fra poco!" urlò nel telefono chiudendo la chiamata.
In fondo Emily aveva avuto davvero un idea brillante; non avrei passato l'intera nottata a torturarmi per niente.
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Dear Mr. Davis
RomanceCharlotte ha visto la sua vita scivolarle dalle mani in un solo istante e tutto quello che aveva di veramente importante sparire in un soffio. E' una ragazza forte e determinata che nasconde dentro di se un peso enorme che non la lascia respirare. I...