14. I think it suits you.

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Louis era al centro tra Eleanor e Harry nell'auto, e la situazione lo metteva a disagio.
Voleva solo andarsene a casa e stare con gli amici, e invece si era trovato in quella strana situazione subito poco dopo aver detto ad Harry che non si sarebbero più visti, se non per i favori che gli doveva.

-Lou, tutto okay?- si voltò verso la sua ragazza, che le sorrideva dolcemente. -Non dovresti tipo essere felice?-

Harry si voltò verso il finestrino, ripensando al Louis esaltato di qualche minuto prima.
"Ti bacerei in questo momento".
Sapeva che era ironico, ovviamente, ma la cosa gli aveva un po' scombussolato la mente, e non riusciva a non pensarci.

-Certo, ma non capisco perché lui sia qui con noi.-

Il riccio roteò gli occhi.
Cambiava umore così in fretta.

-Louis!- lo rimproverò subito la madre, ma lui rispose con uno sbuffo.

-Perché lavora per me ed è un bravo ragazzo, ed è riuscito a tirarti fuori dai guai quindi apprezza e sta zitto.- Mark, che era alla guida, lanciò uno sguardo al figlio attraverso lo specchietto per poterlo rimproverare come al solito.

Harry si voltò verso di Louis, che al momento aveva incrociato le braccia e fissava dritto davanti a sé arrabbiato.
Avevano parlato di suo padre, sapeva che lo odiava e in effetti il carattere di Mark sembrava molto più freddo di quando parlava con lui, ma chissà perché.

Passarono il resto del breve tragitto in silenzio e finalmente arrivarono ad uno dei ristoranti costosi che amava tanto il padre di Louis, ma che lui odiava profondamente.

Chiese un tavolo per cinque, e Louis si trovò affiancò Eleanor e di fronte Harry. Vicino all'avvocato c'era Johannah,m e da quel lato, a capotavola, Mark.

Odiava tutto ciò.

-Domanda.- parlò dopo qualche secondo, tenendo lo sguardo verso il più piccolo. -Perché conosci mia madre?-

Sembrava quasi innervosito dal fatto che la conoscesse.

-Louis!- lo rimproverò per la seconda volta Johannah. -Ti abbiamo già parlato di Harry. Papà l'ha invitato parecchie volte a cenare nella nostra casa a Doncaster l'anno scorso, tu non ti sei mai voluto presentare.-

Oh.
Ricordava di qualcuno che lavorasse per il padre che fosse inglese e che avesse cenato nella loro casa più di una volta, ma non sapeva fosse lui.
Odiava stare ad ascoltare i discorsi del padre con gli avvocati che facevano parte della sua agenzia, per cui aveva sempre rifiutato di andare (quelle pochissime volte che si era ritrovato nella sua città natale).

Quindi, Harry conosceva Niall e la sua famiglia, ma lui non lo aveva mai incontrato? Com'era possibile tutto ciò?
E lui sicuramente conosceva Louis già da tanto.
Gli faceva strano che si fossero conosciuti dopo quegli anni dove magari Harry aveva pensato "ma questo tipo si accorgerà mai della mia esistenza?".
E ora erano lì l'uno di fronte all'altro, avevano dormito nella stessa casa per due giorni ed era stato il suo avvocato.

Ma Harry nascondeva sicuramente qualcosa, se no perché mai avrebbe scritto a Louis fingendosi Liam? O se no perché aveva una sua foto nel cassetto?
Era così curioso.

Tante, troppe domande da chiedere a quel ricciolino di fronte che faceva il gentile con la sua famiglia e non il ghiacciolo apatico come con Louis.
Nonostante il tempo passato insieme, dove sembrava che non fosse più freddo, non era cambiato nulla.
E forse era per colpa di Louis?
Probabilmente era arrabbiato per la frase di prima.

"Almeno così non ti vedrò più".

Che stronzo che era stato, e se ne stava rendendo conto soltanto in quel momento. Glielo avrebbe potuto dire in un modo più gentile.
Qualcosa del tipo "mi ha fatto piacere conoscerti, arrivederci Signor Styles."
Sì, forse avrebbe dovuto fare così, ma non ci aveva minimamente pensato prima di parlare.
E ora si sentiva leggermente in colpa.

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora