7. Goodnight, Mr. Tomlinson.

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Louis aveva esagerato come al solito.
E si trovava da solo al bancone di un bar completamente andato.
E non sapeva chi chiamare, perché era tardi e non voleva ancora vedere i tre.
Aveva anche pensato di chiamare Liam, ma era un poliziotto, e probabilmente sarebbe finito nei guai.
Aveva controllato i messaggi di Eleanor, Zayn e Niall che chiedevano dove fosse e cose del genere, ma aveva ignorato il tutto e aveva chiesto un altro giro di qualunque cosa stesse bevendo (non ne aveva idea, ma era forte).

-Non puoi tornare a casa da solo.- il barista continuava a dirlo, preoccupato per lo stato del liscio. -Vuoi che ti chiami qualcuno?-

-Non lo so, odio tutti in questo momento.- ammise, cercando di capire chi potesse chiamare.
Aveva altri amici, ma che vedeva raramente, quindi gli sembrò inopportuno chiamare uno di loro.
C'era una persona che avrebbe potuto chiamare, ma lui sarebbe stato peggio degli amici probabilmente.

-Non puoi restare qui per sempre, decidi chi chiamare.-
Era l'una di notte, e Louis era lì già da tanto, quindi doveva andarsene senza opporsi.

Mise le mani nella tasca del cappotto, in cerca del suo cellulare. Ma quando lo tirò fuori c'era anche un bigliettino vicino con una scrittura più che familiare.
Era di Niall.

"Ti servirà prima o poi" era ciò che c'era scritto, con dietro un numero e un nome.
Sbuffò.
Forse lui gli avrebbe coperto le spalle, come aveva già fatto.
Non voleva essere licenziato, no? Quindi doveva per forza aiutarlo.
Anche se gli avrebbe fatto la ramanzina peggio degli altri, doveva chiamarlo.

Digitò il numero con poca voglia, e portò il telefono all'orecchio.
Ci vollero più secondi, ma alla fine rispose molto assonnato.

-Pronto?-
Lo avrebbe ammazzato per averlo svegliato? Era ciò che si chiese, e probabilmente la risposta era sì.

-Signor Styles.- disse soltanto. Doveva cercare di parlare in modo decentemente.

-L...- si fermò. -Signor Tomlinson, è notte.-

-Davvero? Wow, non me ne ero per niente reso conto. Sono scioccato da questa affermazione.- stava facendo l'idiota, ma almeno le parole sembravano essere giuste. -Mi serve un altro favore.-

-A quest'ora?-

-Ma ho prima una domanda.-

Lo sentì sospirare. -Cosa?-
Voleva solo tornare a dormire.

-Se avessi bevuto, diciamo... tanto, e fossi molto ubri...-
Lo interruppe subito. -Ma che cazzo? Sei ubriaco? Non si può bere sotto un processo, mi avevi detto che sapevi come funzionasse!-
Lo stava già sgridando.
Bene.

-Mentivo, mi sembra ovvio.- fece spallucce, anche se non poteva vederlo. -Ora che hai risposto alla mia domanda, puoi venirmi a prendere?-

Ci fu un attimo di silenzio in cui Louis pensò che Harry stesse escogitando un piano per ammazzarlo.

-Non puoi chiamare Niall o Zayn? O la tua ragazza? Perché me?-

-Se la polizia mi trova ubriaco sono fottuto, ma se fossi con te sarei salvo perché mi copriresti le spalle.-
Sembrava un ottima osservazione, e non aveva idea del perché riuscisse ancora a ragionare e parlare più o meno normalmente.

-Porca troia.- dal tono di voce si capiva fosse arrabbiato, ma sapeva lo avrebbe aiutato, perché-sfortunatamente-il liscio aveva ragione. -Mandami la posizione.-

Poi chiuse la chiamata, e Louis lo fece subito.
Avrebbe dovuto ringraziarlo una seconda volta ed essere di nuovo in debito con lui.
Harry almeno aveva due favori che poteva chiedergli, quindi non si dispiaceva più di tanto.
Avrebbe sicuramente trovato i favori giusti.

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora