«Okay, sentite questa: sapete come si dice quando un alieno è stanco?» Gideon si portò alla bocca il cucchiaio con cui stava mangiando la zuppa di zucca che Aalis aveva preparato per quel giorno. Io e Meghan eravamo andate a fare un salto in cucina, quando la cuoca stava preparando il pranzo e allora avevamo deciso di rimanere lì ad aiutarla - in realtà io e Meghan ci eravamo sedute sull'isola della cucina a parlare con Aalis mentre lei prepara da mangiare -. In poche parole, non fummo molto d'aiuto, ma questo era semplicemente un dettaglio abbastanza inutile.
Era da un paio di giorni che il sole risplendeva su Londra e quel giorno non era decisamente da meno. I raggi entravano dalle finestra della sala pranzo dell'orfanotrofio con decisione. Era un tempo abbastanza insolito, per essere solamente a Marzo, ma non potevo di certo dire che mi dispiacesse. Mi piaceva il sole, anche se portava con sé solo un minimo di calore. Solitamente le temperature in quel periodo non superavano i dieci gradi, eppure quell'anno fu diverso.
«Io credo di non volerla sapere.» rispose Amelia immediatamente. Un boato di risate si sollevò dalla parte del tavolo che noi occupavamo guadagnando un paio di occhiatacce lanciate da Kaitlyn.
«Ma vi giuro, è stupenda!» Gideon ci guardò uno a uno soffermandosi maggiormente su Meghan seduta al mio fianco. Ci eravamo seduti un po' com'era capitato, quella sera, ed io ero seduta tra Meghan e Will mentre ascoltavamo Gideon che raccontava pessime battute. Quella era la quarta.
Il mio sguardo si posò su Derek, che si era accomodato di fronte a me tra Amelia e Gideon. Sorrideva al moro seduto al suo fianco mentre mangiava silenziosamente la zuppa preparata da Aalis. In realtà quella zuppa non era proprio una delle migliori che la cuoca avesse mai preparato perché, mentre il pasto era sul fuoco, Aalis si era messa a parlare con me e Meghan dimenticandosi completamente del passato di zucca.
«Non ci giurerei troppo.» affermò Will sorridendo. «L'altra sera mi ha tartassato di freddure pessime prima di andare a dormire. Potevo benissimo fare un incubo in cui Gid mi raccontava per ore battute squallide.»
Di nuovo scoppiammo tutti a ridere. Notai Kaitlyn che, seduta a capotavola in fondo alla sala da pranzo, tentava di trattenersi per evitare di scoppiare a ridere mentre Aalis e Meredith ci sorridevano contente. Sapevo quanto loro che era un bene che, dopo tutto il tempo che avevamo passato incatenati alla nostra vita difficile, stavamo ridendo tutti insieme, come un normale gruppo di amici.
«Stai zitto, Will!» esclamò il diretto interessato dai capelli castani. «Allora, volete sapere o no la fine della battuta?»
Tutti esitammo scambiandoci diverse occhiate.
«Oh, al diavolo! Io ve la dico lo stesso. Quando un alieno è stanco si dice che è st-ufo!» Gideon sorrise orgoglioso di se stesso.
Ci fu qualche minuto di un immobile silenzio prima che Will, che si era appena infilato un po' di zuppa in bocca, iniziò a ridere risputando la passata nel piatto senza mai smettere di ridere. Quel suo gesto goffo portò tutti a ridere, anche Kaitlyn, che per una volta si lasciò andare sorprendendo tutti quelli che avevano un quoziente intellettivo abbastanza alto da capire che la governante era una persona fredda e distaccata. Sorprese un po' anche me, ma io sapevo che lei era una donna che sapeva lasciarsi trasportare, anche sotto la maschera che si era costruita, anche sotto gli strati composti da risolini sarcastici e comportamenti acidi.Presi un tovagliolo dal tavolo e mentre Will stava ancora ridendo gli appoggiai una mano sulla nuca e tentai di pulirgli il viso dalla sostanza densa e arancione. Lui non ci fece neanche caso, al mio gesto, ma io ebbi l'occasione di vederlo felice, una delle poche volte ancora in cui lo avrei visto tale, anche se io, in quel momento, non lo sapevo.
«Ha fatto più ridere la reazione di Will che la battuta di Gideon.» affermò Amelia tra una risata e l'altra. Il moro parve offeso dall'affermazione di Amelia, ma era troppo impegnato a ridere a crepapelle per badare alle affermazioni della biondina.
Passarono all'incirca una decina di minuti prima che tutti tornassero a mangiare normalmente, anche se, in realtà, Gideon voleva continuare a far battute. Non tutti condividevano quella sua voglia, ma anche se gli avessimo detto di smetterla, lui avrebbe continuato comunque.
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The Anchor Of Destiny
Подростковая литератураOrfanotrofio: un posto triste e monotono, che lega il passato col presente. Ma è così anche quando hai degli amici con cui condividere la tua tristezza, il tuo sarcasmo, le tue battute e le tue preoccupazioni? È così anche quando scopri fatti di cui...