Capitolo 29

10 2 0
                                    

«Tengo fame.» Rebecca sedeva sul mio letto e mi fissava con i due occhi verdi spalancati per cercare di persuadermi. Era primo pomeriggio e Ruby non aveva voluto mangiare a pranzo, ma in quel momento mi stava implorando di darle almeno un panino. Io mi ero seduta sulla scrivania per togliermi la tentazione di prenderla in braccio e portarla giù nelle cucine. Amelia, intanto, sedeva tranquillamente sul suo letto con un libro dalla copertina rigida appoggiato sulle gambe. Era immersa nella storia intricata di chissà quale racconto e ogni tanto alzava la testa per capire come procedeva la situazione.

«Se ha fame, dalle qualcosa da mangiare.» affermò la biondina comportandosi come se la situazione fosse facile. Vista da lontano, infatti, lo era, ma per me che la stavo vivendo era più complicata: Meredith mi aveva detto di non darle nulla da mangiare, visto che non aveva toccato cibo per tutto il pranzo.

«Non è così facile.» risposi alla mia compagna di stanza.

Lei mi guardò alzando le sopracciglia. «Sinceramente, Hilary, non capisco dov'è il problema.» indicò la bambina con un cenno del capo. «Ha fame e tu devi sfamarla.»

«Prima di tutto non è un leone in uno zoo e poi Mer mi ha chiesto di non darle nulla da mangiare fino all'ora della merenda. La merenda è tra due ore ed io vorrei tanto darle qualcosa da mangiare, ma se lo facessi, scatenerei l'ira di Meredith.»

«E se non lo fai scateni quella di Rebecca. Dal mio umile punto di vista, l'ira della marmocchia è peggiore.» senza aggiungere altro, Amelia tornò a leggere. Lei aveva dato il suo contributo, ora toccava a me.

«Hilary.» disse Ruby lanciando uno sguardo alla ragazza seduta sul letto affianco al mio per poi riportare i suoi occhioni dal verde intenso su di me. «Cosa vuol dire "ira" e "marmocchia"?»

Scesi dalla scrivania e mi avvicinai alla bimbetta, mi inginocchiai sul tappeto e la osservai guardandola dal basso verso l'alto. Le appoggiai le mani sulle gambe sottili prima di iniziare a parlare: «"Ira" è un'altro modo per dire "rabbia", mentre marmocchia è come dire bambina.»

«Ah!» si portò l'indice alle labbra sottili senza distogliere lo sguardo da me. «Ora posso mangiare?»

Alzai gli occhi al cielo, ma prima che potessi risponderle un no secco, sentimmo bussare alla porta della stanza. Amelia alzò lo sguardo verso l'uscio e con tranquillità disse a chiunque fosse al di là della porta di entrare.

La chioma bionda selvaggia di Will entrò dalla porta accompagnato dal sorriso contento che aveva in quel periodo. Indossava una felpa blu scuro che gli stava piuttosto larga e dei pantaloni neri della tuta. Appena vide la bambina le sorrise e si chiuse la porta alle spalle.

«Ehi ragazze, come va?» guardò dritto negli occhi smeraldo della bambina. «C'è qualcosa che non va, Ruby?»

«Hilary, no dare me comida.» Rebecca incrociò le braccia mostrando un bellissimo broncio volendo sembrare arrabbiata, ma era troppo tenera per essere presa sul serio.

Quando spostai lo sguardo da lei, vidi che Will mi guardava confuso cercando di capire cosa avesse appena detto la bimba dai capelli corvini.

«Ha fame, ma Meredith mi ha detto di non darle nulla da mangiare perché a pranzo non ha toccato cibo.» spiegai.

«Io le ho detto di darle qualcosa.» si intromise Amelia chiudendo il libro e alzandosi in piedi. «Lei non mi da retta. Prova a convincerla tu, Will.» venne nella nostra direzione spostandosi i ricci biondi da davanti il viso. «Io vado in biblioteca. Ci vediamo più tardi.»

Alla svelta abbracciò sia Will che me, diede un bacio sulla guancia a Rebecca che immediatamente sciolse il suo broncio e sorrise alla ragazza che le scompigliò i capelli prima di uscire.

The Anchor Of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora