Quando entrai nella biblioteca, notai che nessuno, a parte tre ragazzi, occupava quella stanza. Amelia era seduta per terra con il volto coperto dalle pallide mani e la schiena appoggiata al divano retrostante. Meghan sedeva al fianco di Gideon, sul divano, mentre sfogliava degli appunti sospirando irritata. Il ragazzo, invece, era tranquillo sei guardava in giro in cerca di una distrazione. Sembrava non gli importasse la presenza delle due ragazze godendosi il calore emanato dal caminetto acceso.
«Ogni tanto mi domando perché in questo posto non si possa utilizzare il normale riscaldamento elettrico invece del camino.» borbottò passandosi una mano trai capelli castani ricevendo un'occhiataccia da parte di Amelia.
«Vuoi concentrarti invece di pensare ai camini?» sbottò velocemente Meghan alzando gli occhi al cielo e lasciando cadere i fogli che teneva in mano sul tavolino da caffè. «Se non si fosse capito, io e Amelia siamo qui per aiutarti, quindi, per favore, vienici in contro e cerca di prestare attenzione perché altrimenti...»
«Ciao ragazzi!» esclamai prima che Meghan potesse dire qualcosa di assolutamente sconveniente a Gideon.
Amelia si girò nella mia direzione sussurrando un "grazie al cielo" mentre nello sguardo di Gideon prendeva vita un luccichio di speranza. Pensava davvero che io sarei rimasta lì evitandogli lo studio, ma in realtà non avevo la minima intenzione di fermarmi in biblioteca. Volevo solamente parlare con Meghan. Da quando ero uscita dal nido, la mia mente era affollata di domande sulla vita di Derek. Solitamente non mi interessavo così tanto al passato delle persone, ma sostenevo che il ragazzo fosse diverso. Aveva perso tutto quello che amava. Sembrava essere così fragile, sia nell'aspetto gracile ed esile, sia nel carattere chiuso e timido. Forse non era come immaginavo, forse era più forte di quanto pensassi. Sapevo che gli era accaduto qualcosa di davvero spaventoso, oltre la morte dei suoi genitori, chiaramente, ed io mi sentivo in dovere di aiutarlo. Però prima dovevo scoprire cosa gli era successo e visto che lui non aveva accennato ad altre sofferenze, pensai di chiedere a Meghan e Will. Forse non dovevo farlo, ma mi sentivo in debito con lui.
«Dove sei stata?» domandò Amelia fissandomi attentamente.
Non le risposi, ma puntai il mio sguardo su Meghan. «Ti dovrei chiedere una cosa, se non è un problema.»
«Certo, dimmi pure.» Si spostò indietro gli occhiali in metallo sorridendomi.
Rimasi zitta cercando di farle capire che non volevo che anche Amelia e Gideon sentissero la conversazione. Dopo qualche secondo di silenzio, lei capì e, alzandosi in piedi, venne verso la mia direzione inciampando in un paio di fogli abbandonati sul pavimento.
«Però volevo andare a fare un salto da Will, adesso, quindi facciamo che mi chiedi tutto quello che vuoi mentre mi accompagni là, okay?» mentì prendendomi a braccetto. «A proposito, Gid, sai a dov'è?»
«Penso sia in camera. Mi ha detto che oggi sarebbe stato lì: non gli andava molto di uscire.» Gideon si alzò e si sedette per terra affianco ad Amelia.
Meghan ringraziò e poi, portandomi con sé, iniziò a camminare verso la porta. Una volta giunte in corridoio mi sorrise piazzandosi difronte a me. Mi studiò per qualche secondo prima di parlare. «Allora?»
«Di solito non mi interessano queste cose, ma ho parlato con Derek. Non mi ha detto niente di preciso, è stato molto vago ed io vorrei sapere così accaduto tra voi tre. Mi ha accennato al fatto che lui e Will erano amici, ma non mi ha detto molto. Cercava di fare l'indifferente e quando qualcuno è così vuol dire che sotto c'è sempre qualcosa di più. Sembra farlo soffrire molto. Non ti sto chiedendo nulla, Meghan, non sei obbligata a rispondermi. Puoi anche non dirmi nulla. Me ne farò una ragione.»
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The Anchor Of Destiny
Teen FictionOrfanotrofio: un posto triste e monotono, che lega il passato col presente. Ma è così anche quando hai degli amici con cui condividere la tua tristezza, il tuo sarcasmo, le tue battute e le tue preoccupazioni? È così anche quando scopri fatti di cui...