cap 42

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-champagne?
feci l'occhiolino a Mark che era seduto di fronte a me insieme a Jackson.
tae e kook hai miei lati, infilati nel mio collo stavano cercando di addormentarsi.
tutti gli altri erano disposti intorno a noi.
mentre stavamo bevendo e rilassandoci, l'aereo partì per New York.
-mark sei mai stato a New York?
m-mmm... no... non proprio... penso di esserci stato in uno dei tanti spostamenti, quando ero solo uno schiavo...-jackson gli strinse la mano- ma da turista mai?
Scosse la testa.
-beh se a Jackson va bene e anche agli altri, possiamo fermarci per un paio di giorni e girare la città, che ne dici?
Possiamo accompagnare Leo e taemin ed essere sicuri che siano a loro agio e poi esplorare...
m-davvero?-lo vidi guardare il suo ragazzo con così tanta aspettativa che quasi mi sentivo a disagio, perché stavo vedendo qualcosa di solo loro-possiamo vero jacky? lo possiamo fare?
jak-tutto quello che ti rende felice...
m-grazie, grazie, grazie...
Mark andò da JB quando ci comunicarono che potevamo muoverci.
Jackson gli accarezzò la testa prima di farlo andare e mi fece in sorriso che gli ritornai.
avevo bevuto tutto il mio champagne e ora stringevo a me i miei ragazzi.
jak- com'è?
-cosa?
jak-averne due... già uno mi terrorizza... pensare di perderne due... come fai?
-pratica... Tanta tanta pratica...
ridemmo entrambi e li strinsi ancora di più vicino a me, come se ci fosse uno spazio invisibile.
tae mi stringeva spesso come se doveva essere sicuro che ero ancora tre le sue braccia, kookie invece infilato nel mio collo mi annusava, a volte mordicchiandomi come per assaggiarmi.
li trovavo entrambi carini.
jak-conosci chi dobbiamo incontrare?
-no... ma loro due si e si fidano... io mi fido di loro e del loro giudizio...
jak- e se fosse...
-siamo la mafia... se tradiscono una pallottola sarà la loro sorte...
Non ero preoccupato.
jak-non mi sembri felice di conoscere la loro vita senza di te...
sospirai per calmarmi a quei pensieri solitari.
- se Mark ti portasse a vedere la sua vita prima di te come staresti?
jak-incazzato... sfortunatamente tutti i responsabili sono morti e non ho potuto smaltire tutta la mia frustrazione su qualcuno...
-beh boss jeon è ancora vivo...
jak-che c'entra lui con Mark?
-sai chi approva gli schiavi?
jak-non capisco? come può essere?
-boss jeon ne fa parte... lo ha fatto sempre... come sai è stato lui ha portare tae e kook da ravi come schiavi...
jak-dovremmo...
-ucciderlo?
jak-si...
-troveremo un modo... e prima o poi pagherà ogni singolo dolore che ha dato...
O forse no... Lo avrei ucciso velocemente in un momento di calma.
Mark si sedette in braccio a Jack interrompendo il nostro discorso.
m-siamo in vacanza... niente morte, niente lavoro e soprattutto niente mafia, solo divertimento, gioia e serenità... abbiamo tempo per pensare alle prossime mosse... voglio divertirmi... Minie non avrebbe senso comprare un isola per una vacanza se poi lavori anche lì no?
-minie?
m-si!!! non ti piace? ma tutti ti chiamano così e siamo amici anzi migliori amici quindi minie...
-va bene marky....
Mark fece una smorfia al mio soprannome.
m-non mi piace... hai tempo per pensare ad un soprannome decente...
-ma nessuno ti chiama marky...
m-e ci sarà un perché!!!
mise il broncio che il suo ragazzo spazzolò via con un bacio e delle coccole.
mi appoggiai allo schienale, tirai vicino a me i miei ragazzi e chiusi gli occhi.
m-ti svegliamo quando stiamo atterrando...

più tardi ritornai dalla coscienza sentendo dei baci su tutta la faccia e un mordicchiare sul collo.
sorrisi e senza farmi accorgere che ero sveglio, misi le mie mani sui loro fianchi e iniziai a solleticarli facendoli ridere, cercando di scappare.
t-basta minie basta o mi faccio la pipì addosso...
mi fermai facendoli respirare per un po', ma li baciai entrambi prima su tutti i loro visi, poi baciandoli lievemente sulle labbra.
solo delle lievi pressioni.
k-stiamo atterrando...
guardai Mark-glie lo hai detto?
Mark fece cenno di no.
t-detto cosa?
-resteremo a new York per tre giorni così da esplorare la città e mi potrete mostrare i vostri luoghi preferiti...-
tae e kook mi fecero dei sorrisi giganti.- pensate a dove volete andare e confrontatevi con Mark... voglio che veda la città...
prima di atterrare io e Mark ci scambiammo posti così che loro potessero parlarne durante l'atterraggio.
new York era una grande e bella città, molto caotica per i turisti.
la prima cosa che facemmo appena atterrati, oltre che trovare un hotel per le nostre due notti, è quello di incontrare minho.
l'hotel era a Chinatown, molto piccolo ma era pulito e tranquillo.
la nostra stanza aveva un grande letto per tutti e tre e un bagno abbastanza spazioso.
ci facemmo tutti una doccia per toglierci la sonnolenza e l'odore del viaggio, poi noi tre insieme a leo e taemin ci incontrammo alla reception per poi andare in un piccolo caffè ristorante per incontrare il ragazzo.
il ristorante era tranquillo, ci sedemmo in fondo, in un tavolo di fronte alla vetrata, ma anche al sicuro da occhi indiscreti e curiosi.
-cosa volete mangiare?
l-non dovremmo aspettare?
-ho fame, i vostri stomaci hanno fame... se il nostro ospite è in ritardo non è un problema della mia fame.- ordinammo tutti degli hamburger con patatine, frittate e dei frullati.
mentre aspettavamo ci guardavano intorno.
t-in questo ristorante venivamo spesso... è sempre stato tranquillo...
k-è anche l'unico posto in cui fanno il mochi...
t-gia... tutte le volte che ci mancavi così tanto venivamo qui...
presi le loro mani.
-ora sono con voi e nessuno vi porterà più via da me... non senza dover passare sul mio cadavere...
minho-peccato, speravo aveste deciso di venire con me...
tae e kook si alzarono di scatto abbracciando il nuovo arrivato.
a me già non piaceva.
una volta che si staccarono tornarono seduti e minho accanto a loro.
-piacere di conoscerti.
minho-mi piacerebbe dire lo stesso...
tae gli dirò una pacca.
t-ehi non essere uno stronzo... lui non lo sapeva...
k-gia non fare il coglione come al solito...
minho-difficile credere che non lo sapesse...
-beh non ero a casa a grattarmi la pancia, anche io ho dovuto allenarmi...
minho-si bè allenamento è diverso che schiavismo...
si mi stava sul cazzo!
non mi conosceva, non sapeva nulla e questo arriva a sputare sentenze come se mi conoscesse da tutta una vita.
volevo tirare fuori la mia pistola e sparargli, ma non credo che ne Tae e ne kook sarebbero stati felici delle mie azioni.
bene giochiamo al suo gioco.
vediamo quanto in basso andrà...
-schiavismo, tortura stessa cosa...
miho- se pensi che provi pena per te non potresti più sbagliarti...
k-minho basta...
-la pena è solo quella che mi fai...
t-minie... basta, mi dispiace tanto...
allungai una mano e lo accarezzai.
sospirai per calmarmi.
-bene siamo venuti qui per loro due...
minho si presentò e iniziò a conoscerli, interrotto solo dai nostri pasti che arrivarono.
minho-avete già ordinato? che maleducati...-questo tizio vuole una pallottola in mezzo agli occhi.- beh possiamo dividere vero tae?kook?
loro due si guardarono indecisi.
sapevo che avevano fame.
quando accettarono e minho ricominciò la conversazione con taemin e Leo, mi alzai scusandomi per il bagno.
andai al bancone e riordinai due reazioni doppie del loro ordine e un paio di porzioni di patatine e una razione di pollo.
tutta da portare via.
sapevo che yoongi hyung e gli altri avevano deciso sul servizio in camera, perché volevano riposare e togliersi il jag lag.
una volta che tutto era pronto pagai il nostro cibo, uscii, tornai nella nostra stanza e posai i nostri ordini, per poi tornare al ristorante.
quando tornai al tavolo vidi che taemin e Leo erano a loro agio con minho segno che sarebbero rimasti con loro.
k-dove sei stato?
-caduto nel cesso... ci ho messo un po' ad uscire... scivolavo sempre...
tae rise e kook mi fece un piccolo sorriso.
t-ti abbiamo visto uscire con un sacchetto...
-cena per i ragazzi...
k-non avevano deciso per il servizio in camera?
alzi le spalle e passai il mio piatto mezzo pieno ai due ragazzi che praticamente non avevano mangiato nulla in favore di minho.
minho-da quando siete diventati dei maiali? poi tae non dimenticarti che il cibo grasso ti rende gonfio...
Dio mi aiuti.
-gonfio come la tua faccia da culo? aspetta sto guardando la tua faccia o il tuo culo perché non si riconosce la differenza...
minho-e tu lo sai perché?
-perchè conosco le facce di merda come te...
Sorrisi.
stava per rispondere quando taemin ci interruppe.
tmin-penso che vogliamo rimanere con lui...
Oddio bella merda.
-va bene... spero non diventiate teste di cazzo uguali... fatevi sentire qualche volta... ragazzi andiamo... faccia di culo, taemin, Leo...
gli ultimi due mi fecero un cenno e un ringraziamento, minho mi guardò con uno sguardo di fuoco.
mi avvicinai al suo orecchio.
-cerca di non farmi incazzare troppo o avrai il nome sopra ad una mia pallottola... sono grato per la tua amicizia per i miei ragazzi quando ne hanno avuto bisogno, ma non sfidare la mia pazienza o non ti piacerà...
minho-non ho paura di te...
Sorrisi più largo.
-ora... ma avrai tempo per smetterla di essere un cazzone e riconoscere che qualcuno è più forte di te, in caso contrario non mi sorprenderà scoprire che qualcuno ti ha fatto fuori...
minho-stronzo...
Ridacchiai.
-sempre... andiamo ragazzi...
misi le mie braccia sui loro fianchi e uscimmo da lì velocemente.
tae e kook erano sconvolti e mi dispiaceva, ma ci sono sempre degli idioti in giro.
li accompagnai in stanza e per tutto il tragitto rimasero in silenzio e tranquilli.
sapevo che stavano soffrendo per le brutte parole, speravo che una volta in camera avrei potuto fare sparire ogni loro insicurezza.
tae aprì la porta e trovò il piccolo tavolino pieno di tutti i nostri ordini.
si bloccarono a metà passo.
tae con la bocca aperta e le lacrime agli occhi.
kookie aveva il suo sorriso da coniglio.
k-grazie...
-prego...
presi le loro mani portandoli sul divano con il cibo davanti.
-mangiate da soli o volete che vi imbocchi?
t-papà... papà... papà...
sorrisi guardai kook che mi fece un cenno di si con la testa.
-parole mio piccolo coniglio affamato...
k-voglio che papà ci nutra...
-va bene tesoro, visto che l'hai chiesto così bene...
nutrii entrambi la loro cena e loro imboccarono me.
era un momento così domestico.
non ci furono molte parole.
non ce ne era bisogno.
fortunatamente tae non fu così restio a mangiare anche se quel cazzone avrebbe potuto fare più danni.
ne ero contento.
dopo cena, ci lavammo i denti e ci mettemmo comodi nel letto con un film che tae voleva vedere.
era tutto molto tranquillo.
ma prima che ci assopimmo volevo dire una cosa.
-amori miei...
t,k-si papà?
-voglio che voi sappiate che il cibo è vostro amico... non dovete mai e poi mai saltare un pasto... perché i pasti vi forniscono l'energia... e con questa energia potete stare al sicuro e difendervi... mi capite?
entrambi annuirono.
dovrò sbarazzarmi di questa brutta abitudine.
-parole... ho bisogno di parole... avete capito?
Dissi fermamente.
t-si papà...
-va bene..
k-ma...
-niente ma, provatela a pensare così: cosa succederebbe se non mangiassi e incontrassi un nemico?
entrambi erano preoccupati.
t-potresti essere sopraffatto...
-bravo ragazzo, e se voi siete con me e neanche voi mangiate?
k-possiano essere uccisi tutti e tre...
-capite perché è così importante il cibo?
t,k-si papà ci dispiace... mangeremo sempre...
k-non ti deluderemo...
-so che non lo farete... promessa pincky?
allungai il mio mignolino che loro accettarono prontamente facendo la promessa.
speriamo la manterranno e se per caso si preoccupassero di nuovo io possa aiutarli.
voglio essere la loro roccia.
il loro conforto.
dovrò stare attento a tutte le situazioni e con questi pensieri e il film in sottofondo ci addormentammo.
domani divertimento a New York!

Angolo autrice
Buon
Vi siete ripresi dal muster?
E al nuovo singolo del 9/7? Come stiamo?
Eccovi un capitolo per distogliere l'attenzione ahahahaha
A venerdì
Ciao

Angolo autriceBuonVi siete ripresi dal muster?E al nuovo singolo del 9/7? Come stiamo?Eccovi un capitolo per distogliere l'attenzione ahahahahaA venerdìCiao

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