C'è tanta gente seduta al bancone a bere, alcuni senza parlare con nessuno, barista a parte. Sono concentrati solo sul loro bicchiere che quasi sicuramente conterrà una notevole dose di alcool. Proprio come il tipo a cui passo affianco per uscire dal locale, capelli corti castani, barba corta a incorniciargli il viso e sguardo fisso sul bicchiere davanti a lui.
Avranno probabilmente i loro motivi per bere o semplicemente una dipendenza, alla fine non spetta a me giudicarli.
Fuori saluto i membri del gruppo che stanno fumando anche se molti non li conosco, loro ricambiano appena il saluto con un cenno.
Mi dirigo verso il parcheggio contenta perché posso considerare finalmente finita questa serata. Giocherello con le chiavi della macchina mentre tengo con l'altra mano la mia giacca che avevo portato con me in caso di bisogno, ma la serata di giugno è abbastanza calda da non essere stata costretta ad indossarla.
La mia auto è parcheggiata più o meno al centro del parcheggio, lo so perché l'ho lasciata sotto ad un lampione. Ma solo ora mi accorgo che quel lampione ha una luce bruciata e quindi la mia auto è in penombra. La mia solita sfiga probabilmente.
Attraverso il parcheggio passando tra le macchine per fare il tragitto più breve verso la mia. Per fortuna ho le converse perché camminare da sola con i tacchi sulla ghiaia del parcheggio sarebbe stato complicato.
Poco distante passano due tizi che si vede da lontano essere abbastanza ubriachi e si dirigono verso l'entrata del bar.
Io faccio del mio meglio per mantenere le distanze perché non voglio brutte situazioni per cui cerco di tenere un paio di auto di distanza, ma so che mi hanno vista, lo capisco dai fischi di apprezzamento.
Certo per alcuni l'importante è che respiri, ma i miei standard sono decisamente irraggiungibili per due tipi così. Io proseguo per la mia strada a passo svelto senza dar loro la minima considerazione.
Sono ad un metro dalla mia auto quando mi sento trattenere per un braccio. Qualcuno mi fa voltare indietro non mollando la presa e l'odore di birra anticipa la vista delle facce dei due ubriachi incrociati pochi metri prima.
Probabilmente ignorandoli non sono stata abbastanza chiara e loro hanno pensato bene di cambiare la loro destinazione.
Non mi piace essere toccata senza il mio permesso, non mi piace per niente chi invade il mio spazio vitale.
"Lasciami subito!" ribadisco il concetto cercando di sfilare il mio braccio dalla sua stretta.
"Io e il mio amico" dice facendo un cenno con la testa all'uomo affianco a lui "ci stavamo chiedendo se una ragazza carina come te volesse compagnia" prosegue facendo scorrere il suo sguardo su di me dalla testa ai piedi.
"Non voglio la compagnia di nessuno! Lascia andare il mio braccio" cerco di liberarlo usando la mano libera ma so che questi due hanno abbastanza muscoli da non riuscire a liberarmi facilmente.
Cerco di arretrare, ma finisco per sbattere con la schiena addosso alla mia auto.
Merda! Non ho vie di fuga.
Comincio ad essere assalita dal panico quando il tipo mi prende il polso dell'unico braccio libero e nonostante tutto il mio impegno nel divincolarmi, mi immobilizza le braccia.
Ormai il tizio mi sta tanto addosso da impedirmi qualunque movimento, mentre il secondo si avvicina e inizia ad accarezzarmi la testa come se fossi un cane da tenere buono.
Cerco di gridare, ma il panico mi sta paralizzando, cerco di divincolarmi in tutti i modi possibili mentre insisto perché mi liberino immediatamente. Nonostante io stia ormai urlando la musica che esce dal locale sovrasta le mie grida di aiuto.
STAI LEGGENDO
Fiducia a prima vista
Roman d'amour"Basta un istante, un incrocio di sguardi per legare per sempre tra loro due anime complementari" Amelia Grant, una giovane donna forte e indipendente, scoprirà la sua fragilità e scoprirà quanto, in un istante, uno sguardo possa cambiarle la vita. ...