31. I'm happy.

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-Quante cazzo di sigarette hai fumato?-

-Undici?- non lo ricordava, ma appena ne finiva una ne prendeva un'altra.
Era stanco. Era stato quattro ore dentro quell'ospedale, rimanendo al fianco di Fizzy (finalmente l'aveva vista) tutto il tempo.
Si sarebbe dovuta svegliare da lì a qualche giorno, e lui voleva rimanere lì finché non fosse successo.
E ora era di nuovo a casa sua con i suoi amici, lui sul balcone di camera sua e gli altri giù nel giardino a ridere e scherzare (voleva solo stare un po' solo a pensare, e fumare ovviamente).

Niall però lo aveva raggiunto, levandogli il pacco di sigarette tra le mani.

-Che cazzo?-

-Smettila di fumare, Dio. Stai esagerando.- e poi puzzava di fumo, ed era insopportabile.

-Avevo voglia.- scrollò le spalle. Lo rilassava, anche se sapeva di star sbagliando.

Teneva lo sguardo giù su Harry, mentre rideva con i due di qualcosa che non poteva sentire.
Sorrise anche lui. Gli piaceva come arricciava il naso e mostrava le fossette quando rideva. Gli riempiva il cuore.

-Stai sorridendo guardando Harry?-

Sospirò, tornando serio e guardando il biondino. -Niall, perché cazzo non mi hai mai fatto conoscere Harry? Perché non mi hai mai detto che era interessato a me?-

Oh. Lo sapeva. -Mi ha chiesto lui di non parlarti di te. Era insicuro, Louis, non riusciva neanche a guardarti due secondi quando passavi. Sai che cazzo ha fatto? Ha chiesto di lavorare per Mark solo perché pensava che prima o poi avrebbe avuto la possibilità di conoscerti, almeno ci è riuscito.-

Louis era sorpreso. Aveva fatto tutto quello per lui? Per un coglione così?

Si sedette a terra, poggiando la schiena sulla ringhiera vetrata.

-Davvero?-

-Ha sperato di vederti a quelle cazzo di cene di famiglia a cui non ti sei mai presentato, ha fatto il possibile per farla sembrare una strana coincidenza e conoscerti come se mai ti avesse visto prima.- spiegò. -E alla fine ci è riuscito, ottenendo il tuo caso.-

-Mi sento uno schifo.- ammise.
Si poteva stare così male e sentirsi così tanto in colpa? Perché gli sembrava di avere un enorme peso sul petto ora.

-Lui non la pensa così, certo sei stronzo, ma è felice di esserci finalmente riuscito.- voleva solo il meglio per entrambi, e finalmente poteva accadere qualcosa tra i due. -Faccio salire Harry qui.-

-Cosa?- lo guardò, confuso.

-Ora Harry salirà qui, okay? E tu, bastardo, lo bacerai.-

Ma-
Non ebbe neanche il tempo di parlare, che Niall era già andato via.
Baciarlo lì a casa sua? Così di punto in bianco? Forse era meglio farci una sola chiacchierata e baciarlo più tardi in camera d'Hotel.
Non lì.

-Hey...- sentì mormorare il più piccolo.
Non avevano ancora parlato dal giorno prima. Era troppo in imbarazzo, ancora allora.

Poi Harry aveva un ansia assurda. Voleva baciarlo?

-Hey, vieni qui.-

Louis voleva un'altra sigaretta, ma Niall le aveva portate via tutte. Doveva trattenersi.

Si mise seduto accanto a lui, guardando davanti a sé.

Ansia. Tanta ansia. Panico.

-Devo chiederti perché mi hai chiesto di baciarti o devo dedurre da solo?-

No, no. Non doveva dedurre da solo. Perché non voleva che capisse che era lui (troppo tardi).

-T-tu mi hai detto quella cosa...- borbottò, cercando di non tremare (e fallendo).

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora