cap 25

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il bagno fu rilassante anche se non si scambiarono parole, ma solo piccoli tocchi.
ci lavammo tutti e tre in una catena collaudata, quasi come se lo avessimo sempre fatto, come se non ci fossero mai stati tre anni di lontananza.
t- sai, più conosciamo questi tre anni passati lontani, più avremmo voluto essere qui... con te...
k-avremmo voluto sostenerti nei momenti più bui e ridere con te nei momenti felici...
feci ad entrambi un piccolo sorriso.
-io vorrei  essere stato lì...
Kookie scosse la testa.
k-ci avrebbe distrutto... se fossi stato con noi...
Rabbrividì.
-non...
Cosa avrei detto?
tae mi interruppe baciandomi.
fu un bacio disperato che aveva poco a che fare con la lussuria, ma molto col dolore della distanza.
quando ci staccammo a prendere fiato guardai kookie che ci stava guardando con un piccolo sorriso.
-forse, se oggi fossi stato lì, vi avrei potuto difendere... a pensarci bene a quel tempo... non ero abbastanza forte per poter prendermi cura di voi... Non come ora...
t-non dovresti dover prenderti cura di noi, dovremmo saper prenderci cura di noi stessi...
stavo per rispondere ma il bussare alla porta mi distrò.
mi alzai dalla vasca e schiacciai un bottone per l'interfono.
c'erano per tutta la casa.
per sapere sempre cosa stava succedendo.
-cosa?
j- mi dispiace interrompere ma si sta facendo tardi.- guardai kook e tae.- dammi 10 e sono fuori.- bloccai l'audio e mi girai.
k-adoro la tecnologia...
t-pensi che potremmo fare sesso da interfono?
k-giustooo... come il sesso telefonico???
risi immaginando la scena, ma risi ancora di più ricordando che se non schiacci i pulsanti giusti si sente per tutta la casa e me lo immaginavo di sentirci gemere rimbombando per tutta la casa.
non mi trattenni e mi piegai in due dalle risate fino a farmi venire le lacrime agli occhi.
t-minie?
quando riuscii a calmarmi con qualche risolino qua e là li vidi tremare per il freddo, li feci risciacquare e poi con due morbidi accappatoi li asciugai.
misi a loro dei vestiti caldi e ora toccava a me.
dovevo essere potente.
sexy e potente.
mi truccai pesantemente con colori scuri, mi asciugai i capelli e spruzzai la lacca colorata rendendo i miei capelli blu.
mi misi dei pantaloni aderenti insieme ad una camicia bianca e una giacca nera, che lasciai aperta come i tre bottoni della camicia, facendo intravedere il mio collo e petto.
presi le scarpe col tacco.
sapevo che non era proprio indicato ma volevo colpire e avere ogni possibilità di poter entrare nel giro.
come cliente, ma anche come addestratore.
quando uscii dal bagno tae e kook mi guardarono a bocca aperta.
-ragazzi chiudete le bocche o le mosche ne faranno un nido...
Feci un sorriso.
tae fece schioccare la masciella.
t-tralasciando il fatto che non sono le mosche a creare nidi, ma gli uccelli...
Va bè, dettagli.
k-minnie? il tuo uccello vuole nidificare nella mia bocca?
Scoppiai a ridere.
t-se nidifica nella tua, voglio che lo faccia anche nella mia...
oddio perché avevo una fantasia così contorta? ora mi stavo immaginando il mio pene che con le ali creava la casa nelle loro bocche e risi di gusto.
-ragazzi... grazie.
li vidi guardarsi confusi.
k-per cosa?
-per distrarmi... sono un po' agitato sapete?
t-non ti succederà niente...
Alzai gli occhi al cielo.
-non stavo parlando di me... ma di voi...
k-perchè?
-perchè, mentre sarò lì, voi sarete qui da soli... potrebbe essere una trappola... tenete sempre una pistola con voi mi raccomando.
Dai loro sguardi capii che non ci avevano neanche pensato.
Andai al mio comodino e tirai fuori due mini coltelli che sembravano un braccialetto.
Li passai ad entrambi.
-se siete in pericolo schiacciate questo bottone, farà uscire la lama e potete... difendervi... e lo saprò...
t-come?
-tecnologia...
Non volevo dire troppo.
k-possiamo accompagnarti?
-no... potete andare a vedere che succede nel mio studio con namjoon, ma devo andare da solo.
Non erano contenti.
li baciai entrambi, non come un addio, ma come un a più tardi e uscii.
-IO VADO STATE AL SICURO...
chiusi la porta, presi la macchina e partii in direzione di my time.
avevo una brutta sensazione ma speravo di sbagliarmi.
arrivai a destinazione lasciai la macchina al cameriere e entrai dirigendomi al mio posto, aspettando il mio ospite.
ordinai dello scotch, chiesi se a casa era ancora tutto a posto, e lo era, ma la mia sensazione mentre aspettavo non spariva, anzi peggiorava ad ogni secondo.
r-buonasera...
mi alzai e gli strinsi la mano.
-spero lo sarà.
si leccò le labbra guardando le mie.
r-ooo lo sarà...
non mi piaceva...
non mi piaceva per niente, ma dovevo fingere calma e tranquillità.
questo era l'uomo che aveva torturato la mia famiglia e doveva soffrire... non se la sarebbe mai cavata con solo una pallottola in testa.
se pensava che mi sarei spezzato si sbagliava...
avrebbe ceduto prima di me.
r-di cosa vorresti parlare?
-voglio entrare nella tratta degli uomini e tu sei l'uomo giusto...
r-vuoi entrare come cliente?
-è l'unica cosa che puoi offrire?
r-è l'unica cosa che posso offrire ora... ma sono curioso... quale sarebbe la tua offerta?
-non capisco?
Strinsi gli occhi.
r-capirai... ma iniziamo per ordine... cosa vuoi?
-voglio aiutare con l'addestramento...
r-e da quando un bambino è capace di addestrare qualcuno? non sei abbastanza crudele per farlo...
e ho uno standard troppo elevato...
Lo guardai cupo.
-sa signor ravi... lei non mi conosce e non sa nulla di me-dovevo stare calmo o non sarebbe finita bene.
r-so che quando ho rotto i tuoi ragazzi, ti chiamavano sempre per salvarli, ma non sei mai venuto... li hai lasciati lì a soffrire... mi hai lasciato fare quello che volevo con loro senza preoccuparti...
Lo odiavo.
strinsi la mascella e mi morsi la lingua per stare calmo e non cedere al suo gioco del cazzo.
Stava colpendo un nervo scoperto.
-disciplina... non devo salvare sempre tutti a volte, si potrebbero salvare da soli se avrebbero davvero voluto.
Il sorriso di ravi era accecante.
Volevo tirargli così tanto un pugno in faccia e farglielo sparire.
Respirai.
r-ha ragione... bisogna sapersi salvare da soli, perché alla fine della giornata nessuno lo fa per te... va bene... voglio davvero vedere come sei...
-vuole vedere che cosa signor ravi?
Cambiò argomento.
O era davvero interessato?
r-come stanno i tuoi schiavi? si comportano bene?
dovevo stare calmo o con la presa che avevo sul bicchiere si sarebbe rotto.
mi stava provocando.
-si... sono stati educati abbastanza...
r-bene... nel caso posso farti uno sconto...
odiavo questa cosa...
un attimo prima mi portava rispetto e un attimo dopo eravamo alla pari.
aveva sempre questo sorrisetto sulla faccia che volevo fare sparire con tutto ciò che avevo.
dovevo stare calmo.
respirai di nuovo.
-cosa vuoi per farmi entrare?
r- i tuoi fidanzati...
risi.
-mai... e posso cominciare a farti concorrenza...
questa volta è lui che rise di me.
non mi piaceva.
r-ho dei contatti superiori hai tuoi...
-davvero? sai almeno chi sono?
r- il figlio adottivo di jeon... e visto quanto poco gli interessa dei suoi stessi figli, non penso gli importi di un orfano...
-bene... questo orfano sarà la tua rovina...
mi alzai facendo cadere la sedia.
Ero incazzato.
volevo andarmene.
Mi mise le mani sulle spalle.
r-siediti... non vorrei dover uccidere la tua famiglia per via della tua maleducazione...
risi di gusto guardandolo con odio.
-nesuno può toccare la mia famiglia..
allungò un telefono.
r-guarda.
mi sedetti di nuovo girando il telefono.
la foto che c'era era orribile.
la mia famiglia compresi i txt erano legati nel mio ufficio.
da quello che si vedeva avevano lottato.
E anche molto.
avevano tutti dei graffi e dei lividi che si stavano formando su di loro.
i txt erano terrorizzati.
tae e kook erano furiosi.
yoongi hyung mancava e sorrisi.
se non erano riusciti a prendere yoongi hyung allora non dovevo preoccuparmi.
i suoi uomini sarebbero morti nei prossimi minuti.
r-se pensi che yoongi fosse la tua risorsa ti sbagli è stato legato insieme a taemin... beh... forse più che legato gli abbiamo fatto la stessa cosa? mi piace il tuo sadismo... certo, provi ancora troppi sentimenti per quanto mi riguarda, ma non sei niente male... e quando li ucciderò tutti... bè... sarai perfetto e senza cuore.
sapevo che non avrei dovuto venire.
La mia sensazione era giusta era una trappola.
ora dovevo creare un piano.
e alla svelta...
non mi piaceva che delle merde avevano la mia famiglia. 
volevo distruggere quel sorriso arrogante così tanto.
ma dovevo essere astuto.
Più astuto.
-cosa vuoi?
r-te...
non mi piaceva per niente.
Sorrisi però, per il piano che mi si stava formando.
r-andiamo... torniamo a casa tua...

Angolo autrice
Buon venerdì...
Come state? Spero al sicuro...
Nuovo capitolo.
Spero vi piaccia...
Scusate gli errori...
Ciaooooo

Ciaooooo

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