33. Harry is drunk.

3.9K 198 99
                                    

Era passata all'incirca una settimana d'allora. Louis-con suo dispiacere-e i ragazzi erano tornati a Los Angeles dopo che Félicéte si era finalmente svegliata.
Stava bene e aveva giurato al fratello più o meno mille volte che non era colpa sua, ma che dopo la malattia della madre aveva provato e non si era più allontanata.
Ma l'importante è che si sarebbe sicuramente rimessa in riga, e lui non poté che esserne felice.

Solo che odiava essere ritornato lì, lontano dal suo ragazzo e in casa con Eleanor a cercare un momento in cui dirgli la verità.
Ci aveva provato, la sera prima, ma era finita più che male e non sapeva neanche come dirlo a Harry.
Avevano semplicemente bevuto per divertirsi (e Louis per prendere coraggio e parlare) ed era successo.
Non avrebbe mai voluto farlo, mai. Ma si era risvegliato senza nulla addosso con lei affianco nello stesso stato.
E odiava tutto ciò.
Odiava se stesso per non essere riuscito a fermarla e odiava se stesso per aver fatto una cosa del genere quando il ricciolino era probabilmente a casa sua ad aspettare un messaggio di Louis che non sarebbe mai arrivato.
Odiava aver dovuto pensare a lui durante l'accaduto. Odiava tutto.
Voleva solo ritornare in quella camera d'Hotel e continuare a baciare la persona giusta con il suo sapore di fragola, a ridere, a fare discorsi seri osservando gli occhi smeraldo del ragazzo e capire di essere perso di lui.
Voleva solo tornare da Harry e rimanerci tutto il tempo.

Era di nuovo sera, ed entrambi si trovavano sdraiati tranquillamente sul divano e parlando di qualcosa a cui Louis non stava neanche dando ascolto. Le sue risposte erano principalmente "mmh".

-Hey Lou, ieri è stato stupendo.- la "sua ragazza" gli lasciò un bacio sull'angolo della bocca e lui non faceva altro che ricordare i baci di Harry.

Non era stato stupendo. Si stava sentendo solo fottutamente male. Non sapeva neanche descriverlo, ma lo stava soffocando e voleva scoppiare a piangere.

-Tutto bene?-

-Benissimo.- rispose frettoloso. Non voleva che lei vedesse le sue emozioni. Non voleva che lo capisse. Voleva Harry.

Solo che non si aspettava di vederlo allo stipite della porta a mezzanotte completamente ubriaco.

-Che cazzo, Harry?- aveva appena aperto la porta dopo aver sentito il campanello ed essersi chiesti chi cazzo potesse essere a quell'ora.
Ed era semplicemente Harry. Ubriaco.
E Eleanor era a pochi passi da loro.

-Scusa, non volevo venire qui ma...- si fermò, cercando di formulare qualcosa. Poi però scrollò le spalle. -Non lo so.-

-Non puoi stare qui.- odiava doverlo dire, ma era così. Specialmente in quello stato. Avrebbe potuto fare o dire qualcosa che non doveva assolutamente.

-Lo so.-

-Harry...-

-Torno a casa, lo so, scusami.- fece per voltarsi, ma invece spostò lo sguardo dietro Louis.

-Hey, che succede?-

Louis chiuse gli occhi per qualche secondo, sospirando. Non riusciva neanche a guardarlo negli occhi dopo quello che aveva fatto con Eleanor, ma doveva aiutarlo ed esserci per lui.

-Harry è ubriaco.-

-Non sono ubraico.- corrugò la fronte. -ubriaco.- si corresse.
Si stava anche sforzando di parlare decente.

-Immagino rimarrai a dormire qui allora.- decise Louis.
Non voleva che ritornasse indietro. E se gli fosse successo qualcosa?
Non poteva lasciarlo solo.
Era il suo ragazzo, doveva fare di tutto per lui.

-Cosa? No, volevo solo... Andare da qualche parte suppongo? Cioè il bar era qui vicino e non...-

-Ho capito, Harry.- lo interruppe, poi si voltò verso di Eleanor. -Lo porto nella camera degli ospiti, puoi prendere una tachipirina e dell'acqua?-

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora