17. Am I the only straight here?

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Harry era sbiancato, e stava andando decisamente in panico.
Quindi lo sapeva. Aveva solo fatto finta di non sapere nulla, e lo avrebbe dovuto capire prima.
Ma come poteva spiegarglielo?
Era tutto difficile.
Louis si sarebbe solo inquietato se avesse saputo la verità.
Non poteva, ma qualcosa doveva pur dire.

Provò ad aprire bocca per poter parlare, cercando le parole giuste per una buona cazzata.

-Louis, non ricordo davvero di aver conservato la foto, l'avrò lasciata lì per sbaglio, non...-

-Posso crederti.- lo fermò subito. -Ma dimmi perché cazzo l'hai scattata e scritto quello dietro.-

Era in ansia. Giocava a caso con gli anelli e teneva lo sguardo basso per evitare di vedere le espressioni del liscio.

-Io...- fece un respiro profondo. Doveva. -Io...-

Un rumore dalla porta d'ingresso interruppe velocemente il più piccolo.

-Heylà!- la voce di un irlandese distrasse i due.

Niall e Zayn erano arrivati in salotto, e persino Liam era lì con loro. Come se quella fosse casa di uno dei due.

Diventarono seri e silenziosi guardando i due confusi.

-Che succede?- domandò subito il biondino.

Il più piccolo si passò una mano sul volto, sospirando. Gli avevano interrotti, e non sapeva se ringraziarli o odiarli.
Probabilmente la prima opzione, ma quando alzò lo sguardo Louis sembrava ancora più arrabbiato di prima.

-Nulla, Harry mi stava solo insegnando a suonare.- mentì, dato che neanche avevano iniziato. -Che cazzo fate qui? E perché c'è anche il poliziotto?-

-Dato che c'era Harry abbiamo pensato di venire tutti insieme, no?- rispose con fare ovvio il pakistano. -Perché cazzo sei senza maglia?-

-Vi devo ricordare che è casa mia?-

-Mi hai traumatizzato il migliore amico?- Liam si avvicinò a lui, che sembrava ancora giù di morale e scosso. -Oi, tutto okay?-

I due guardarono il più grande.
Volevano risposte, specialmente il biondo tinto che sapeva tutto che si stava iniziando a preoccupare.

-Certo, sto bene.- rassicurò il più piccolo, sfogliando un sorriso insicuro. Era solo una domanda, non doveva andare così tanto in panico.

-Louis.- lo richiamò Zayn, quasi sembrava serio, mentre lo squadrava per bene. -Sei ingrassato?-

Ci fu un attimo di silenzio generale, dove il suo migliore amico lo guardò probabilmente mentre escogitava ad un piano per ammazzarlo.

-Non sono ingrassato!- protestò. -Mi metto una maglia, non guardarmi più.-

-Zayn, ti pare la domanda giusta da fare?- lo rimproverò il suo migliore amico, una volta che il più grande si era allontanato per raggiungere la sua stanza ed indossare finalmente qualcosa addosso.

-Ma si è allontanato, no?- forse Zayn non era così idiota come pensavano. -Allora, che succede?-

Fissarono tutti il ragazzo ancora seduto allo sgabbello del pianoforte.
Lui sospirò e parlò piano.

-Ha scoperto che mi fingo Liam, ma lo sapevate già, no?- i tre annuirono dispiaciuti.

Zayn non conosceva ancora Harry, quindi non si sentiva in colpa come gli altri due.
Niall era sia amico di Harry che di Louis, e cercava di non ferire nessuno dei due e di fare la cosa giusta. Era la persona in mezzo a loro che doveva aiutare entrambi senza creare casini. Era piuttosto complicato, ma ormai ci stava facendo l'abitudine.
Liam invece era amico di Harry. E con lui era più deluso, perché pensava che glielo avrebbe detto. Invece l'aveva tenuto nascosto anche lui.
E si porse una domanda.
Poteva almeno fidarsi di uno di loro, o doveva solo avere fede in se stesso?

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora