Capitolo 35

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Kaitlyn aprì la porta d'ingresso e con un singhiozzo lasciò passare Will. Il ragazzo guardava con sguardo perso il viso dell'amica che teneva in braccio e il taglio che lei aveva sul collo.

Nel frattempo io tentavo in ogni modo di versare la colpa su Kaitlyn, nonostante fossi stata io ad affrontare quell'uomo. Amelia era morta per me, per qualcuno che in realtà non si meritava nulla di quello che era accaduto.

La luce del sole mi illuminò il viso mentre cercavo di mettere a fuoco quello che si estendeva oltre la porta dell'orfanotrofio. Quasi tutti gli orfani erano in cortile che cercavano di rassicurarsi a vicenda, dicendo che sarebbe andato tutto bene, ma in realtà non era così. Nulla sarebbe andato bene, non dopo quel giorno. E più loro cercavano di convincersi, più io diventavo cosciente dell'aver provocato la morte della mia migliore amica, di mia sorella.

Derek e Meghan erano seduti per terra, con lo sguardo basso, uno vicino all'altra. Derek stringeva la biondina tra le sue braccia mentre si guardava i piedi con aria preoccupata. Sembrava quasi che il ragazzo avesse perso ogni speranza, che si fosse rassegnato.

«Derek.» lo chiamò Meredith alle sue spalle. Lui si voltò nella direzione della donna mentre lei gli indicava con un cenno Will che teneva in braccio Amelia. Anche Meghan alzò lo sguardo sul biondino impallidendo completamente.

Il moro si alzò in piedi e iniziò a correre verso Will mentre gli occhi gli diventavano lucidi pian piano.

«Mi dispiace, Der.» Will scoppiò in lacrime salate cercando di non guardare l'amico negli occhi, cercando di evitare lo sguardo di tutti.

Derek non disse niente. Rimase fermo immobile a fissare la ragazza tra le braccia dell'amico come se fosse stato vuoto, senza emozioni. Come se il mondo, per lui, si fosse fermato in quell'istante. Non riusciva a piangere, non riusciva a parlare, non riusciva a muoversi. Tutto si era bloccato in quel lungo istante di dolore.

«Oh, Amy...» sussurrò infine mentre la sua espressione impassibile diventava una colma di sofferenza.

Will appoggiò delicatamente Amelia a terra mentre Derek si inginocchiava al fianco della ragazza iniziando a piangere. Io mi avvicinai a lui mi sedetti a terra vicino al moro e lo abbracciai iniziando a piangere, sfogandomi per tutto quello che era successo. Mi lasciai andare come poche volte avevo fatto. Derek appoggiò la testa sulla mia spalla evitando di guardare qualsiasi persona in faccia, persino Amelia.

«È tutta colpa mia... Mi... Mi dispiace.» singhiozzai. «Sono stata un'idiota. Non ho pensato alle conseguenze.»

Afferrai la mano della ragazza stesa a terra stringendola forte. Era l'unico modo per sentirla ancora vicino a me, per essere sicura che lei ci fosse ancora, che lei mi perdonasse per le pessime scelte che avevo preso.

«Non è colpa tua...» mormorò Derek senza guardarmi. Udii quella frase solamente io, data la vicinanza tra me e il ragazzo. «Qualsiasi cosa sia successa, so che non è colpa tua. Tu non le faresti mai del male.»

«Ho provocato quell'uomo.»

«Non era tua intenzione fare del male ad Amelia. Tu non c'entri nulla.» altre lacrime iniziarono a scivolargli copiosamente sulle guance.

Rimasi in silenzio, con gli occhi chiusi cercando in tutti i modi di rassicurarmi del fatto che non ero stata io, che non era colpa mia. Ma mi sembrava talmente ingiusto non definirmi non colpevole. Era colpa mia nonostante Derek dicesse che non fosse così.

Alzai lo sguardo per cercare Will, ma davanti a me e Derek non c'era nessuno, neppure Kaitlyn. Mi voltai verso il gruppo di orfani alle nostre spalle. Vidi Kaitlyn che stava parlando con Meghan, la quale aveva gli occhi completamente lucidi e le guance rosse e umide dalle lacrime. Ma di Will non c'era traccia. E neanche di Gideon. «Derek.» dissi immediatamente con le lacrime agli occhi e un nodo di paura in gola. «Derek. Will è rientrato.»

The Anchor Of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora