Capitolo 32

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AMY
La mattina mi sveglio con ancora addosso i vestiti del giorno prima, senza nemmeno ricordami di essermi addormentata.

Fortunatamente ho il tempo per una doccia veloce prima di prepararmi ed uscire per andare al lavoro. Ho ancora la mente scombussolata per tutto quello che è accaduto nelle ventiquattro ore precedenti, ma sono decisa a continuare con la mia vita quotidiana e per la precisione ora mi voglio concentrare sul mio lavoro.

Scendo e mi dirigo verso la mia auto ma ci trovo parcheggiata la macchina di Jack proprio nel posto accanto. Quest'ultimo scende dal lato conducente appena mi vede arrivare e si avvicina. Porta sempre un paio di jeans e una t-shirt tinta unita semplice, gli occhiali da sole scuri gli coprono gli occhi.

Ha in mano un bicchiere con quello che penso sia caffè. Non so perchè, ma immagino che un tipo come lui, con un lavoro come il suo, beva un sacco di caffè durante la giornata.

Anche io indosso i miei occhiali da sole per mascherare al meglio il fatto che ho dormito poco.

"Ciao" saluta lui.

"Ciao, perchè sei qui?" chiedo andando dritto al sodo anche se la risposta penso già di conoscerla.

"Sono qui per fare il mio lavoro, Amelia" risponde lui "Tieni, ti accompagno al lavoro" aggiunge porgendomi il caffè.

"Non voglio una guardia del corpo, puoi anche andartene" ribatto.

"Sai che non posso" dice semplicemente.

"Sì, solo perché sei pagato da Hayden, al quale a quanto vedo non frega nulla della volontà altrui!" faccio una breve pausa "E non si fida abbastanza della sottoscritta per farle sapere che ha un manico che la segue!"

Il suo cellulare suona e lui lo prende dalla tasca dei jeans per guardare chi lo sta chiamando, dall'espressione che ha sul viso sembra proprio che sia chi immagino io, così rincaro la dose.

"Se è il tuo caro amico al telefono puoi dirgli che io sono stanca. Per quel che vale, non voglio avere nessuna guardia che mi scorti in giro e se proprio vuole sapere che cosa mi ha detto Darrell allora dovrà venire di persona a chiedermelo perchè prima ho io un po' di spiegazioni da chiedere a lui!" esclamo prima di salire nella mia auto e dirigermi al lavoro.

La giornata al lavoro è fortunatamente tranquilla anche se ho sempre una certa rabbia da sfogare in quanto la chiacchierata con Jack di prima mattina non è stata in grado di placare.

Steph capisce al volo che oggi è meglio non farmi domande, chiamatelo intuito femminile oppure semplicemente mi conosce abbastanza da lasciarmi tranquilla a sbollire prima di farsi avanti, mentre Trevor no.

"Che succede?" mi chiede.

"Nulla"

"Vuoi parlare? Si tratta di quel tipo? Hayden?" chiede cercando di farmi dare delle spiegazioni visto il mio malumore, con l'unico risultato però che mi fa irritare più di quanto io già non sia.

"No"

"Se ti ha fatto qualcosa ci vado io a parlare, gli posso anche dare una lezione" si offre.

Mi scappa un sorriso perchè fisicamente anche se non è sprovvisto di muscoli Trevor non è alla pari di Hayden. Sarebbe più una missione suicida la sua.

"No, non serve" gli rispondo.

Non so perchè, ma nonostante tutta la situazione attuale con Hayden, non mi va comunque di farlo sembrare uno stronzo agli occhi dei miei amici e conoscenti. Potrei sfogarmi con loro e molto probabilmente sarebbero dalla mia parte perchè in realtà Hayden non è mai andato a genio a nessuno di loro fin dall'inizio. Non so se è per non dar loro questa soddisfazione o semplicemente perchè non sono affari loro, ma non ho intenzione di parlare della mia situazione sentimentale attuale.

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