25. You're amazing.

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-Cerco Félicité Tomlinson.-

Louis non aveva neanche avvisato la famiglia che sarebbe arrivato. Non ne aveva avuto il tempo, voleva solo vedere sua sorella e assicurarsi che stesse bene.

-Terzo piano, stanza 273.- l'informò la donna al computer, e lui svolazzò velocemente verso le scale.

Dopo essere arrivati in aeroporto avevano affittato un auto a noleggo (che Harry aveva guidato con affianco Louis) e lo avevano lasciato di fronte all'ospedale. Sarebbe ritornato con la sua famiglia e aveva detto ai quattro di andare tranquillamente in hotel.

-Louis?- la voce di Jay-perfetta e unica come al solito-rieccheggiò nel corridoio.
Il volto confuso e inaspettato si notava anche da lontano, mentre lui si avvicinava a lei.

-Ho preso il primo aereo cne potevo, sono con i ragazzi.- spiegò velocemente, mentre l'abbracciava e fissava la porta chiusa della stanza.

Lei annuì. -Papà sta parlando con il dottore, le ragazze invece sono a casa.- sospirò, probabilmente troppo stanca. -È in coma farmacologico, ma è viva.-

Oh.
Si strinse il labbro, cercando di stare più tranquillo. Sarebbe andato tutto bene, no?

-Sono morta dentro. Ha rischiato davvero grosso.- Louis non poteva neanche immaginare il dolore che Johannah provava.
Prima suo figlio che prova la cocaina e ora anche Fizzy.
-I dottori hanno detto che ne fa uso già da due anni.-

Due anni e non se ne erano mai accorti? Si stava sentendo uno schifo totale.

-Quando sei stata male tu.- ipotizzò. -Sarà stato per quello che ha iniziato.-

La povera madre due anni prima aveva avuto una tostissima battaglia contro la leucemia, che per fortuna era riuscuta a sconfiggere.
Ma forse Fizzy aveva iniziato a fare uso di droghe per quella ragione.
Louis si ubriacava come un pazzo ogni sera e lei era passata direttamente alle cose più forti, a soltanto sedici anni.

-Ma hey...- la mamma sorrise dolcemente. -Andrà tutto bene, dovresti andare dai tuoi amici. Quando si sveglierà ti chiameremo, d'accordo?-

Louis corrugò la fronte, per poi scuotere ripetutamente la testa. -No, voglio rimanere qui con te.-

-Non si sveglierà per ora.-

-Resto solo un oretta con te.- controbatté ancora, non volendo lasciare la madre sola.
In realtà c'era Mark da qualche parte dell'ospedale, ma voleva comunque rimanere un po'.

Si spostarono in sala d'aspetto, dove a quanto pare c'era il padre che parlava con qualche medico.

-E tu che ci fai qui? Hai trovato il modo per andartene dallo stato della California senza problemi?-

-"Ciao Louis, come va?"- ironizzò il figlio, roteando gli occhi e osservando quell'odioso padre raggiungere i due. -Di solito si parte così con le conversazioni.-

Ultimamente lo aveva visto anche troppo e la cosa non gli piaceva (in realtà solo due volte, ma di solito lo vedeva una/due volte all'anno, a distanza di mesi).

-Posso preoccuparmi per Fizzy o pensi che l'abbia fatto per scappare dalla California?- sul serio pensava qualcosa del genere?
Cioè, sì, Louis era stronzo e questo non lo metteva in dubbio nessuno, ma non di certo fino a quel punto. Non scherzava mai se si trattava della sua famiglia (beh, tranne se si parlava di Mark).

-Siamo tutti e tre preoccupati per Fizzy, quindi calmiamoci.- almeno entrambi ascoltavano Johannah senza obbiettare. -Siete impossibili voi due.-

-Colpa sua.- scrollò le spalle Louis, ottenendo un occhiataccia da entrambi i genitori.

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora