15. Harry is teaching me.

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-Tutto bene amore?-

Louis sorrise ad Eleanor una volta rientrati nel ristorante. -Certo, tutto okay.-

Harry era ancora completamente in imbarazzo e cercava di non alzare lo sguardo su nessuno di loro. Era normale che gli dicesse qualcosa del genere come se nulla fosse?
Non era pronto a sentirsi così tanti complimenti da Louis, specialmente sullo smalto.
Pensava che l'avesse criticato quando lo aveva visto il primo giorno, ma a quanto pare non era così, e lui ne era più che contento.

I genitori sembrarono ignorare il discorso precedente, dove Louis aveva buttato parole addosso a Mark.
Ma ormai era l'abitudine.

-Siete diventati amici tu ed Harry?- si incuriosì subito Johannah, guardando i due con un sorriso sul volto. Sembrava che si stessero legando, e lei ne era semplicemente molto felice.

-Amici? Mmh.- Louis sembrò pensarci un attimo.
Erano amici? Forse conoscenti? Era strano il rapporto che si era creato, ma in qualche modo era un amicizia. -Almeno anche se lavora per Mark è decente, quindi suppongo di sì, siamo amici.-

Amici. Louis ed Harry erano amici. Non era più uno sconosciuto per lui. Non era più semplicemente uno a cui Niall dava lezioni all'università o un avvocato che lavorava per suo padre.
Era Harry, un amico di Louis.
E lui che pensava che fossero finiti i momenti in cui doveva trattenersi nel sorridere dalla gioia e annuire per non esaltare, ma a quanto pare non era così.

Due giorni prima Louis gli aveva detto che non lo erano, o qualcosa del genere.
E poi era lui il ragazzo strano? Louis cambiava idea ogni secondo e lo faceva confondere ancora di più.

-Sono contenta allora.- sorrise alla madre sincero, poi ripresero finalmente a mangiare in silenzio.

Il padre a volte lo guardava con sguardo arrabbiato, ma non fiatava quindi Louis semplicemente ignorò la cosa.
Johannah fece alcune domande alla coppia e a Harry, per capire come andasse nelle loro vite e risposero tranquillamente.
Louis era felice di parlare con la madre faccia a faccia finalmente, e la compagnia della sua ragazza e del suo nuovo amico non gli dispiacque per niente.

*

-È stato un piacere pranzare con voi.-

-Anche per noi, Harry.- Mark strinse la mano al ricciolino con un sorriso sul volto. -Ti diamo un passaggio a casa?-

-No, tranquilli. È qui vicino, torno a piedi.-

-Ma se è a mezz'ora da qui.- controbatté Louis, ricordando dove abitasse Harry.

-Non importa, mi faccio una camminata.-
Voleva solo camminare per un po' con le cuffiette alle orecchie e ascoltare musica tutto solo.

-Okay.- mormorò, e mentre gli altri salutavano Harry lui rimase lì affianco a lui. -Niall mi ha detto che hai due numeri, suppongo che io abbia quello che usi per lavoro, quindi magari dovresti darmi l'altro se volessi contattarti.-

In realtà glielo aveva detto Liam (che ora voleva ammazzare, ma evitò di pensarci in quel momento) quando aveva scoperto il tutto.
Voleva vedere cosa avrebbe fatto per coprirsi ancora, e sembrò pensarci un attimo.

-Non importa, l'uno vale l'altro. L'importante è che so che sei tu, no?- gli venne quasi da ridere alla sua domanda, dando mentalmente dello stupido al ragazzo davanti a sé.

-Va bene, allora magari ci organizziamo per piano in questi giorni.-

Harry sorrise per l'ennesima volta. -Okay.-

-E Louis.- lo richiamò prima che si allontanasse. -So che favore chiederti, ma non so se te lo chiederò davvero.-

Il più grande corrugò la fronte, poi fece spallucce. -Puoi chiedermi qualsiasi cosa. Quando vorrai, fallo senza pensarci.-

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora