Capitolo 23

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Il mese che era passato fu composto, per quanto mi riguardava, dal continuo cambio di discorso quando Will tentava di chiedermi cos'era successo quel giorno con Kaitlyn ed io, muta come un pesce, non avevo rivelato niente. Questo portava inevitabilmente al dolore e alle lacrime silenziose che nessuno vedeva ma che erano taglienti come lame affilate. Ignoravo tutto, esattamente come ignoravo Kaitlyn e Lexie e avevo prontamente deciso di dimenticare quella storia. Decisi che sarebbe stato il tempo, a curare le mie ferite senza che io affrettassi il processo. Sentivo il bisogno di farmi male emotivamente per punirmi per essermi fidata di Lexie e soprattutto di tutto quello che gli altri mi avevano fatto, anche se non era colpa mia. Ero convinta che Lexie avesse fatto tutto quello che aveva fatto solamente perché io le avevo consegnato su un piatto d'argento la possibilità di pugnalarmi alle spalle.

Se invece dobbiamo parlare di Amelia e Gideon... Be', lei era stata sincera come le avevo consigliato e lui aveva reagito abbastanza male, ma alla fine aveva accettato che Amelia e Derek si erano baciati, perché sì, lei gli aveva detto proprio questo. Stavo per prenderla a pugni, quando me lo ha raccontato. Anche Derek mi aveva raccontato che aveva baciato Amelia sapendo già che la ragazza me ne aveva già parlato. Non perché qualcuno glielo avesse detto, ma perché, parole sue, era convinto che lei me ne avesse parlato subito, visto che eravamo migliori amiche.

Gli avevo risposto che quando io avevo baciato Will, Amelia lo era venuta a sapere almeno un mese dopo. Lui non aveva ribattuto.

Gideon era andato a parlare con Derek. In base a quello che mi aveva detto quest'ultimo erano arrivati alla conclusione pacifica che non dovevano comportarsi come dei bambini e che quindi avrebbero cercato di venirsi incontro. Nonostante Derek e Amelia non avessero ancora parlato, ero più che sicura che sarebbero finiti insieme, ma mi preoccupavo molto per Gideon. Era molto sicuro che Derek e Amelia si sarebbero scambiati smancerie e occhiate in presenza di tutti noi, compreso Gideon. Come avrebbe reagito lui? Ma soprattutto, cosa pensava realmente? Perché ero più che sicura che aveva detto a Derek e ad Amelia che lui avesse capito, ma avevo la sensazione che dentro stesse soffrendo molto.

In ogni caso, in quel mese avevo passato molto tempo con Meghan, che si era rivelata essere una ragazza molto disponibile e simpatica. Era un po' stramba, ma chi, del resto, non lo era? Avevamo deciso che non avremmo mai parlato di disgrazie o cose del genere, soprattutto perché Meghan non voleva parlare molto di sé e di quello che aveva passato.

Il sedicesimo compleanno di Amelia era passato da pochi giorni quando, a fine febbraio, io e Will decidemmo di occupare la sala comune per leggere, o almeno, quella era la nostra intenzione, però finimmo sdraiati sul divano abbracciati, a parlare del più e del meno, scambiandoci sorrisi idioti e sguardi dolci.

«Allora, Hi, che soprannomi ti posso dare?» il ragazzo mi osservò sorridendo teneramente stringendomi forte.

«Mi hai già dato un soprannome e quello basta e avanza.»

«Ma quello te l'ho dato quando eravamo amici. Servono dei soprannomi più... Dolci.»

Feci una smorfia di disgusto distogliendo lo sguardo dai suoi limpidi occhi blu. «Io ho un'idea.»

Lui sollevò le sopracciglia colpito, come se non credesse che io potessi aiutarlo.

«Che ne dici di nessun soprannome?»

Lui abbassò immediatamente le sopracciglia guardandomi di sottecchi. «Non sei per niente simpatica.»

Eravamo seduti sul divano, uno di fianco all'altra, lui con il braccio sinistro che avvolgeva le mie spalle attirandomi a sé ed io con le gambe appoggiate alle sue cosce.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo mentre ci fissavamo dolcemente negli occhi - troppo dolcemente, per i miei gusti - fino a quando lui non alzò la mano destra per spostarmi alcune ciocche scure da davanti gli occhi con fare affettuoso mentre quella strana sensazione pervase il mio stomaco facendolo sembrare sottosopra.

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