32. So you.

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Louis e Harry non facevano che guardarsi. Giocavano l'uno con le dita dell'altro e volevano tenersi la mano.

Zayn e Liam erano seduti sulla panchina opposta alla loro e ridevano per qualcosa.

Niall invece, seduto vicino i nuovi "innamorati", stava iniziando a pensare se fosse il caso di prendere una foto di Amy e baciarsela, perché oltre quello non sapeva che fare in mezzo alle due "coppie" (Louis e Harry non avevano ancora confermato nulla, ma secondo lui lo avrebbero fatto a breve).
Sbuffò, ma lo ignorarono.

Il più grande voleva parlare con il riccio in privato per capire meglio la loro situazione, perché dopo i continui baci avevano deciso di raggiungere gli amici per fare un giro nel centro di Doncaster.
Ma non sapeva cosa fare.
Eleanor a Los Angeles e lui lì in Inghilterra a fare completamente il gay-qual era-con il suo avvocato senza neanche sapere cosa provava con lui.
Era frustrante.

Così gli prese la mano. -Ci allontaniamo un attimo.- decise completamente a caso, mettendo anche ansia al più piccolo.
Insomma, voleva baciarlo o voleva parlargli?

Ma, con un altro sbuffo dall'irlandese, si allontanarono.

Louis poggiò la schiena ad un albero e tirò Harry a sé.

-Sei serio? Vuoi baciarmi dietro un albero?- peggio di due adolescenti.

Ma scosse la testa, con sguardo triste. -Voglio solo capire cosa voglio, Harry.- e dopo sorrise con un leggero ghigno sul volto. -Cioè, vorrei anche baciarti dietro questo albero, ma prima pensiamo a cosa è successo.-

Rise leggermente, ma poi anche lui tornò serio. -Penso che tu abbia già capito il mio punto di vista.-

-Sì, anche se ancora non lo capacito. Cioè, perché io? Non ci siamo neanche mai parlati.-

Si morse il labbro, abbassando lo sguardo. -Diciamo che non è del tutto vero.-

-Eh?-

-Ci siamo solo scontrati una volta, e tu mi hai detto di chiedere a Niall per le indicazioni, è così che l'ho conosciuto.-

-Oh.- forse qualcosa la ricordava. -Dio, Niall mi fece una ramanzina assurda perché neanche ti avevo guardato in faccia ed ero scappato.-

Gli aveva anche fatto fare ritardo alla lezione, e lo tormentò per una settimana intera. Quello non poteva scordarlo.

-Almeno qualcosa la ricordi.- sorrise un po' a malincuore.

E per la seconda volta quel giorno circondò di nuovo le braccia attorno al collo di Harry per poter giocare con i suoi capelli.

-Avrei voluto davvero tanto conoscerti prima.- Harry alzò finalmente lo sguardo su di lui.
Cazzo se stava urlando dentro.

-E comunque, non so perché tu. Cioè, i tuoi occhi, dio...- rise, avvicinandolo ancora di più a sé. Harry era di nuovo rosso in volto. -E poi Niall mi parlava spesso di te, no? E mi piaceva sentire di te, quindi ho capito che forse mi saresti interessato. Non sono proprio quattro anni, forse un po' meno ma siamo lì.-

-E quando l'hai capito?-

Si stava sentendo estremamente a disagio a raccontare tutto ciò, ma doveva pur dargli finalmente delle risposte comprensibili.
Ora almeno capiva perché avesse scattato quella foto e dei messaggi fingendosi Liam.

-Eri a Starbucks vicino l'università con Eleanor, Zayn e Niall. Io ero lontano, ma quando mi sono accorto che eri là ti ho visto ridere.- sorrise, probabilmente pensando a quel ricordo. -Mi si è riempito il cuore, davvero. La tua risata, i tuoi occhi che spariscono quando mostri i denti, quel sorrisino adorabile che fai e quando poi ti copri la bocca con la mano perché sei insicuro del tuo sorriso. In quel momento forse ho cap...-

Strawberries & Cigarettes; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora