Act:16- Lo stalker

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George versa tutti i suoi colori sul parquet. Ha lo sguardo spaventato, sento il suo cuore battere molto veloce.

-Se non vuoi diventare un pollo arrosto, dimmi perché hai aiutato Dusley a catturarmi con la scusa della festa?- Gli chiedo avvicinando il fuoco verso i suoi capelli arruffati.

-Non ti ho tradito! Anzi tutto il giorno ho cercato informazioni sulle adozioni. Ho solo scritto il tuo nome nella lista degli invitati.-

Fisso George e percepisco che il suo battito cardiaco è stabile. È utile avere questo udito sviluppato! A quanto pare non mente, prendo un respiro di sollievo e spengo le fiamme. George si alza in piedi ed esamina il mio abito pieno di sangue e di cenere.

-Sei ferita...- Lo sento mormorare.

-Mi chiedi solo questo? Non sei curioso di sapere qualcos'altro?- Gli chiedo mentre lui mi pulisce la schiena con un asciugamano.

-Un cane come me può chiedere? Prima volevi uccidermi!-

Mi infilo nel suo letto tra le coperte. Sono veramente stanca .

-Non farti strane idee, non dormirai con me.- Gli dico sorridente.

-Non penso proprio di riuscire a dormire con te nella mia stanza. George riprende a dipingere. Comunque questo tuo nuovo aspetto ...devo ammettere che è sublimale. Sei così bella ma anche terrificante.-

-George non ti immagini in che mondo stai vivendo...- Alzo leggermente il cuscino sotto la mia testa ed inizio a raccontargli tutto.

Lui mi ascolta in silenzio , continuando a dipingere ed annuire solo. Provo a fidarmi di lui. Ho bisogno di qualcuno con cui parlare e George ha visto le parti di me più oscure. Ogni minuto che passa mi sento più debole e stanca. Inizio a sudare ed avere tanta sete. Chiudo gli occhi e sospiro ansimante. Sento qualcuno asciugarmi la fronte e starmi vicino.

***

Apro gli occhi e vedo George che continua a dipingere. Veramente non ha dormito tutta la notte? Accanto al letto ci sono tanti asciugamani ed acqua.

-Come ti senti?- Mi chiede lui , alzando lo sguardo verso di me.

-Meglio...- Mi guardo allo specchio e vedo che sono ritornata normale. Provo ad alzarmi ma non ci riesco, non ho forze.

-Non ti sforzare!- Mi dice George avvicinandosi. Ha il viso ricoperto di tempere.

-Devo ritornare a casa. Non ho più il cellulare, mia madre penso che sia preoccupata.-

-Vuoi che io ti accompagni?- Mi chiede George preoccupato.

Non riesco a comprendere proprio il suo carattere. A scuola ha sempre un sorriso falso da principe sulle labbra, ha un ego insuperabile ed è un playboy innato. Penso proprio che sia un doppiogiochista con qualche secondo fine. Starò al suo gioco e farò finta di niente. Inizio a pentirmi per la conversazione fatta con lui la notte scorsa. Perché mi sta aiutando quando potrebbe ricattarmi?

-Non voglio essere accompagnata da te. Ritorno da sola a casa.-

-Conciata in questo modo? Non preoccuparti per i miei genitori perché non sono qui.-

-Non desidero di essere vista nemmeno dalla tua servitù.-

Avvicino le mie mani verso le sue guance. George sobbalza e mi guarda negli occhi.

-Grazie per l'energia!- Gli sorrido saltando dalla sua finestra.

È incredibile quanto io sia veloce in questa forma! Salto sui tetti degli edifici come un gatto. Tutto il mondo sembra di andare a rilento per me... Dopo un po' di tempo intravedo la mia casa. Mi arrampico fino al mio balcone . Entro nella mia stanza e mi preparo subito per andare a scuola , l'effetto untouchable ormai è finito . Ritorno sfinita e stanca come prima.

Love RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora