2. So, Harold...

4.8K 236 24
                                    

-Quella testa di cazzo non si è neanche presentato.-
Louis era scontroso come suo solito, infastidito da quel ricciolino troppo serio e freddo, che era appena uscito da lì per poter rispondere a una chiamata.

-È mio amico.- lo avvisò il poliziotto buono.

Gli scappò una leggera risata, ricambiata da uno sguardo confuso dal moro.
-Beh, allora hai un amico di merda.-

-Sta solo facendo il suo lavoro.- continuò a giustificarlo, ma a Louis dava semplicemente fastidio.
-Quando faccio il mio lavoro sono carino e gentile, dovrebbe fare lo stesso. E che razza di avvocato non dice neanche il suo nome? Sul serio mio padre assume gente di merda?-

Il più grande continuava a lamentarsi, ma a Liam non piaceva più di tanto. Forse Harry era stato leggermente maleducato a non presentarsi, ma era sua amico e non poteva buttare parole su di lui così.
-Lavora da un annetto, ma è uno dei migliori.- gli disse prima di aprire la porta, per poter vedere a che punto fosse Harry così da proseguire.

-E si chiama Harry Styles.-
Poi uscì dalla stanza.

Harry Styles? Lo aveva sentito da qualche parte forse.
Ma dove?
Non ricordava. Forse si sbagliava, e in più non aveva tempo per pensarci in quel momento.
Quel tipo-Harry Styles, almeno ora sapeva il suo nome-era appena rientrato e si era accomodato alla sedia per poter continuare.

Louis gli aveva detto una versione dei fatti inventata, in modo da non mettere in mezzo Zayn o persino Niall (che colpa non ne aveva per niente).
Forse avrebbe dovuto dire la verità almeno al suo avvocato, ma non si fidava di un servo di Mark Tomlinson.
Gli aveva semplicemente spiegato che era la prima volta che la provava e la spacciava. Zayn aveva deciso di portargli in questa discoteca, dove aveva pensato che fosse un ottimo posto per spacciare, e che qualcuno l'aveva comprata, ma non sapeva quanta ne avesse l'amico all'inizio quindi disse semplicemente che l'aveva data ad un solo ragazzo ma che non ricordava.
Harry sembrò crederci, quindi era più sollevato.

-Allora, Harold, dicevamo?-
Il soprannome fu abbastanza per catturare a pieno la sua attenzione. Poi però abbassò di nuovo lo sguardo sul tavolo, scuotendo leggermente la testa.
Louis non capì il perché di quell'atteggiamento, ma non osò chiedere.
Tendeva sempre ad analizzare troppo le persone prima di conoscerle, così da farsi un idea mentale di lui.
Era per questo che molti odiavano gli psicologi, tendevano sempre a scrutare nel profondo anche quando nessuno lo chiedeva. E Harry lo notò, ma non poteva farci nulla. Era un suo cliente.

-Chi ti ha dato la droga?- chiese invece. -Sono 1,8 grammi di cocaina, è considerato reato oltre i 1,6, quindi magari potremmo parlare con chi te l'ha data.-
Ovviamente non aveva la più pallida idea di come l'amico si procurasse la droga, ma per fortuna Zayn aveva venduto il resto prima e non doveva rischiare più di tanto, o almeno sperava.

-Non lo so, l'ho presa da un tipo incappucciato in qualche vicolo. E l'ho rivenduta, tutto qui. L'ho incontrato per caso e ho visto che vendeva ad un altro, così ho chiesto.- inventò semplicemente. Sembrava una buona bugia.

-Potremmo dire che era per uso personale, ma quei due decigrammi in più violano comunque la legge.- il più piccolo stava pensando a un modo per non farlo finire in prigione e per non essere ammazzato dal padre del ragazzo.

-Per due decigrammi? Ma che cazzo, diciamo che probabilmente era rotta la bilancia del tipo.-

Ovviamente non riusciva a rimanere serio per molto, e Harry cercò di nascondere un leggero sorriso e rimanere freddo.
Ma una piccola fossetta spuntò sul suo viso, e Louis ne fu sorpreso.
-Sto simpatico anche a chi lavora per Mark, grande.- lo prese come un traguardo personale, cosa che fece roteare gli occhi all'avvocato.

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora